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Giovedì 20 MAGGIO 2021
Dalla Federazione mondiale un pool di esperti di sanità pubblica per fornire ai governi evidenze scientifiche contro Covid ed emergenze sanitarie. Intervista al presidente Walter Ricciardi

Il Presidente della World Federations of Public Health Associations illustra gli scopi della "Leadership Coalition" lanciata a livello mondiale per raccogliere e trasmettere a tutti i paesi del mondo le migliori prassi ed evidenze per contrastare la pandemia da Covid-19 e intervenire contro le maggiori emergenze di salute pubblica.

L’iniziativa, presentata nei giorni scorsi a livello internazionale con rappresentanti da ogni parte del mondo, è al centro della nuova puntata di Impact Factor in cui Walter Ricciardi, Presidente della World Federation of Public Health Associations (Wfpha) in cui spiega le finalità di questo progetto che coinvolgerà gli esperti più accreditati a livello globale.

La Wfpha è l’organizzazione internazionale, con sede a Ginevra, a cui afferiscono tutte le Società scientifiche di sanità pubblica del mondo. La “Public Health Leadership’s Coalition” nasce con l’intento di aiutare a garantire un'efficace risposta globale alla pandemia COVID (ma anche ad altri problemi di salute pubblica) ma, soprattutto, che sia basata sulle migliori pratiche e maggiori evidenze scientifiche. Tra gli obiettivi anche quello di spingere i governi ad essere sempre più ”accountable”, ossia a dover render conto delle scelte compiute, anche e soprattutto quando non dettate da evidenze scientifiche ma da considerazioni di ordine politico che hanno finito per danneggiare le comunità di riferimento.

"Abbiamo ritenuto necessario lanciare questa iniziativa - sottolinea Ricciardi - dopo aver verificato che, nonostante, appunto, tutte le evidenze scientifiche, ci sono stati Paesi che si sono sostanzialmente comportati seguendone gli indirizzi e altri che, invece, sono andati incontro a delle vere e proprie catastrofi. Di fonte a un virus così pericoloso e insidioso - aggiunge Ricciardi - l'unica arma è la scienza in tutte le sue articolazioni di applicazione: prevenzione, diagnosi e terapia. Se queste evidenze vengono ignorate si va incontro ad infelicità, economie che colassano, migliaia di morti".

Tra le principali criticità evidenziate dal Presidente della Wfpha a livello globale "mettendo da parte il negazionismo del Brasile, della precedente amministrazione Usa e di qualche Stato africano, vi è la frammentazione della risposta per silos di intervento: una per la salute, un'altra per l'economia, una per una regione, un'altra diversa per un'altra regione o citta. Quando si danno risposte diverse, scoordinate e frammentate i tempi della pandemia si allungano. Di contro - aggiunge - non sono mancati esempi virtuosi come l'Australia, la Nuova Zelanda, alcuni paesi del Sud Est Asiatico dove oggi si vive normalmente".

Purtroppo anche il nostro Paese ha vissuto qualcuna di queste criticità. La comunità scientifica non si è dimostrata sempre coesa "lasciandosi spesso andare a individualismi e narcisismi. Fenomenologia che per fortuna è appartenuta molto meno alla comunità professionale che, addirittura, ha spesso brillato per comportamenti persino eroici. Di contro, anche il decisore politico non sempre si è mosso secondo le evidenze ma seguendo più la pancia e gli umori degli elettori".

Nondimeno, secondo Ricciardi, qualche reponsabilità bisogna ascriverla anche ai media che, nel nostro Paese forse più che in altri, hanno alimentato la coddetta "infodemia", correndo dietro più al sensazionalismo che alla corretta informazione. "E a questo - sottolinea - non ci sono molti rimedi se non quello di investire seriamente nella Science Litteracy e nella Health Litteracy della popolazione, una vera e propria alfabetizzazione senza la quale i cittadini rimarranno molto vulnerabili anche dal punto di vista mediatico".

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