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Giovedì 20 MAGGIO 2021
Covid. In Trentino riaprono i punti nascita di Cavalese e Cles

Erano stati chiusi il 14 novembre 2020 per recuperare spazi ida destinare all'assistenza dei pazineti Covid. Segnana: “Una sospensione dolorosa ma necessaria”. L’attività dei reparti di ostetricia e ginecologia nei due ospedali di valle ricomincerà il 31 maggio l’attività. Riprenderà, gradualmente, anche la presenza dei papà nel percorso nascita.

Tornano i fiocchi rosa e azzurri negli ospedali di Cavalese e Cles: a oltre sei mesi dalla chiusura riprende, il 31 maggio, l’attività dei reparti di ostetricia e ginecologia nei due ospedali di valle. L’aumento dei contagi e delle ospedalizzazioni dello scorso autunno aveva reso necessaria una riorganizzazione delle varie strutture ospedaliere e la sospensione delle attività dei punti nascita, ad eccezione di quelli di Trento e Rovereto.

Ma il ritorno alla normalità pre Covid consisterà anche in altro. A breve, annuncia infatti la Provincia, alcune strutture riapriranno le porte ai papà e futuri papà, che potranno essere presenti ai vari controlli previsti durante la gravidanza e potranno stare accanto alla mamma e al bambino non solo durante il travaglio e il parto ma anche nei giorni successivi al parto in ospedale. "L’obiettivo è di arrivare gradualmente ad una riapertura generale alla presenza del papà o di una persona a scelta della donna, durante tutto il percorso nascita, in linea anche con quanto indicato dall’Istituto superiore di sanità”.

Come tante altre aree di assistenza, anche quella materno infantile ha sofferto delle restrizioni imposte dal Covid, di fatto privando le donne e le famiglie di importanti momenti di condivisione, dai controlli della gravidanza fino ai corsi pre parto. “Da marzo dello scorso anno non è stato più possibile organizzare gli incontri di preparazione alla nascita e le visite nei vari reparti degli ospedali nelle modalità tradizionali (incontri di gruppo in consultorio o in ospedale) ma – grazie allo spirito di adattamento di ostetriche e operatori sanitari – questi appuntamenti sono stati ripensati sperimentando nuove modalità online, cercando di vivere comunque la novità come un’opportunità”, evidenzia la nota provinciale.
 
“I servizi ospedalieri, territoriali e consultoriali con le ostetriche in prima linea, hanno quindi pensato di entrare, virtualmente, nelle case delle future mamme, proponendo gli incontri in modalità online”. L’obiettivo è stato da subito chiaro: non lasciare che l’emergenza relegasse sullo sfondo il momento della nascita. “L’impegno delle ostetriche e dei consultori non si è esaurito con gli incontri online, perché il supporto alle donne è stato garantito anche attraverso i contatti telefonici e la telemedicina”.

Ora che la situazione epidemiologica è in miglioramento si punta ad integrare le modalità online con la contestuale e graduale ripresa dell’attività ordinaria nelle varie strutture. L’obiettivo è quello quindi di tornare agli incontri in presenza, nel rispetto di tutte le misure anti Covid e del vincolo degli spazi. “Alcune strutture hanno già spazi adeguati per poter organizzare in  sicurezza incontri in presenza mentre per altre realtà si è alla ricerca di spazi alternativi. Alla base di tutto c’è la volontà di Apss di continuare ad offrire sostegno e orientamento al percorso materno infantile, dalla programmazione della genitorialità fino a dopo la nascita (con incontri individuali e collettivi). Il sostegno alle famiglie continua infatti anche dopo la nascita, direttamente a domicilio, in una cornice più ampia di promozione della salute materno-infantile e della famiglia”.

Soddisfazione per la riapertura dei punti nascita e la progressiva ripresa dei servizi dell’area materno-infantile è stata espressa dall’assessore alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia Stefania Segnana: “La riapertura dei punti nascita significa tantissimo per le comunità delle valli di Fiemme e Fassa e delle valli del Noce, perché le future mamme torneranno a partorire in sicurezza vicino alle loro famiglie e ai loro affetti. La sospensione dei punti nascita – ha proseguito l’assessore – è stata dolorosa ma necessaria. È proprio nella fase dell’emergenza però che emerge la capacità di fare sistema: la rete delle nostre strutture ospedaliere ha dimostrato ancora una volta la capacità di adattarsi agli eventi avversi e riorganizzarsi secondo le nuove necessità che una pandemia come questa ha imposto. Gli ospedali di valle si sono messi al servizio del sistema e hanno dimostrato ancora una volta di essere presidi strategici”.

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