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Venerdì 21 MAGGIO 2021
Sindrome pediatrica neuropsichiatrica ad insorgenza acuta e Covid: due casi italiani

The Lancet Child and Adolescent Health ha pubblicato il lavoro di una gruppo di ricercatori dell’Università di Messina che hanno descritto due casi di sindrome pediatrica neuropsichiatrica a insorgenza acuta insorti dopo una positività all’infezione da SARS-CoV-2. I ricercatori ipotizzano un nesso di causalità, poiché la sindrome pediatrica neuropsichiatrica a insorgenza acuta appartiene a un gruppo di disturbi neurologici con probabile origine post-infettiva.

(Reuters Health) – La sindrome pediatrica neuropsichiatrica a insorgenza acuta (PANS – pediatric acute-onset neuropsychiatric syndrome) potrebbe essere collegata al COVID-19.

A suggerirlo sono due casi registrati in Italia e descritti su The Lancet Child and Adolescent Health da un gruppo di ricercatori coordinato da Emmanuele Venanzi Rullo, dell’Università di Messina, secondo i quali “l’infezione da SARS-CoV-2 deve essere riconosciuta nella diagnosi differenziale della PANS, che si presenta con un’improvvisa manifestazione di disturbo ossessivo-compulsivo (OCD) o una riduzione grave dell’assunzione di cibo e concomitanti sintomi neuropsichiatrici e di disfunzione motoria”.

I ricercatori hanno preso in carico due adolescenti, non imparentati tra loro, che hanno sviluppato segni e sintomi della PANS a due settimane dalla diagnosi di COVID-19. Il primo ragazzo, di 12 anni, senza una storia personale o familiare di disturbi del movimento o disturbi neuropsichiatrici, era risultato positivo per la SARS-CoV-2 al tampone nasale. Dopo circa due settimane, l’adolescente ha avvertito la paura dell’infezione, di toccare le maniglie e ha sviluppato una spinta a lavarsi le mani spesso, evidenziando anche una riduzione dell’appetito.

Agli esami obiettivi, inclusi test cardiaci e neurologici, il ragazzo era fisicamente sano, ma mostrava una labilità emotiva e tic facciali. Anche i risultati di altri esami del sangue, di elettroencefalogramma, elettrocardiogramma e risonanza magnetica cerebrale erano normali, ma il punteggio alla Yale-Brown Obsessive-Compulsive Scale per i bambini era di 22, mostrando un Disturbo Ossessivo-Compulsivo moderatamente grave.

Dopo due mesi di assistenza psicologica, il ragazzo ha continuato comunque a mantenere a lavarsi frequentemente le mani e presentava tic, difficoltà a prestare attenzione e scrittura irregolare.

Il secondo ragazzo, di 13 anni, è stato ricoverato per improvvisi sintomi psichiatrici, tra cui l’uso compulsivo di un cucchiaio durante i pasti e il sistemarsi con cura le scarpe prima di andare a dormire. Tredici giorni prima del ricovero era risultato positivo al COVID-19 e mostrava anche tic facciali e gutturali, iperattività, aggressività, irritabilità, mancanza di attenzione e appetito.

Come il caso precedente, gli esami del sangue e altri test erano tutti normali. In questo caso, il punteggio Yale-Brown Obsessive-Compulsive Scale per i bambini era di 28,8, indicando un grave Disturbo Ossessivo-Compulsivo.

“I nostri due casi mostrano una correlazione temporale tra il COVID-19 e l’insorgenza di PANS”, scrivono gli autori, secondo i quali è possibile che “il virus SARS-CoV-2 abbia causato questa sindrome, anche se non può essere confermato”. I PANS, del resto, “appartengono a un gruppo di disturbi neurologici che potrebbero avere un’origine post-infettiva”, concludono i ricercatori italiani.

Fonte: The Lancet Child and Adolescent Health

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

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