quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Mercoledì 26 MAGGIO 2021
Covid. In zona bianca stop al coprifuoco e anticipo delle aperture. Ma le linee guida saranno le stesse della zona gialla. C’è l’accordo tra Governo e Regioni

Accordo tra Governo e Regioni sulle regole per la zona bianca che da lunedì scatterà molto probabilmente per Friuli Venezia Giulia, Sardegna e Molise e a cui nelle prossime settimane seguiranno molte altre regioni. In sostanza come previsto dalla legge non ci sarà il coprifuoco e potranno riaprire prima della data del 1° luglio anche piscine al chiuso, centri benessere, eventi sportivi al chiuso, sale giochi, sale scommesse e centri culturali. LE PROPOSTE DELLE REGIONI

Dal 7 giugno Friuli Venezia Giulia, Sardegna e Molise entreranno molto probabilmente in zona bianca e nelle settimane successive è molto probabile che saranno in molte le Regioni ad entrare nella zona a meno restrizioni dove gli unici imperativi sono l’obbligo di mascherina all’aperto, il distanziamento, il divieto di assembramento, discoteche chiuse e il rispetto delle linee guida per le attività economiche e ricreative che stanno per essere aggiornate (vedi altro articolo).
  
Per il resto il decreto legge Riaperture consente a chi è in zona bianca di riaprire praticamente tutte le attività e non prevede il coprifuoco. Sta di fatto che però le Regioni hanno chiesto garanzie al Governo sul fatto che per chi entra in zona bianca si possano anticipare l’apertura per esempio delle piscine al chiuso, dei centri benessere, degli eventi sportivi al chiuso, delle sale giochi, delle sale scommesse, delle sale bingo, dei centri culturali e dei corsi di formazione in presenza che invece ripartiranno in zona gialla solo dal 1 luglio. Inoltre dagli Enti locali anche la richiesta di specificare che il coprifuoco per chi è bianco venga eliminato da subito senza aspettare il 21 giugno, data entro la quale verrà definitivamente accantonato per le zone gialle.
 
“Fermo restando il rispetto degli obblighi di legge in zona bianca – si legge nel documento redatto dai presidenti - relativi all’utilizzo delle mascherine, al distanziamento per scongiurare gli assembramenti, all’aereazione e alla sanificazione e la necessità di assicurare un attento monitoraggio dell’evoluzione dei contagi nei singoli territori regionali, si ritiene opportuno condividere sin d’ora le seguenti misure per la zona bianca: Superamento delle limitazioni orarie alla circolazione e alle attività; Anticipazione al momento del passaggio in zona bianca delle riaperture delle attività economiche e sociali per le quali la normativa vigente (d.l. n.52/2021 e d.l. n.65/2021) dispone già la riapertura in un momento successivo”.
 
Una richiesta in più sarebbe quella di riaprire le discoteche consentendo in una prima fase solo la possibilità di aprire le zone dedicate al food e al beverage e in una seconda fase aprile le sale da ballo con il Green pass. E poi al contempo consentire il via libera al settore del Wedding.
 
Per questo oggi si è tenuto un incontro fra il ministro della Salute Roberto Speranza, e il Presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga ed a cui hanno partecipato anche Giovanni Rezza, Direttore Generale della Prevenzione del Ministero della Salute e Silvio Brusaferro, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità.
 
Nel corso del confronto è stata discussa e condivisa una linea di azione per le zone bianche che sarà poi recepita in una prossima ordinanza del Ministro.
 
La proposta condivisa con il Governo prevede che - fermi restando i criteri base della prevenzione, mascherine, distanziamento, areazione e sanificazione luoghi chiusi -, una volta che una Regione entri nella zona bianca, sia superato il cosiddetto ‘coprifuoco’ e si possano anticipare al momento del passaggio le riaperture delle attività economiche e sociali per le quali la normativa vigente (d.l. n.52/2021 e d.l. n.65/2021) dispone già la ripresa delle attività in un momento successivo.
 
Il riferimento per lo svolgimento delle attività è quello delle “Linee guida per la riapertura delle attività economiche e sociali”, adottate dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e degli altri protocolli, ai sensi dell’art. 12 del d.l. 65/2021.
 
Insomma stando così le cose è molto probabile che a luglio tra il bianco e il giallo non vi sarà nessuna differenza: i protocolli da rispettare saranno i medesimi così come le attività consentite.
 
 
L.F.

© RIPRODUZIONE RISERVATA