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Martedì 20 LUGLIO 2021
Mancato aggiornamento delle liste dei pazienti. L’Intersindacale medica della Puglia insorge: “No a prelievi forzosi dagli emolumenti”

I sindacati ricordano come sia compito delle Amministrazioni pubbliche tenere gli elenchi, cancellando i pazienti deceduti e trasferiti. Il mancato aggiornamento si traduce in danno erariale, “perché la stessa Amministrazione Regionale riceve per queste persone dallo Stato una quota annuale”, ma che “si ripercuote sui medici di famiglia”. Chiesta la convocazione dei Comitati Permanenti Aziendali “per evitare prelievi forzosi dagli emolumenti dei medici e contenziosi”.

L’Intersindacale medici della Puglia esprime “sconcerto e contrarietà in relazione all’ennesimo atto perpetrato in danno della categoria dei medici di medicina generale”. Il riferimento è al mancato aggiornamento delle liste dei pazienti. “Come accade ormai ciclicamente si è nuovamente presentato il problema inerente le liste di pazienti deceduti e/o trasferiti che, non venendo gestito con perizia, diligenza ed efficienza dalla amministrazione pubblica, si riverbera sui MMG i quali subiranno l’ennesimo pregiudizio economico per fatti e colpe imputabili ad altri soggetti”, spiegano i sindacati FP CGIL medici - SIMeT -SMI - SNAMI - UGS medici, che a riguardo hanno inviato una lettera al Presidente della Regione Michele Emiliano, all’assessore alla Salute Pier Luigi Lopalco e ai direttori delle Asl.
 
“È compito delle Amministrazioni pubbliche - evidenzia l’Intersindacale medica -, come riportato nell’Accordo Collettivo Nazionale, la tenuta degli elenchi con la puntuale cancellazione di deceduti e trasferiti in ordine anche ad un eventuale danno erariale per la stessa Amministrazione Regionale che riceve per queste persone dallo Stato una quota annuale. Tale danno economico si ripercuote, puntualmente, sui medici di famiglia ignari e assolutamente non responsabili  di inefficienze amministrative. Pur riservandoci di rivolgerci alle vie legali per il danno subito, l’Intersindacale Medici reclamo il diritto di sapere e conoscere chi è responsabile di tali omissioni previste dalle norme vigenti, anche eventualmente al fine di richiedere la ripetizione delle ingenti somme che verranno sottratte”.

I sindacati ribadiscono che “le responsabilità amministrativa ricadono  sui Direttori Generali delle ASL per omesso controllo” e chiedono la convocazione dei Comitati Permanenti Aziendali, diffidando Regione e Asl “dal procedere unilateralmente, per evitare prelievi forzosi dagli emolumenti dei medici, con ulteriori danni per i medici di famiglia, ed eventuali ed inevitabili contenziosi”.

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