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Mercoledì 21 LUGLIO 2021
Soccorso alpino, il Consiglio approva la nuova legge

Finora il Soccorso Alpino nell’ordinamento piemontese era citato solo da una norma del 1980 sul turismo. “Era quindi necessario sottolinearne la funzione di servizio di pubblica utilità”, spiega Paolo Ruzzola (Fi), firmatario della proposta di legge. Nel provvedimento si definiscono anche i rapporti con il Servizio sanitario regionale. Icardi: “Piena soddisfazione. La legge è un riconoscimento dovuto all’altissima professionalità degli operatori”. IL TESTO ENTRATO IN AULA

Aggiornare le norme in materia di soccorso alpino e speleologico, promuovendone la funzione di pubblica utilità e valorizzando i tanti volontari impegnati: è questa la finalità della Proposta di legge di Paolo Ruzzola (Fi), approvata a maggioranza dal Consiglio regionale del Piemonte. “Finora - come spiegato da Ruzzola - il Soccorso Alpino nell’ordinamento piemontese era citato solo da una norma del 1980 sul turismo. Era quindi necessario sottolinearne la funzione di servizio di pubblica utilità. Stiamo parlando di una realtà che coinvolge oltre milleduecento volontari, i quali fanno fronte a tutte le richieste di aiuto nelle aree montane”.

"Esprimo la mia piena soddisfazione per l’approvazione in Consiglio regionale della nuova legge sul soccorso alpino e speleologico in Piemonte", afferma in una nota l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi. “Viene così finalmente colmata - prosegue Icardi - la lacuna lasciata aperta dalla norma nazionale, valorizzando e potenziando le competenze del Soccorso alpino e speleologico piemontese del Corpo nazionale del Soccorso alpino e speleologico. E’ un riconoscimento dovuto all’altissima professionalità degli operatori e dei volontari che agiscono nel contesto di soccorso sanitario in ambiente montano, ipogeo, impervio e ostile, d’intesa con il sistema di emergenza sanitaria territoriale 118 regionale. Ringrazio il primo firmatario della legge, Paolo Ruzzola, con il quale la Sanità regionale ha condiviso il percorso che ha portato al raggiungimento di questo importante risultato. Da oggi il sistema di soccorso in montagna può contare su nuovi parametri di efficienza e coordinamento”, conclude l’assessore.

A svolgere, in Consiglio, la prima relazione di Minoranza soffermandosi sul rischio di conflitti di competenza in materia di servizi sanitari di soccorso, è stato, come riferito da una nota di fine seduta, Alberto Avetta (Pd). “Per Sarah Disabato (M5s), seconda relatrice di Minoranza, potrebbe esserci un minimo rischio d’incostituzionalità considerando la prerogativa dello Stato in materia di soccorso pubblico”, riferisce la nota.

In sintesi, la legge riconosce il valore e promuove la funzione di servizio di pubblica utilità del Soccorso alpino e speleologico piemontese (Sasp) del Corpo nazionale del Soccorso alpino e speleologico (Cnsas) rivolta alla prevenzione e alla vigilanza degli infortuni nell’esercizio delle attività alpinistiche, escursionistiche e degli sport di montagna, di soccorso degli infortunati, di chi è in pericolo, dei dispersi e dei caduti nel territorio montano, nell’ambiente ipogeo e nelle zone impervie del territorio nazionale.

Il provvedimento approvato dall’Aula definisce poi i rapporti con il Servizio sanitario regionale - con particolare riferimento alle attività di soccorso ed elisoccorso - e con la Protezione civile regionale. Prevede inoltre che la Regione sia chiamata a favorire la dotazione di una rete radio tecnicamente aggiornata in capo al Saps-Cnsas in grado di integrarsi con quelle operative del 118 e a realizzare una rete radio di chiamata di emergenza sul territorio montano regionale.

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