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Mercoledì 21 LUGLIO 2021
Covid. In Veneto 20 mila sanitari non vaccinati, circa 800 sono medici. Sospensioni in arrivo

“Se ci fosse anche solo un medico a rifiutare il vaccino per motivi ideologici, sarebbe già troppo”, commenta il presidente della Federazione che riunisce gli Ordini dei medici del Veneto. Gli Omceo e vertici della sanità regionale si sono incontrati per valutare i provvedimenti da avviare per coloro che non avranno una ragione valida per la mancata vaccinazione. “Saranno sospesi, senza sconti neanche per quelli dei reparti dove c’è carenza di personale”, avverte Noce. I DATI

Si sono riuniti il 16 luglio scorso i presidenti di tutti gli ordini delle professioni sanitarie del Veneto, assieme ai vertici regionali, per fare il punto sui numeri del personale non vaccinato al Covid-19. Dai primi dati è emerso che fra tutti i sanitari, ovvero fra tutti coloro i quali svolgono la professione con la sanità, sia pubblica che privata, ancora ad essere non vaccinati risultano essere circa 20.000 sanitari.

“Di questi 20.000 non vaccinati – puntualizza il Presidente FROMCeO Veneto, Francesco Noce – non tutti sono medici, ci mancherebbe. I medici del Sistema Sanitario in Veneto a non essere ancora vaccinati al Covid 19 sono poco più di 800, e fra questi vi possono essere coloro che non possono essere vaccinati per problemi di salute o che sono in attesa di ricevere la somministrazione. Ma, per come la pensiamo, se ci fosse un solo medico a rifiutare il vaccino per motivi ideologici, sarebbe già troppo, perché qui stiamo parlando dei no-vax tanto per intenderci. Ribadisco ancora una volta, un malato quando viene ricoverato in ospedale si aspetta di esser curato e non di essere contagiato magari proprio da colui che lo ha in cura, otre al fatto che ogni medico deve agire secondo scienza e coscienza”.

Le aziende sanitarie venete si stanno muovendo verso la sospensione, in ottemperanza all’obbligo sulle vaccinazioni per professionisti e operatori sanitari, sancito dall’articolo 4 del Decreto Legge n. 44/2021. Sorge la domanda: chi sostituirà i medici sospesi dalla loro mansione per non aver fatto il vaccino contro il Covid 19, considerato che nodo cruciale è la carenza di personale sanitario di cui il servizio sanitario pubblico soffriva già prima della pandemia?

Per il presidente FROMCeO Veneto non ci sono dubbi: “Non tratteremo medici di serie A e di serie B: quindi laddove c’è carenza di medici in un reparto non sospenderemo quelli no-vax, mentre dove non ci sarà carenza li sospenderemo? Niente di tutto questo, i medici non vaccinati andranno sospesi tout court, compresi i medici di medicina generale che hanno 1500-1800 pazienti in cura. Non possiamo permetterci ambiguità, si tratta di riorganizzare i servizi ospedalieri in un caso e di affidare incarichi temporanei di sostituzione nell'altro”.

Messaggio chiaro e senza giri di parole quello di Francesco Noce, che si fa carico di essere trasparente per tutti i sette Ordini Veneti ma anche intransigente sulle azioni sospensive che arriveranno nei prossimi giorni da parte delle Aziende Sanitarie ai vari Ordini Professionali di appartenenza e da questi comunicate agli interessati; trattandosi di provvedimenti amministrativi che contemplano la sospensione ope legis dall'attività professionale, essendo venuti meno i requisiti per esercitarla.

“Per quanto ci riguarda, come Ordini dei Medici e degli Odontoiatri – conclude Noce – comunicheremo tempestivamente il provvedimento della sospensione ai medici e agli odontoiatri no-vax con cui viene negata la possibilità di svolgere la professione e quindi togliendo loro anche la possibilità di percepire alcun compenso. In caso di successiva adesione alla vaccinazione l’iter  sanzionatorio sarà sospeso fino ad avvenuta vaccinazione, diversamente non sarà più possibile esercitare la propria attività, al momento fino alla fine dell'anno in corso. Sono convinto che se un Medico o un Odontoiatra no-vax dovesse riprendere in mano e rileggere, cosa cui lo esorto, il giuramento di Ippocrate su cui ha prestato fedeltà all'inizio della sua attività e con cui, con solenne giuramento ha preso un impegno nei confronti degli ammalati e della comunità, non avrebbe alcuna esitazione a correre per esser vaccinato. In caso contrario non sarebbe degno di far parte dei suoi discepoli.”

Endrius Salvalaggio

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