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Mercoledì 01 SETTEMBRE 2021
Dai test salivari a scuola alla terza dose, fino al vaccino per gli under 12. E poi, obbligo sì o obbligo no? Le questioni aperte sul fronte Covid

Dalle Regioni è arrivato un sostanziale via libera al piano di monitoraggio delle scuole. Verranno individuate scuole sentinella al fine di monitorare con cadenza quindicinale un campione rappresentativo della popolazione scolastica attraverso test salivari. Intanto, cresce il numero di vacciati tra il personale sanitario superando quota 90% e allontanando l'ipotesi di obbligo. Restano invece quasi 4 milioni gli italiani senza copertura vaccinale e per Sileri si rischiano "anche 30 mila decessi" nei prossimi mesi. E il ministro Speranza apre alla terza dose da ottobre per i più fragili

Riprendiamo oggi i nostri aggiornamenti quotidiani e ci eravamo lasciati ad agosto con l’obbligo di green pass per scuole e università. Nella giornata di ieri ci sono stati poi ulteriori sviluppi con il via libera da parte delle Regioni (anche se prima dell'ok definitivo è stato chiesto un confronto su alcuni punti) al piano per il monitoraggio della circolazione del Covid che introduce i test salivari nelle scuole primarie e secondarie di primo grado.
 
Piano monitoraggio scuole. Il piano nel dettaglio individua scuole sentinella al fine di monitorare un campione significativo (circa 110.000 alunni/mese con cadenza quindicinale) e rappresentativo della popolazione scolastica di riferimento che ammonta ad un totale di circa 4.200.000 alunni. Il monitoraggio, previsto in concomitanza con l’inizio dell’anno scolastico 2021-2022, verrà avviato con un carattere di gradualità in relazione alla situazione organizzativa delle singole Regioni. Il monitoraggio sarà utile soprattutto per tutti quei ragazzi sotto i 12 anni, impossibilitati ad accedere alla campagna vaccinale, in modo da poter intervenire tempestivamente quando necessario evitando l’insorgere di focolai.
 
L’utilizzo dei tamponi salivari, ricordiamo, era già stato disciplinato da una circolare del  Ministero della Salute dello scorso 14 maggio. E il loro utilizzo per monitorare la situazione epidemiologica nelle scuole veniva espressamente riconosciuto nella stessa circolare: “I dati sull'uso della saliva in pazienti pediatrici sono limitati, anche se, data la semplificazione della tecnica di prelievo i test salivari possono rappresentare uno strumento utile per il monitoraggio e controllo dell’infezione da Sars-CoV-2 in ambito scolastico. Alcuni studi pubblicati nel 2020 hanno rilevato sensibilità comprese tra il 53 e il 73%”.
 
Restando sempre al tema scuole, sembra per il momento essere tramontata l’ipotesi di un obbligo vaccinale per il personale scolastico. A fine luglio il commissario all’emergenza, Francesco Paolo Figliuolo, aveva inviato una lettera alle Regioni chiedendo di avere entro il 20 agosto il numero del personale scolastico che non aveva ancora aderito alla campagna vaccinale. Ebbene, a fine agosto nell’ultimo report del governo si è registrato un trend positivo per le vaccinazioni in favore del personale scolastico e universitario: la percentuale di persone che ha ricevuto la prima somministrazione di vaccino o dose unica ha raggiunto quota 90,45%. Percentuali in netta crescita anche per ciò che riguarda i più giovani: le somministrazioni/dose unica per la fascia 12-15 hanno superato il 40% della platea vaccinabile, mentre la fascia 16-19 ha oltrepassato la soglia del 67%.
 
Test rapidi in farmacia. Quanto al green pass, nella prima settimana di agosto è stato siglato il protocollo d’intesa per la somministrazione dei test antigenici rapidi a prezzo calmierato da parte delle farmacie aderenti. Con l’accordo, è stato concordato un prezzo del test antigenico rapido di 8 euro per i minori di età compresa tra i 12 e i 18 anni e un costo calmierato di 15 euro per la fascia sopra ai 18 anni. Per ogni test effettuato la farmacia riceverà 15 euro: per i test eseguiti in favore dei minori tra i 12 e i 18 anni, 8 euro saranno a carico dell’utente, e 7 euro sarà la quota di contribuzione pubblica. Per i test effettuati a soggetti di età superiore 18 anni il prezzo sarà corrisposto direttamente dal cittadino. Il protocollo sarà valido fino al 30 settembre 2021 e l'elenco delle farmacie aderenti sarà pubblicato sul sito internet istituzionale del Commissario Straordinario all'emergenza Covid-19.


Obbligo vaccinale contro il Covid? Resta invece aperto il dibattito sulla possibilità di poter estendere l’obbligo di green pass a tutta la Pubblica amministrazione. Così come la possibilità di intervenire dal punto di vista normativo introducendo l’obbligo di vaccinazione contro il Covid. Questo anche alla luce dell’allarme lanciato di recente dall’Oms che giudica "affidabile" una proiezione secondo cui da oggi al primo dicembre in Europa potrebbero contarsi altri 236mila morti a causa della pandemia da Covid. Alla luce di questi numero anche il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri ha lanciato ieri un’allarme riguardante la situazione italiana: “Abbiamo quasi 4 milioni di persone sopra i 50 anni non vaccinate. Arriverà un’altra ondata. In autunno è verosimile una recrudescenza, prevalentemente tra non vaccinati, e se resteranno questi i numeri è possibile che dovremo vedere nei prossimi mesi ancora la morte di altre migliaia di persone, forse anche 30.000, considerando i non vaccinati sopra i 50 anni”.
 
Il dibattito su questo sta esacerbando gli animi con le proteste in piazza dei ‘no green pass’ e ‘no vax’ che nelle ultime settimane hanno aggredito in piazza diversi giornalisti oltre all’infettivologo Matteo Bassetti, inseguito nei giorni scorsi fin sotto casa e costretto oggi a recarsi in ospedale a lavoro sotto scorta.
 
Arriva Novavax. In tema di vaccini, poi, lo scorso mese la Commissione europea ha approvato il suo settimo accordo di acquisto anticipato (Apa) del vaccino contro il Covid di Novavax per il quarto trimestre del 2021 e per tutto il 2022. In base a questo contratto, gli Stati membri potranno acquistare fino a 100 milioni di dosi del vaccino Novavax, con un'opzione per ulteriori 100 milioni di dosi aggiuntive nel corso del 2021, 2022 e 2023, una volta che questo verrà approvato dall’Ema. La rolling review di Ema sul vaccino di Novavax era iniziato lo scorso 3 febbraio. Ora si attende la presentazione della richiesta formale di autorizzazione all'immissione in commercio per ricevere il via libera dall’ente regolatorio europeo. I tempi di valutazione per quest’ultima dovrebbero essere rapidi dal momento che la rolling review sta proseguendo da ormai 6 mesi.
 
Ma come funziona il vaccino di Novavax? Si tratta di un vaccino a base di proteine ​​che contiene nanoparticelle ricavate da una versione coltivata in laboratorio della proteina spike (S) trovata sulla superficie del coronavirus Sars-CoV-2.Contiene anche un "adiuvante", una sostanza che aiuta a rafforzare le risposte immunitarie al vaccino. Quando a una persona verrà somministrato il vaccino, il suo sistema immunitario identificherà le particelle proteiche come estranee e produrrà difese naturali - anticorpi e cellule T - contro di esse. Se in seguito la persona vaccinata entrerà in contatto con Sars-CoV-2, il sistema immunitario riconoscerà la proteina spike sul virus e sarà pronto ad attaccarla. Gli anticorpi e le cellule immunitarie possono proteggere dal Covid-19 lavorando insieme per uccidere il virus, impedire il suo ingresso nelle cellule del corpo e distruggere le cellule infette.
 
Terza dose. A tener banco è poi la questione terza dose per il vaccino contro il Covid. Sul punto diversi Paesi hanno già avviato o organizzato il via a questi richiami. Israele è stato il Paese capofila. Qui inizialmente si era pensato di utilizzare il ‘booster’ solo per i pazienti più fragili ed immunodepressi. A seguito però dell’aumento dei contagi anche tra i vaccinati, e constatato un calo della protezione tra chi era stato vaccinato all’inizio della campagna vaccinale nei mesi di gennaio e febbraio, il premier Naftali Bennett ha deciso di accelerare la lotta contro la 'Pandemia Delta' estendendo la somministrazione della terza dose di vaccino Pfizer anche a tutti gli over 50 che hanno ricevuto le prime due dosi oltre cinque mesi fa. Negli ultimi giorni la misura si è ulteriormente estesa a tutta la popolazione over 12. E i primi dati sembrano promettenti con un ripristino dell’efficacia sui livelli registrati dopo la somministrazione della seconda dose.
 
Strada già tracciata anche negli Stati Uniti. A darne comunicazione ufficiale è stata ieri la Casa Bianca. Gli esperti statunitensi di salute pubblica hanno annunciato un piano per iniziare a somministrare dal prossimo 20 settembre i ‘booster’ di richiamo a tutti coloro che negli 8 mesi precedenti abbiano completato il ciclo vaccinale con i vaccini Pfizer o Moderna. Per chi ha ricevuto il vaccino Johnson & Johnson si prevede che sarà probabilmente necessario anche in questo caso un secondo richiamo (visto che è un vaccino monodose), ma poiché il vaccino J&J è stato somministrato negli Stati Uniti solo a partire marzo 2021, si sta ancora aspettando di esaminare ulteriori dati attesi già nelle prossime settimane.
 
Piano ben delineato anche in Inghilterra. Il progetto iniziale era quello di partire con la somministrazione delle terze dosi dal prossimo 6 di settembre. Si è però deciso di far slittare l’avvio del nuovo richiamo di alcune settimane in attesa dei dati del nuovo report“Cov-Boost” condotto dall’University Hospital Southampton NHS Foundation Trust, che sta esaminando proprio l’impatto di una terza dose sulle risposte immunitarie dei pazienti. In base a questi dati si deciderà se confermare il programma, e quindi partire già da lunedì prossimo coinvolgendo tutti gli over 50 nel ricevere il terzo vaccino, oppure si partirà solo con i pazienti più vulnerabili e gli ospiti delle case di cura, per i quali serve una maggiore protezione dal Covid rispetto al resto della popolazione, e rimandare di alcune settimane l’avvio del nuovo richiamo su larga scala.
 
Sempre a settembre è atteso l’avvio delle somministrazioni delle terze dosi in Francia, e anche qui verrà offerto a fragili e anziani. L’annuncio era stato dato nelle scorse settimane da Emmanuel Macron, su Instagram: “Sarà probabilmente necessaria una terza dose. Non per tutti subito, ma comunque per i più vulnerabili e i più anziani. La terza dose verrà somministrata a partire dall’inizio dell’anno scolastico”.
 
Road map simile è stata poi già annunciata dalla Germania. Anche qui da settembre verrà offerta una terza dose agli anziani e a tutte le persone a rischio. L’ulteriore richiamo sarà effettuato solo con i vaccini Pfizer o Moderna, ma verrà offerto anche a chi ha già ricevuto in precedenza due dosi di Astrazeneca o la singola dose di Johnson & Johnson. La decisione, come spiegato dal ministro della Salute, Jens Spahn, è dovuta ad una “ridotta o rapidamente indebolita risposta immunitaria”.
 
E in Italia? Anche qui sembra prospettarsi un possibile richiamo con terza dose a partire da ottobre. A ribadirlo è stato ieri lo stesso ministro della Salute, Roberto Speranza: “Sulla possibile terza dose di vaccino la nostra comunità scientifica sta facendo le sue valutazioni, ma io ritengo molto probabile che andremo nella direzione di assumere la terza dose e con tutta probabilità partiremo dai più anziani e dai più fragili”.
 
Vaccino under 12. Infine, dagli Stati Uniti è arrivata la notizia di una possibile approvazione per l’uso in emergenza del vaccino Pfizer anche per la fascia d’età 5-11 anni. A riferirlo alla Cnbc è stato lunedì scorso Scott Gottlieb, componente del board di Pfizer ed ex capo della Fda, l’ente regolatorio statunitense. "Se la Food and drug Administration si attiene alla sua normale tempistica - ha spiegato l'esperto - ci si aspetterebbe che la revisione sia di 4-6 settimane per una potenziale autorizzazione all'uso di emergenza, e questo collocherebbe il verdetto in una timeline che va tra il tardo autunno e l’inizio dell’inverno”. Pfizer ha già annunciato che i dati aggiornati per il loro vaccino saranno disponibili già da settembre. A quel punto starà alla Fda valutarli e decidere se accelerare o meno la tempistica per l’autorizzazione al loro utilizzo in emergenza.  
 
Giovanni Rodriquez

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