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Giovedì 02 SETTEMBRE 2021
Ddl Concorrenza, Pnrr e legge di Bilancio. Con il Covid ancora attivo. L’autunno caldo di Draghi

Anche per il 2021 l’autunno si preannuncia ‘caldo’. Nell’agenda dell’Esecutivo Draghi sono molte le norme e le decisioni che bollono in pentola. Ecco alcune delle principali tappe che da qui a fine anno toccheranno anche la sanità

Come ogni autunno che si rispetti anche quello del 2021 si preannuncia ‘caldo’. E non solo per i tumulti social e nelle piazze del movimento dei No Green pass, No vax e compagnia cantante ma pure perché nell’agenda del Governo sono molti gli interventi per la sanità in calendario.
 
Primo punto l’emergenza Covid. I nodi qui sono parecchi. In primis occorrerà vedere il proseguimento della campagna vaccinale con l’obiettivo di raggiungere l’80% di copertura della popolazione over 12. Se entro il prossimo mese i dati saranno confortanti appare scontato che verrà abbandonata l’idea di introdurre l’obbligo ma in ogni caso, nonostante una minoranza contraria e rumorosa (e nelle ultime settimane anche violenta), si procederà invece spediti per quanto riguarda l’uso del Green pass che potrebbe essere esteso a tutti i dipendenti pubblici e non solo a quelli della scuola o della sanità (per cui invece già vige l’obbligo vaccinale).
 
Altro nodo sarà quello della terza dose. Il Ministro della Salute, Roberto Speranza è uscito allo scoperto annunciando come sia molto probabile una nuova iniezione per le fasce di popolazione più fragili e anche per il personale sanitario. Ma non è escluso nemmeno che dal prossimo anno il terzo giro possa essere allargato ad altre fasce di età. Sempre sui vaccini si è poi in attesa del via libera definitivo dell’Ema a Pfizer e Moderna, dopo l’ok di Fda a Pfizer. E sempre sui vaccini sono attesi i risultati delle sperimentazioni sugli under 12 che dovrebbero giungere alla fine dell’anno.
 
Ma non solo vaccini, sono attesi infatti nuovi prodotti in grado di curare il Covid così come si dovrà trovare un modo per diffondere l’uso degli anticorpi monoclonali il cui utilizzo appare molto limitato rispetto alle attese.
 
Ma l’autunno sarà anche il mese decisivo per capire che piega prenderà la quarta ondata. Ad agosto i nuovi casi hanno continuato a crescere ma l’esplosione che si prevedeva non si è realizzata. Ora con la riapertura delle scuole e i primi freddi, che gioco forza limiteranno la vita all’aperto, la paura è che la curva possa nuovamente impennarsi e che l’Italia torni a colorarsi di nuove restrizioni.
 
Le incognite non finiscono qui. Il pericolo di nuove varianti è sempre dietro l’angolo anche perché gran parte degli abitanti del pianeta i vaccini non li ha visti nemmeno in foto.
 
Nella speranza che la pandemia non riesploda sul tavolo del Governo ci sono poi alcuni provvedimenti in ballo che sono molto attesi. Si parte con il Ddl Concorrenza la cui stesura è iniziata già da alcuni mesi ma che ancora fatica a vedere la luce. Sul tavolo ci sono alcune misure per quanto riguarda la farmaceutica come la revisione del patent linkage e le gare sull’equivalenza terapeutica. Ma si parla pure della riforma delle nomine dei primari e di gare per le strutture private.
La sensazione, essendo il provvedimento molto corposo e pieno di misure che al di là della sanità impatteranno sull’intero contesto economico, è che prima dell’esito delle amministrative di ottobre difficilmente (a meno di soprese) il Governo accelererà.
 
I prossimi mesi saranno poi decisivi anche per quanto riguarda l’attuazione del Pnrr. Primo nodo da sciogliere sarà quello della riforma della medicina territoriale. A luglio è uscita una prima bozza curata da Agenas che ne tratteggia il nuovo profilo ma che non scioglie il vero nodo della medicina di famiglia tra mantenimento della convenzione, un futuro nella dipendenza o fantomatiche terze vie che al momento paiono solo fumose.
 
Ma l’ultimo quadrimestre dell’anno sarà anche quello della Legge di Bilancio, il vero crocevia di ogni Governo e la prima per l’Esecutivo guidato da Mario Draghi. Il cantiere qui è tutto da costruire ma la curiosità di capire quante risorse ordinarie verranno assegnate alla sanità rimane il primo quesito per il comparto.
 
Luciano Fassari

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