quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Mercoledì 04 LUGLIO 2012
Riordino Cri. Cgil, Cisl e Uil a Balduzzi: “Modifiche indispensabili”

“Con il testo così com’è sono a rischio la qualità del servizio e 4.000 posti di lavoro”. Queste le preoccupazioni sollevate dai sindacati nel corso di un incontro con il ministro della Salute. Per le associazioni di categoria resta importante “proseguire il confronto per salvaguardare l’Ente”

Sindacati dei lavoratori pubblici di Cgil, Cisl e Uil compatti in difesa della Croce Rossa Italiana, contro i rischi di un percorso di riordino cui l’Esecutivo ha impresso una improvvisa accelerazione, ma che suscita gravi preoccupazioni per la tenuta sia funzionale che occupazionale dell’Ente. Dopo aver denunciato lo scorso giovedì il “blitz” con cui il Governo aveva approvato in prima lettura il decreto che, secondo le associazioni di categoria, “privatizza e ridimensiona la Cri”, oggi Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa hanno incontrato il ministro della Salute, Renato Balduzzi contestando il provvedimento “nel metodo e nel merito”.

“Nel metodo - hanno spiegato i segretari nazionali Salvatore Chiaramonte (Fp-Cgil), Paolo Bonomo (Cisl-Fp) ed Enrico Matteo Ponti (Uil-Pa) - perché il vero e proprio colpo di mano della scorsa settimana è stato compiuto mentre era ancora in atto il confronto con i sindacati. Nel merito - hanno proseguito - perché il riordino prospettato non offre nessuna reale garanzia né sul mantenimento del livello attuale dei servizi ai cittadini, né sui livelli occupazionali, dato che mette a rischio ben 4 mila posti di lavoro.”

Secondo quanto riportato dai segretari delle tre federazioni, il ministro Balduzzi ha dato la sua piena disponibilità a proseguire il confronto a livello politico “per apportare al decreto tutte quelle modifiche che riteniamo sostanziali per la collettività e per i lavoratori, e l’impegno a convocarci per un nuovo incontro la prossima settimana”.


“Non lasceremo nulla di intentato – hanno assicurato Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa – per salvaguardare nell’interesse dei cittadini i servizi di un ente storico e di prestigio internazionale come la Cri, e per tutelare l’occupazione e la professionalità di tutti i suoi operatori”.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA