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Mercoledì 08 SETTEMBRE 2021
Il sindaco di Orvieto scrive a Tesei: “Occorre riorganizzare la sanità territoriale”

Espressa “preoccupazione” in una lettera aperta. L’appello prende le mosse da una serie di confronti avuti dal sindaco con il personale medico e con i rappresentanti delle professioni sanitarie dell’ospedale locale. Da questi è emersa, “l’assoluta necessità di definire un progetto concreto di rilancio della struttura oltre a porre rimedio alle annose carenze di personale” che riguardano ormai quasi tutti i reparti.

“Superata la fase più dura dell’emergenza, sono ora necessarie azioni concrete per la riorganizzazione della sanità locale”: a scriverlo è il sindaco di Orvieto, Roberta Tardani, in una lettera aperta inviata alla presidente della Regione, Donatella Tesei, in cui esprime “preoccupazione” in merito alla situazione della sanità nel territorio.

L’appello prende le mosse - è stato spiegato - da una serie di confronti avuti dal sindaco con il personale medico e con i rappresentanti delle professioni sanitarie dell’ospedale locale.

Da questi è emersa, spiega Tardani: “l’assoluta necessità di definire un progetto concreto di rilancio della struttura oltre a porre rimedio alle annose carenze di personale e procedere, senza ulteriore indugio, all'adeguamento delle attrezzature tecnologiche in dotazione". I problemi di organico, sempre secondo il sindaco, riguardano ormai quasi tutti i reparti (Pronto soccorso, chirurgia, anestesia, gastroenterologia, riabilitazione, ortopedia e medicina), con ricadute “a cascata anche su quei reparti che non mostrano invece particolari sofferenze”.

“Una paradossale situazione - si legge nella lettera, diffusa dal Comune - che può essere invertita solo attraverso un massiccio investimento sulle persone e sui progetti da affidare al nostro ospedale che deve essere messo nelle condizioni di assolvere pienamente alla funzione di emergenza-urgenza che gli è stata assegnata nella rete regionale e che non può derogare dal rispetto dei modelli organizzativi per i presidi sede di Dea di primo livello come stabilito dai decreti ministeriali”.

Per Tardani è anche “necessario procedere all’individuazione di un direttore di presidio”, inoltre “il potenziamento e la riorganizzazione dell’ospedale di Orvieto non possono prescindere dal rafforzamento della medicina territoriale, unico strumento per sollevare la struttura da ricoveri e accessi impropri” e “dal mantenimento del distretto sanitario territoriale”, oltre che dagli investimenti sul patrimonio.

“Non smetteremo mai di vigilare sull’efficienza dei servizi sanitari sul territorio - continua il primo cittadino - e non faremo sconti se vedremo il nostro territorio ancora marginalizzato e impoverito così come lo è stato nel passato. Anche da questo i cittadini misureranno il cambiamento che noi in primis abbiamo voluto e sul quale crediamo”.

Tardani auspica quindi la ripresa, quanto prima, del confronto con la giunta regionale e che i problemi posti “trovino soluzione nel nuovo piano sanitario regionale in via di definizione”.

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