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Giovedì 05 LUGLIO 2012
Spending review. Sidoli (Assobiotec): "Innovazione e ricerca penalizzati. Ancora una volta considerati come un costo"

Il rischio paventato dal presidente di Assobiotec è che l’intera filiera dell’innovazione farmaceutica "venga danneggiata, frenando irreversibilmente lo sviluppo del biotech nazionale". Sidoli ha rivolto al premier Monti un appello per un'azione di rilancio dell'intera filiera del farmaco.

“Siamo davvero molto preoccupati per le misure previste sul settore del farmaco: se confermate nel prossimo Consiglio dei Ministri, rappresenterebbero l’ennesima conferma che il nostro Paese continua a considerare il farmaco solo come un problema e non come un valore”. Così Alessandro Sidoli, Presidente di Assobiotec, a proposito dei provvedimenti sulla spesa sanitaria previsti dalla bozza di Dl sulla spending review.
“Non si tratta soltanto dei pesanti tagli previsti dal provvedimento, ma soprattutto delle scelte che sono state fatte - ha detto - applicare il payback alla farmaceutica ospedaliera, per definizione la più controllata e, quindi, appropriata dell’intera spesa, vuol dire penalizzare direttamente l’innovazione biofarmaceutica, considerando che da molti anni le terapie più innovative vengono inserite nell’area ospedaliera". "Anche snaturare il significato della legge 648, fiore all’occhiello dell’Aifa e della Sanità italiana ha proseguito Sidoli - dandole un significato economicistico e creando pericolosi presupposti allo sviluppo dei farmaci ed agli investimenti in ricerca, conferma la miopia della manovra e il disinteresse del Paese per la biotecnologia e per l’innovazione in generale”.

Il presidente di Assobiotec ha quindi rivolto un appello al presidente del Consiglio, Mario Monti, "perché non venga uccisa l’industria biotecnologica, che può ancora svolgere un ruolo da protagonista nella creazione di sviluppo tecnologico ed occupazione qualificata in un Paese che ne ha evidentemente molto bisogno". Sidoli ha giudicato ormai "non dilazionabile" un’azione che possa guardare in maniera organica a tutta la filiera del farmaco, dalle fasi iniziali della ricerca fino all’immissione sul mercato, considerandola "un valore aggiunto per l’Italia" e, quindi, "sostenendola come strategica e non considerandola come un limone da spremere impunemente ad ogni occasione con tagli lineari, tanto facili quanto ingiusti e poco lungimiranti”, ha sottolineato.
“Il rischio - ha concluso Sidoli - è che l’intera filiera dell’innovazione farmaceutica venga pesantemente danneggiata, allontanando gli investimenti delle Multinazionali e frenando irreversibilmente lo sviluppo del biotech nazionale”.

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