quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Lunedì 27 SETTEMBRE 2021
Giornata mondiale del migrante e del rifugiato: l’INMP accoglie il messaggio del Papa per un “noi sempre più grande”

“Verso un noi sempre più grande”: questo è il messaggio di Papa Francesco per la 107ª Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, che si è celebrata domenica scorsa. “Il nostro Istituto da anni lavora e si batte per la salute come diritto universale, di tutti, nessuno escluso. All’assistenza e la cura affianchiamo, nel nostro operato quotidiano, le pratiche dell’accoglienza e dell’ascolto, fondamentali per capire il bisogno di salute di ciascun paziente”, dichiara Concetta Mirisola, Direttore Generale dell’INMP.

Istituita dalla Chiesa cattolica nel 1914 come segno di attenzione agli emigranti italiani nel mondo, nel 1973 divenne la “giornata nazionale delle migrazioni” e oggi, a livello mondiale, la giornata è rivolta ai migranti e ai rifugiati. In particolare, quest’anno l’accento viene posto sull’impegno cui tutti noi siamo chiamati affinché non esistano più muri a separarci, e che la parola “altri” lasci il posto al concetto di un “noi” che comprenda l’umanità intera.
 
L’emergenza epidemiologica dovuta al COVID-19 ha trasformato in pochissimo tempo la nostra quotidianità, ma anche l’orizzonte delle priorità politiche e sociali. Nel pieno dell’emergenza sanitaria, la questione migratoria è stata messa in secondo piano, anche sul piano della visibilità dedicata al tema dai media, tuttavia le persone che vivono in condizioni di disagio, sofferenza, violenza e marginalità per complicate situazioni politiche, sociali e climatiche, continuano a mettersi in viaggio, mettendo a rischio la propria vita pur di cercare un futuro migliore per sé e le proprie famiglie.
 
Secondo i dati del Ministero dell'Interno, dal 1 gennaio al 15 settembre 2021 sono 42.186 i migranti sbarcati in Italia, di cui 6.460 minori stranieri non accompagnati; oltre 10 mila arrivi solo nel mese d'Agosto. In aggiunta a questo, la pandemia ha creato difficoltà oggettive sotto il profilo della tutela della salute collettiva, delle conseguenze economiche e della coesione sociale, portando un aumento di preoccupazioni, paure e sofferenze legate a lutti, perdita del lavoro, povertà, destabilizzazione delle piccole e grandi certezze di ognuno.
 
A peggiorare, soprattutto, è la condizione di vulnerabilità dei gruppi sociali più svantaggiati. L’imponente aumento di disuguaglianze socio-economiche si rispecchia anche in ambito sanitario, dove l’accessibilità ai servizi diventa difficile - se non impossibile - per le persone straniere e per chi vive in stato di marginalità.
 
L’INMP - Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti e per il contrasto delle malattie della Povertà - è Centro di riferimento della Rete nazionale per le problematiche di assistenza in campo socio-sanitario legato alle popolazioni migranti e ogni giorno, nel proprio poliambulatorio di Roma o attraverso le attività di ricerca e formazione, si occupa del fenomeno migratorio e della presa in carico delle persone più fragili, tra cui migranti, rifugiati, profughi, minori stranieri accompagnati e non, senza dimora.
 
“La logica del “noi” e del “loro” crea dei veri e propri confini di separazione per chi è considerato diverso, parla un’altra lingua, vive in difficoltà economica o possiede uno status giuridico non regolare. Questi muri diventano barriere di accesso ai servizi spesso insormontabili. Il nostro Istituto - afferma la Dott.ssa Concetta Mirisola, Direttore Generale dell’INMP - da anni lavora e si batte per la salute come diritto universale, di tutti, nessuno escluso. All’assistenza e la cura affianchiamo, nel nostro operato quotidiano, le pratiche dell’accoglienza e dell’ascolto, fondamentali per capire il bisogno di salute di ciascun paziente”.
 
L’attività socio-sanitaria dell’INMP si attua, infatti, attraverso un approccio transculturale e multiprofessionale, con al centro la persona, le sue complessità, i suoi bisogni, la sua umanità. Accanto a prestazioni di qualità, viene quindi realizzato un servizio rispettoso delle differenti culture, storie, diversità.
 
Un ruolo fondamentale, da questo punto di vista, è svolto dal mediatore transculturale: proprio in questi giorni l’INMP ha avviato le iscrizioni per il “Corso di aggiornamento per mediatori transculturali per mediatori transculturali”, che sarà disponibile sulla piattaforma FAD istituzionale dal 15 ottobre al 17 dicembre 2021. Il corso ha l’obiettivo di aggiornare le competenze dei mediatori transculturali chiamati a contribuire all’erogazione dei servizi socio-sanitari, offrendo ai destinatari metodi, tecniche e strumenti specifici per la mediazione in ambito sanitario, con particolare focus sui contesti del pronto soccorso e della degenza ospedaliera.
 
“La figura del mediatore da una parte avvicina il sistema sanitario ai reali bisogni delle persone straniere, portatrici di valori e culture differenti dalla nostra, e dall’altra agevola la comprensione del sistema da parte delle persone immigrate facilitandone l’integrazione. Assicurare l’accesso alle prestazioni e ai servizi, contribuendo al miglioramento dell’equità nella salute, - continua Mirisola - è parte integrante della nostra mission”.
 
Equità e inclusione: devono essere queste le parole chiave dell’agire pubblico se, per riprendere l’auspicio di Papa Francesco, vogliamo “abbattere i muri che ci separano e costruire ponti che favoriscano la cultura dell’incontro”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA