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Martedì 05 OTTOBRE 2021
Cosa cambierà per il mercato della droga dopo la vittoria dei Talebani



Gentile Direttore,
la conquista dell'Afghanistan da parte dei talebani è un evento geopolitico denso di conseguenze sul piano internazionale. In questa lettera vorrei richiamare l'attenzione degli operatori della sanità pubblica e privata sulle possibili conseguenze che il cambio del sistema di potere afgano può avere sui territori e sulla salute delle persone che utilizzano sostanze.
 
Il portavoce dei Talebani Zabihullah Mujahid dichiara in diretta internazionale che il paese non permetterà più la coltivazione dell'oppio. (1) La questione riguarda quindi direttamente le forniture dell'eroina nei mercati europei. La produzione di oppio può cambiare drasticamente nell'arco di decenni e questo determina cambiamenti nei comportamenti di consumo.
 
L'ultima volta che i talebani annunciarono il divieto di coltivazione dell'oppio era il 2000, nel 2001, infatti, la coltivazione venne notevolmente ridotta, ma poco dopo vennero destituiti dall'intervento US-Nato. Negli ultimi 20 anni la produzione è aumentata a dismisura.
 
Il nuovo stop quindi, potrebbe diminuire l'offerta sul mercato europeo a fronte di una domanda costante o in crescita. Cosa potrebbe succedere ai mercati di conseguenza, ed in tempi relativamente brevi, alla luce di questi cambiamenti geopolitici? (5) E quali conseguenze per il sistema sanitario pubblico? E per i consumatori? 
 
Sono molteplici le principali questioni da evidenziare, vorrei richiamarne alcune nella consapevolezza di non poterle esaurire:
1) potrebbe diminuire l'eroina presente nei mercati dello spaccio e aumentare il suo prezzo di vendita,
2) potrebbero aumentare le quote di mercato occupate dagli oppiodi sintetici (ad.es fentanyl) prodotti in Asia oppure anche localmente e vendibili a prezzo minore, ma con ricavi maggiori,
3) Potrebbero aumentare i profughi provenienti da una popolazione, quella afgana che negli ultimi 20 anni ha aumentato vertiginosamente il consumo di oppiacei (6).
 
Seppure non mancano osservatori che non concordano (almeno parzialmente) con questi scenari (7) i tre punti possono avere profonde conseguenze sulla salute pubblica e sulla gestione territoriale degli interventi per le persone che usano sostanze, per cui andrebbero discussi. I talebani hanno preso il potere ma non controllano l'intero Afghanistan, per cui non è certo che riescano a contrastare la produzione di oppio (né che vogliano veramente farlo). Ma, se succedesse, è difficile pensare che chi traffica con eroina nei nostri territori decida di autoridurre le proprie quote di mercato.
 
Per questo gli oppiacei sintetici potrebbero avere grande spazio. C’è dunque un tempo di possibile conversione del mercato che potrebbe essere usato utilmente, non solo per avvicinare con maggiore incisività le persone che consumano oppiacei, a vantaggio della loro salute, ma anche per costruire una strategia di informazione rivolta ai consumatori sui rischi specifici di queste sostanze e sulle pratiche che possono aiutarli a ridurre i rischi associati al loro consumo (inclusi strumenti innovativi come il drug checking). Inoltre, sarebbe auspicabile formazione specifica anche per gli operatori che lavorano con persone che utilizzano sostanze. Effetti, contesti d'uso, comportamenti legati al mercato cambiano se sono prevalenti oppiacei sintetici rispetto all'eroina.
 
Un'epidemia di fentanyl e simili e, più in generale di oppiacei sintetici, è sicuramente un incubo per i sistemi sanitari ( 4,5) in Canada ed US ormai lo hanno capito: equivale ad una epidemia di overdose. Il fentanyl ed i derivati, possono difficilmente essere “dosati” per strada ed è anche questo che ne rende l'uso altamente problematico, inoltre, se il mercato vedrà aumentare l'uso di fentanyl e simili aumenteranno anche altri effetti negativi sulla salute (trombosi etc ) (4).
 
Serve quindi una grande e concertata azione di informazione sui consumatori di oppiacei attraverso il loro coinvolgimento attivo e quello delle loro comunità quotidiane di vita. Saper riconoscere gli oppioidi sintetici, conoscere i rischi del loro uso, condividere le esperienze di chi ignaro ha pagato un alto prezzo.
 
Ma non basta. Serve anche una maggiore azione di prevenzione nelle scuole e riduzione del danno nei contesti del divertimento giovanile al fine di informare i potenziali consumatori sui rischi connessi all'uso di queste (ed altre) sostanze. Non dimentichiamo infatti che se i mercati cambiano normalmente nell'arco di decenni, la situazione internazionale ed anche, a suo modo quella pandemica, potrebbero, come in altri settori della produzione e dei mercati, catalizzare cambiamenti più rapidi
 
 
Quello che mi sembra fondamentale sottolineare è il bisogno di visioni “strutturali” e di sistema che sappiano rispondere ai cambiamenti articolando una strategia sui molteplici livelli operativi; dalle unità mobili fino alle strutture di trattamento, ma non solo.  Per prevenire una situazione che potrebbe diventare ancor più complessa di quella attuale diventa indispensabile un impegno strategico ed operativo, concertato, anche a livello preventivo, che va assunto a più livelli.
Abbiamo del tempo per prepararci: non possiamo farci cogliere di sorpresa. I cambiamenti devono essere previsti e se possibile anticipati.
 
Emanuele Perrone
Ppsicologo, harm reduction oriented
 
PS. Si ringrazia il dott. Riccardo Gatti, medico, specialista in psichiatria e psicoterapia, per la sua gentilissima disponibilità al confronto e alla discussione durante la stesura della lettera.
 
Bibliografia
 
1. https://www.wsj.com/articles/taliban-afghanistan-heroin-ban-opium-production-11630181316
2. UNODC Afghanistan Opium Survey 1994-2020 – Executive Summary , APRIL 2021
3. https://www.cdc.gov/drugoverdose/deaths/index.html
4. Pardo B, Reuter P. Facing fentanyl: should the USA consider trialling prescription heroin? Lancet Psychiatry. 2018 Aug;5(8):613-615. doi: 10.1016/S2215-0366(18)30103-2. Epub 2018 Mar 21. PMID: 29574048.
5. https://www.droga.net/quello-strano-caso-del-fentanil/
6. https://www.unodc.org/unodc/en/press/releases/2010/June/unodc-reports-major-and-growing-drug-abuse-in-afghanistan.html

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