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Martedì 10 LUGLIO 2012
Terremoto in Emilia. Il punto della situazione e la programmazione al 15 luglio

L'Assessorato politiche per la Salute della regione ha diffuso il punto sull'assistenza sanitaria nelle zone colpite dal terremoto e la programmazione degli interventi previsti per la prossima settimana. Attivati i supporti per l'ondata di caldo. Tutti gli interventi sono curati dalle Aziende sanitarie.

Proseguono gli interventi straordinari per assicurare i servizi sanitari, verificare lo stato delle strutture e provvedere agli interventi necessari per il ripristino nelle zone colpite dal terremoto. Gli interventi sono coordinati dall'Assessorato politiche per la salute. Ecco il punto settimanale al 9 luglio e la programmazione per la settimana dal 9 luglio al 15 luglio sull'assistenza e lo stato delle strutture e dei servizi. Grazie al lavoro delle Aziende sanitarie, almeno il 90% dei medici di medicina generale che operano nelle Aziende Usl interessate dal terremoto possono consultare le informazioni sui propri assistiti on line (allacciamento rete Sole (sanità on line) anche da pc portatile).


Provincia di Modena
Il territorio colpito dal sisma comprende un’area di 967 chilometri quadrati, pari al 36% dell’intero territorio provinciale,  al cui interno vivono oltre 227 mila persone. L’area, dal punto di vista socio-sanitario, è divisa in 3 Distretti: Carpi (104 mila residenti – comuni di Carpi, Campogalliano, Novi, Soliera), Mirandola (87 mila – comuni di Camposanto, Cavezzo, Concordia, Finale Emilia, Medolla, Mirandola, San Felice, San Possidonio, San Prospero) e Castelfranco Emilia (74 mila persone – comuni di Bastiglia, Bomporto, Castelfranco Emilia, Nonantola, Ravarino, San Cesario). Da evidenziare che non vi sono segnalazioni di danni alle strutture sanitarie del Distretto di Castelfranco Emilia.


Assistenza alla popolazione
Nei giorni successivi al terremoto sono state predisposte strutture di accoglienza sia al coperto che presso campi per i cittadini impossibilitati a rientrare presso la propria abitazione. Attualmente, nella provincia di Modena, sono attivi 33 punti di accoglienza (26 campi, 7 strutture al coperto) che, unitamente ad altre soluzioni abitative ed agli alberghi, garantiscono ospitalità a 8.845 cittadini. In particolare i punti di accoglienza sono così distribuiti nei Distretti della Azienda Usl:

•    Distretto di Mirandola: 3 strutture al coperto (162 ospiti) e 23 campi (6.224 ospiti)
•    Distretto di Carpi: 3 strutture al coperto (84 ospiti) e 3 campi (829 ospiti)
•    Distretto di Castelfranco Emilia: 1 struttura al coperto con 15 ospiti


Supporto per ondate di calore
Per gestire l’ondata di calore di queste settimane,l'Azienda USL ha attivato un monitoraggio quotidiano delle condizioni di salute della popolazione ed in particolar modo della popolazione a rischio ospite, nei campi (bambini di età inferiore ai 6 anni: 411 e anziani di età superiore ai 75 anni: 627) per individuare, in caso di criticità, eventuali soluzioni abitative alternative. Contestualmente tutti i campi di accoglienza sono stati progressivamente dotati di sistemi di climatizzazione e di teli ombreggianti; il Servizio Sanità Pubblica della Regione ha inviato al DIComaC (Direzione di comando e controllo corpo vigili del fuoco, struttura decisionale regionale di supporto) e ai territori colpiti dal sisma indicazioni specifiche per contrastare gli effetti dell’ondata di calore nei punti di accoglienza. Anche il Servizio 118 ha attivato un collegamento costante con il coordinamento regionale degli interventi sanitari per la segnalazione di eventuali criticità legate all’ondata di calore: nel periodo 29 giugno-9 luglio è stata segnalata una sola chiamata al 118 riconducibile al calore dal campo Filippo Turati di San Possidonio; alla chiamata non è seguito ricovero.
 
Allo scopo di fornire informazioni alla popolazione sui servizi sanitari riattivati sono stati attivati alcuni punti informativi a Carpi, Mirandola, San Felice, Massa Finalese e Finale Emilia; per informazioni è stato inoltre attivato un numero telefonico.


Provincia di Ferrara
Il territorio colpito dal sisma comprende un’area di 413 chilometri quadrati, pari al 16% dell’intero territorio provinciale, al cui interno vivono circa 79 mila persone. L’area, dal punto di vista sanitario, copre l’intero Distretto Ovest (79 mila residenti – comuni di Bondeno, Cento, Sant'Agostino, Mirabello, Poggio Renatico, Vigarano Mainarda).


Assistenza alla popolazione
Nei giorni successivi al terremoto sono state predisposte strutture di accoglienza sia al coperto che presso campi per i cittadini impossibilitati a rientrare presso la propria abitazione. Attualmente, nella provincia di Ferrara, sono attivi 7 punti di accoglienza (2 campi, 5 strutture coperte) che, unitamente ad altre soluzioni abitative e ad alberghi, garantiscono ospitalità a 1.272 cittadini. In particolare i punti di accoglienza sono così distribuiti nei Distretti della Azienda:
•    Distretto Ovest: 4 strutture al coperto (84 ospiti) e 2 campi (620 ospiti)
•    Distretto Centro Nord (Ferrara): 1 struttura al coperto (124 ospiti)


Supporto ondate di calore
Per gestire l’ondata di calore della settimana del 18 giugno l’Azienda USL ha attivato un monitoraggio quotidiano delle condizioni di salute della popolazione ed in particolar modo della popolazione a rischio ospite nei campi (332 bambini di età inferiore ai 6 anni e 151 anziani di età superiore ai 75 anni) per individuare, in caso di criticità, eventuali soluzioni abitative alternative. Contestualmente tutti i campi di accoglienza sono stati progressivamente dotati di sistemi di climatizzazione e di teli ombreggianti; il Servizio  Sanità Pubblica della Regione  ha inviato al DIComaC(Direzione di comando e controllo corpo vigili del fuoco, struttura decisionale regionale di supporto) e ai territori colpiti dal sisma indicazioni specifiche per contrastare gli effetti dell’ondata di calore nei punti di accoglienza. Anche il servizio 118 ha attivato un collegamento costante con il coordinamento regionale degli interventi sanitari per la segnalazione di eventuali criticità legate all’ondata di calore: nel periodo 29 giugno-9 luglio non sono state segnalata chiamata al 118 riconducibile al calore.


Provincia di Reggio Emilia
Il territorio colpito dal sisma comprende un’area di 458 chilometri quadrati, pari al 20% dell’intero territorio provinciale, al cui interno vivono oltre 121 mila persone. L’area, dal punto di vista sanitario, è divisa in 2 Distretti: Guastalla (65 mila residenti – comuni di Boretto, Brescello, Gualtieri, Guastalla,Luzzara, Novellara, Poviglio, Reggiolo) e Correggio (56 mila – comuni di Campagnola, Correggio, Fabbrico, Rio Saliceto, Rolo, San Martino In Rio). Non si segnalano danni alle strutture sanitarie se non alla sede del Distretto di Guastalla.


Assistenza alla popolazione
Nei giorni successivi al terremoto sono state predisposte strutture di accoglienza sia al coperto che presso campi per i cittadini impossibilitati a rientrare presso la propria abitazione. Attualmente, nella provincia di Reggio Emilia, sono attivi 4 punti di accoglienza (2 campi, 2 strutture coperte) che, unitamente ad altre soluzioni abitativee ad alberghi, garantiscono ospitalità a 361 cittadini. In particolare i punti di accoglienza sono così distribuiti nei Distretti della Azienda Usl:
•    Distretto di Guastalla: 1 campo (258 ospiti) e 1 struttura al coperto (3 ospiti)
•    Distretto di Correggio: 1 campo (43 ospiti)
•    Distretto di Reggio Emilia: 1 struttura (19 ospiti)


Supporto ondate calore
Per gestire l’ondata di calore l’Azienda USL ha attivato un monitoraggio quotidiano delle condizioni di salute della popolazione ed in particolar modo della popolazione a rischio ospite nei campi (53 bambini di età inferiore ai 6 anni e 2 anziani di età superiore ai 75 anni) per individuare, in caso di criticità, eventuali soluzioni abitative alternative. Contestualmente tutti i campi di accoglienza sono stati progressivamente dotati di sistemi di climatizzazione e di teli ombreggianti. il Servizio di Sanità Pubblica della Regione  ha inviato al DIComaC (Direzione di comando e controllo corpo vigili del fuoco, struttura decisionale regionale di supporto) e ai territori colpiti dal sisma indicazioni specifiche per contrastare gli effetti dell’ondata di calore nei punti di accoglienza. Anche il servizio 118 ha attivato un collegamento costante con il coordinamento regionale degli interventi sanitari per la segnalazione di eventuali criticità legate all’ondata di calore: nel periodo 29 giugno-9 luglio non sono state segnalata chiamata al 118 riconducibile al calore.


Provincia di Bologna
Il territorio colpito dal sisma comprende un’area di 930 chilometri quadrati, pari al 25% dell’intero territorio provinciale, al cui interno vivono oltre 207 mila persone. L’area, dal punto di vista sanitario, è divisa in 2 Distretti: Pianura Est (125 mila residenti – comuni di Argelato, Baricella, Bentivoglio, Budrio, Castelmaggiore, Castenaso, Galliera, Granarolo Emilia, Malalbergo, Pieve di Cento, S.Giorgio di Piano, S.Pietro in Casale) e Pianura Ovest (82 mila – comuni di Anzola, Calderara, Crevalcore, Sala Bolognese, Sant'Agata Bolognese, San Giovanni in Persiceto).


Assistenza alla popolazione
Nei giorni successivi al terremoto sono state predisposte strutture di accoglienza sia al coperto che presso campi per i cittadini impossibilitati a rientrare presso la propria abitazione. Attualmente, nella provincia di Bologna, sono attivi 2 punti di accoglienza (1 campo, 1 struttura al coperto) che, unitamente ad altre soluzioni abitative e ad alberghi, garantiscono ospitalità a 458 cittadini. In particolare i punti di accoglienza sono così distribuiti nei Distretti della Azienda Usl:
•    Distretto Pianura Ovest: 1 campo (224 ospiti) e 1 struttura al coperto (11 ospiti)


Supporto ondate di caldo
Per gestire l’ondata di calore della settimana del 18 giugno l’Azienda USL ha attivato un monitoraggio quotidiano delle condizioni di salute della popolazione ed in particolar modo della popolazione a rischio ospite nei campi (64 bambini di età inferiore ai 6 anni e 40 anziani di età superiore ai 75 anni) per individuare, in caso di criticità, eventuali soluzioni abitative alternative. Contestualmente tutti i campi di accoglienza sono stati progressivamente dotati di sistemi di climatizzazione e di teli ombreggianti. il Servizio di Sanità Pubblica della Regione ha inviato al DIComaC (Direzione di comando e controllo corpo vigili del fuoco, struttura decisionale regionale di supporto) e ai territori colpiti dal sisma indicazioni specifiche per contrastare gli effetti dell’ondata di calore nei punti di accoglienza. Anche il servizio 118 ha attivato un collegamento costante con il coordinamento regionale degli interventi sanitari per la segnalazione di eventuali criticità legate all’ondata di calore: nel periodo 29 giugno-9 luglio non sono state segnalata chiamata al 118 riconducibile al calore.
 

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