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Giovedì 12 LUGLIO 2012
Assistenza agli anziani. Una "tuta" che invecchia insegna ai medici come ci sente a 75 anni

Sviluppata in Germania viene fatta indossare agli studenti in medicina per simulare gli effetti della terza età. Cala la vista, le giunture sono più rigide, l'udito si affievolisce. Lo scopo è sensibilizzare il medico ai problemi dei pazienti anziani, avendo sperimentato in prima persona cosa vuol dire invecchiare. 

“Benvenuto nell’età anziana.” Ecco cosa dice Rahel Eckardt, ricercatrice all’Evangelical Geriatrics Centre di Berlino (Egzb), dopo aver fatto indossare ai giovani studenti un vestito che sembra una tuta spaziale e che fa vivere loro tutte le sensazioni che prova una persona anziana. Lo scopo della bizzarra divisa è quello di far comprendere ai futuri medici tutti i bisogni di chi è molto più grande di loro.
 
L’effetto è completo: ci sono protezioni alle orecchie che riducono l’udito, una visiera giallina che rende tutto più sfocato e i colori più difficili da distinguere, imbottiture alle ginocchia e ai gomiti per rendere le giunture più rigide, una specie di scomodo giubbotto antiproiettile che pesa sul petto e guanti rigonfi per rendere più complicata la presa delle mani. Il tutto per un peso di 10kg, che si aggiunge a quello corporeo simulando la maggiore difficoltà nei movimenti.
“Fare le scale con la tuta è faticoso e lascia senza fiato, si può impazzire cercando di tirar fuori una medicina da un blister e la pesantezza della veste insieme alla difficoltà a sentire e vedere ti disorienta”, spiegano i giovani studenti che l’hanno provata. “Esattamente il risultato che volevo”, ribatte Eckardt.
Lo scopo del gioco è quello di mostrare ai più giovani cosa vuol dire invecchiare. “L’obiettivo è trasformare dei ragazzi pieni di energia in persone molto più lente e affaticate, almeno temporaneamente”, ha spiegato la ricercatrice. “Solo in questo modo potranno veramente capire cosa si prova in vecchiaia”. Insomma, la docente cerca di insegnare alla generazione di studenti di geriatria quali sono i bisogno medici e umani dei loro pazienti. “Sicuramente più efficace di una presentazione in PowerPoint, no?”, ha chiesto ironicamente Eckart alla giornalista del Guardian alla quale ha spiegato per la prima volta il progetto. “La speranza è che questi ragazzi possano stabilire un’empatia con i loro pazienti più anziani, dai 75 anni in su, in modo che si appassionino ancor di più al lavoro che dovranno svolgere”.
 
La tuta, o “age explorer” come la chiamano i suoi costruttori, nello specifico è stata costruita dalla ricercatrice insieme ai colleghi del Meyer-Hentschel Institute di Saarbrucken – centro di ricerca specializzato nello sviluppo di prodotti per gli over-60 – e potrebbe aver effettivamente ottenuto il risultato sperato. “Provando a passare del tempo in quello strano vestito mi sono appassionata ancor più alla professione”, ha commentato Elisabeth Steinhagen, studentessa di medicina alla Egzb. “Il trend demografico è chiaro, in Europa abbiamo sempre più anziani e sempre meno bambini. La medicina si deve adeguare. Ma per farlo dobbiamo imparare a comprendere i bisogni dei pazienti: nel caso di quelli anziani questo vuol dire imparare a capire che anche azioni semplici come alzarsi dal letto, con il passare degli anni diventano più complesse. C’è da chiedersi veramente quanti medici ci pensino, nella loro pratica clinica, quando visitano un ultrasettantacinquenne”, ha concluso.

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