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Martedì 26 OTTOBRE 2021
Riforma sanità. Solinas: “Operativa dal 1° gennaio, primo pilastro per restituire presenza ai territori” 

Solinas ricorda i tre pilastri, la governance “che porta le aziende sul territorio con il solo impegno della presa in carico del paziente”, la riforma della medicina territoriale “perché se non si restituisce al territorio la possibilità di avere dei filtri, evitando ospedalizzazioni inappropriate, non ci sarà mai un equilibrio tra sistema ospedaliero e territoriale” e infine la riforma della rete ospedaliera “la ripartizione dei posti letto”.

“La riforma della Sanità approvata lo scorso anno partirà al più tardi l’1 gennaio 2022 e sarà un primo pilastro importante per restituire ai territori la presenza della prestazione sanitaria”.

Lo ha annunciato il presidente della Regione Christian Solinas, che ha ricordato i tre pilastri della riforma complessiva. Quella della governance “che porta le aziende sul territorio con il solo impegno della presa in carico del paziente”; a questa seguirà “la riforma della medicina territoriale, perché se non si restituisce al territorio la possibilità di avere dei filtri, e di curare la cronicità evitando ospedalizzazioni inappropriate, non ci sarà mai un equilibrio tra sistema ospedaliero e territoriale”; infine la terza parte "sara' la riforma della rete ospedaliera, con la ripartizione dei posti letto sulle diverse specialità in modo più efficace ed efficiente di quello ereditato”.

Solinas si è soffermato anche sulle condizioni in cui vera la sanità nella Sardegna centrale: “È venuto al pettine un nodo che arriva da lontano. La mancata copertura del turn over dei medici in tanti anni, ha generato oggi l’esigenza di farne entrare nel sistema un numero che non è presente - noi abbiamo attivato tutti i concorsi necessari, sia per i medici ospedalieri, sia per i pediatri di libera scelta, sia per i medici di medicina generale, ora attendiamo che questi concorsi arrivino a compimento per dare una risposta finalmente a tutti quei territori”.

Il governatore ricorda i concorsi banditi per 1700 unità di personale medico sanitario e il piano del fabbisogno da migliaia di medici per il prossimo triennio. “Purtroppo”, ha ribadito, “in pochi anni, per di più caratterizzati dalla pandemia, non si può colmare un gap formato in dieci-quindici anni di mancata copertura del turn over”.

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