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Mercoledì 03 NOVEMBRE 2021
Sono circa 54mila gli operatori sanitari assunti in pandemia da stabilizzare. Ecco dove sono, per qualifica e regione per regione 

A fare il conto è la Fiaso insieme alla Bocconi. In particolare si sono 9 mila medici, 23 mila infermieri e 22 mila unità riferite ad altre professioni sanitarie. Migliore: “Bene Legge di Bilancio ma la possibilità di reclutare a tempo indeterminato, tuttavia, è legata ai tetti di spesa: occorrerà superare quei tetti ancorati a parametri datati 2004 che non consentirebbero a tutte le aziende, soprattutto a quelle delle Regioni che sono state in piano di rientro, di adeguare il personale allo standard necessario”.

La possibilità per gli enti del Servizio sanitario nazionale, inserita nella Legge di Bilancio approvata dal Consiglio dei Ministri, di stabilizzare il personale assunto a tempo determinato durante l'emergenza rappresenta una risposta concreta alle esigenze della Aziende sanitarie e ospedaliere. Era stata la Federazione delle Aziende sanitarie e Ospedaliere a chiedere alle istituzioni di consentire le assunzioni a tempo indeterminato dei precari, medici, infermieri e operatori sanitari (oss, tecnici di laboratorio, assistenti sanitari, biologi, etc.), reclutati nel corso della pandemia. Un appello lanciato al Ministero della Salute condiviso con tutti gli Ordini professionali.
 
Dall’analisi condotta da Fiaso con il supporto di SDA Bocconi emerge che dall’inizio dell’emergenza Covid sono stati reclutati con modalità straordinarie 66mila unità di personale con contratti flessibili, utilizzati per rispondere alla crisi sanitaria in attività come l’assistenza ospedaliera, il contact tracing, l’incremento del numero di tamponi e la campagna di vaccinazione. La platea di personale che potrebbe però in teoria essere stabilizzata, eliminando medici abilitati non specializzati, gli specializzandi iscritti al quarto e quinto anno e il personale collocato in quiescenza ma reclutato con incarichi di lavoro autonomo, sarebbe di circa 54mila di cui circa 9mila medici, 23 mila infermieri e 22 mila di altro personale.
 
“L’inserimento nella Legge di Bilancio di un capitolo dedicato alla stabilizzazione del personale sanitario testimonia la sensibilità e l’attenzione del Governo verso il rafforzamento della sanità pubblica ed è certamente una buona notizia – commenta Giovanni Migliore, presidente FIASO – La possibilità di reclutare a tempo indeterminato, tuttavia, è legata ai tetti di spesa: occorrerà superare quei tetti ancorati a parametri datati 2004 che non consentirebbero a tutte le aziende, soprattutto a quelle delle Regioni che sono state in piano di rientro, di adeguare il personale allo standard necessario per offrire i servizi della rete territoriale e di cure intermedie previsti nel Pnrr. Seguiremo con grande interesse l’iter parlamentare della Legge che indicherà i requisiti e le risorse necessarie per le stabilizzazioni al termine del quale sarà possibile per le aziende sanitarie e ospedaliere determinare i numeri dei nuovi ingressi di personale”.
 
I numeri regione per regione: lo studio di FIASO
 
La situazione varia molto da regione a regione. Qui un’analisi dei numeri regione per regione del personale precario che potrebbe essere interessato dalle procedure di stabilizzazione, condotta da Fiaso sulla base dei dati della Corte dei conti.
 
In Piemonte su 6.099 operatori sanitari reclutati nel corso dell’emergenza Covid sono 4.783 i precari. Si tratta di 346 medici, 1.525 infermieri e 2.912 altro personale.
 
In Valle D’Aosta su 213 operatori sanitari reclutati nel corso dell’emergenza Covid sono complessivamente 184 i precari di cui 40 medici, 62 infermieri e 82 altro personale.
 
In Lombardia su 12.680 operatori sanitari reclutati nel corso dell’emergenza Covid sono 8.955 le unità di personale con contratti precari. Si tratta di 1.785 medici, 3.711 infermieri e 3.459 altro personale.
 
In Liguria su 1.845 operatori sanitari reclutati nel corso dell’emergenza Covid sono 1.608 i precari che hanno prestato servizio nel corso della pandemia di cui 210 medici, 590 infermieri e 808 altro personale.
 
Nella Provincia autonoma di Bolzano su 708 operatori sanitari reclutati nel corso dell’emergenza Covid, i precari sono complessivamente 553 di cui 80 medici, 145 infermieri e 328 altro personale.
 
Nella Provincia autonoma di Trento su 337 operatori sanitari reclutati nel corso dell’emergenza Covid, i precari sono complessivamente 252 di cui 58 medici, 76 infermieri e 118 altro personale.
 
In Veneto su 5.025 operatori sanitari reclutati nel corso dell’emergenza Covid, i precari sono complessivamente 1.780 di cui 492 medici, 835 infermieri e 453 altro personale.
 
In Friuli Venezia Giulia su 1.375 operatori sanitari reclutati nel corso dell’emergenza Covid, i precari sono complessivamente 874 di cui 236 medici, 295 infermieri e 343 altro personale.
 
In Emilia Romagna su 10.660 operatori sanitari reclutati nel corso dell’emergenza Covid, i precari sono complessivamente 5.979 di cui 1.113 medici, 2846 infermieri e 2.020 altro personale.
 
In Toscana su 7.468 operatori sanitari reclutati nel corso dell’emergenza Covid, i precari sono complessivamente 2.541 di cui 755 medici, 732 infermieri e 1.054 altro personale.
 
In Umbria su 976 operatori sanitari reclutati nel corso dell’emergenza Covid, i precari sono complessivamente 869 di cui 163 medici, 389 infermieri e 317 altro personale.
 
Nelle Marche su 1.411 operatori sanitari reclutati nel corso dell’emergenza Covid, i precari sono complessivamente 1.246 di cui 292 medici, 601 infermieri e 353 altro personale.
 
Nel Lazio su 6.137 operatori sanitari reclutati nel corso dell’emergenza Covid, i precari sono complessivamente 4.034 di cui 822 medici, 1.486 infermieri e 1.726 altro personale.
 
In Abruzzo su 1.939 operatori sanitari reclutati nel corso dell’emergenza Covid, i precari sono complessivamente 1.808 di cui 102 medici, 914 infermieri e 792 altro personale.
 
In Molise su 279 operatori sanitari reclutati nel corso dell’emergenza Covid, i precari sono complessivamente 264 di cui 5 medici, 143 infermieri e 116 altro personale.
 
In Campania su 7.240 operatori sanitari reclutati nel corso dell’emergenza Covid, i precari sono complessivamente 5.565 di cui 834 medici, 2.978 infermieri e 1.753 altro personale.
 
In Puglia su 7.638 operatori sanitari reclutati nel corso dell’emergenza Covid, i precari sono complessivamente 4.453 di cui 401 medici, 2.436 infermieri e 1.616 altro personale.
 
In Basilicata su 400 operatori sanitari reclutati nel corso dell’emergenza Covid, i precari sono complessivamente 363 di cui 20 medici, 207 infermieri e 136 altro personale.
 
In Calabria su 1.474 operatori sanitari reclutati nel corso dell’emergenza Covid, i precari sono complessivamente 1.258 di cui 206 medici, 717 infermieri e 335 altro personale.
 
In Sicilia su 7.711 operatori sanitari reclutati nel corso dell’emergenza Covid, i precari sono complessivamente 7.068 di cui 1.360 medici, 1.993 infermieri e 3.715 altro personale.
 
In Sardegna su 1.565 operatori sanitari reclutati nel corso dell’emergenza Covid, i precari sono complessivamente 937 di cui 89 medici, 552 infermieri e 296 altro personale.

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