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Martedì 09 NOVEMBRE 2021
Covid. In Italia casi ancora in aumento ma nulla a che vedere con il resto d’Europa. Da noi incidenza a 51 casi ogni 100mila abitanti nella Ue si balza a 306

I dati li hanno rilevati l’Iss nel suo ultimo rapporto epidemiologico e l’Ecdc con il suo report di sorveglianza settimanale. Nel nostro Paese i dati peggiori si registrano a Bolzano e in Friuli Venezia Giulia, la situazione migliore in Sardegna e Molise. Altre sette regioni segnano un’incidenza sotto i 50 casi e altre dieci tra i 50 e i 70 sempre ogni 100mila abitanti.

Nella settimana che va dal 25 al 31 ottobre sono stati registrati 30.395 nuovi casi di infezione Covid con una incidenza di 51,29 casi ogni 100mila abitanti.
 
Come rileva l’Iss il trend è in aumento rispetto alla settimana precedente quando ci si era fermati a 41 casi per 100.000 abitanti.
 
La situazione peggiora quindi, ma rispetto al contesto europeo l’Italia è ancora in una situazione gestibile: il Centro Europeo per la Prevenzione ed il Controllo delle Infezioni (ECDC), riporta un tasso di incidenza di casi COVID-19 segnalati nell’Unione Europea (EU) e nell’Area Economica Europea (EEA) nella stessa settimana pari a 306,2 per 100.000 abitanti, quindi 6 volte maggiore di quello medio italiano.
 
Tuttavia la situazione non è uguale dappertutto. Va peggio nella provincia di Bolzano con 135 casi e in Friuli Venezia Giulia con 113. Mentre all’opposto troviamo la Sardegna con 14 casi e il Molise con 17.
 
Poi abbiamo un blocco di sette regioni che stanno tra i 20 e i 50 casi: Marche (45), Liguria (43), Piemonte (38), Lombardia e Puglia (34), Valle d’Aosta (27) e infine Basilicata (25).
 
E poi un ultimo blocco di 10 regioni che stanno i 50 e i 70 casi, sempre ogni 100mila abitanti: Campania (66), Lazio (63), Trento e Veneto (60), Toscana, Umbria ed Emilia Romagna (57), Sicilia e Calabria (53) e infine l’Abruzzo (52).
 

 
Insomma una situazione con qualche difformità ma in generale, tolte Bolzano e Friuli Venezia Giulia che comunque segnano un’incidenza di meno della metà di quella europea, in tutte le altre Regioni troviamo ancora dati di incidenza molto inferiori alla media registrata in Europa dall’Ecdc.
 
Tant’è che, ancora una volta, come la scorsa settimana, la stessa Ecdc pone il nostro Paese, insieme a Cipro nella categoria di preoccupazione “bassa” e meglio di noi si piazzano solo Malta e Spagna che hanno una situazione indicata a “molto bassa” preoccupazione.
 
Per il resto troviamo nove paesi (Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Estonia, Grecia, Ungheria, Lettonia, Paesi Bassi e Slovenia) classificati come “estremamente preoccupanti”, 12 paesi (Austria, Belgio, Danimarca, Germania, Islanda, Irlanda, Lituania, Lussemburgo, Norvegia, Polonia, Romania e Slovacchia) definiti a “forte preoccupazione” e altri cinque paesi (Finlandia, Francia, Liechtenstein, Portogallo e Svezia) la cui situazione è indicata come “moderatamente preoccupante”.

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