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Covid. Cosa cambia per i ‘no vax’ rispetto ai vaccinati: più infezioni, più ospedale e terapia intensiva e più decessi. Tutti i dati dell’Iss


Prendendo a termine di paragone la categoria più fragile, quella degli over 80, un no vax ultraottantenne ha quasi 5 volte in più la possibilità di infettarsi rispetto a una persona vaccinata entri i primi sei mesi dalla fine del ciclo vaccinale, più di 7 volte in più quella di finire in ospedale o in terapia intensiva e più di 9 volte in più quella di perdere la vita. Ma anche nelle altre classi di età il rischio per i no vax è molto più alto.

22 NOV - La maggioranza degli italiani si è vaccinata contro il Covid e questo fa si che quando si vanno a contare i nuovi contagi, le ospedalizzazioni e i decessi il numero di questi casi tra i vaccinati può superare quello dei non vaccinati.
 
Siamo di fronte a quello che lo stesso Iss definisce “effetto paradosso” per il quale il numero assoluto di infezioni, ospedalizzazioni e decessi può essere simile, se non maggiore, tra vaccinati e non vaccinati, per via della progressiva diminuzione nel numero di questi ultimi.
 
Quindi per capire realmente se il vaccino anti Covid contribuisca e in che misura alla riduzione delle nuove infezioni, dei ricoveri e dei decessi occorre ricavare il tasso percentuale di ogni casistica per raffrontarlo in modo omogeneo tra queste due coorti di popolazione, i vaccinati e i non vax, disomogenee.
 
A fare i conti in tal senso è sempre l’Iss che nell’ultimo rapporto aggiornato con dati del 17 novembre ha calcolato il tasso, ovvero il numero di eventi diviso la popolazione nel periodo di riferimento per 100.000.
 
E i dati non lasciano dubbi: i vaccini funzionano, eccome. Ma vediamoli nel dettaglio rimandando comunque alla tabella a fine articolo che li riporta tutti.
 
Nuove infezioni tra i no vax. Il tasso per 100.000 persone non vaccinate sfiora i 700 casi in quasi tutte le fasce di età, tranne in quella tra i 60 e i 79 anni che risulta comunque sempre molto elevato (531,6).
 
Nuove infezioni tra i vaccinati a ciclo completo nei primi sei mesi. Il tasso più alto tra queste persone è di 174,6 per 100.000 nella fascia di età 40-59 anni e comunque resta sempre abbondantemente sotto i 200 casi in tutte le classi di età.
 
Nuove infezioni tra i vaccinati a ciclo completo dopo sei mesi. In questo caso i tassi crescono ma non superano i 339,2 per 100.000 registrati nella fascia di età 12-39 anni.
 
Ospedalizzazioni no vax. Il tasso di ricovero per le persone non vaccinate varia dalle 13,1 persone ogni 100.000 nella fascia di età 12-39 anni al picco di 218,6 ogni 100.000 nella fascia degli over 80.
 
Ospedalizzazioni tra i vaccinati entro i sei mesi. In questo caso il tasso varia dallo 0,8 per 100.000 nella fascia di età 12-39 al 30,4 degli over 80.
 
Ospedalizzazioni tra i vaccinati dopo sei mesi. Il tasso sale un po’ assestandosi tra il 3,2 per 100.000 nella fascia 12-39 anni e il 37,1 degli over 80, ma come si vede resta molto al di sotto di quello registrato tra i no vax.
 
Ricovero in Terapia intensiva per i non vax. Nella fascia di età tra i 60 e i 79 anni ben 18,5 persone su 100.000 non vaccinate necessitano della terapia intensiva. Tassi più bassi invece nelle altre classi di età ma sempre molto più alti di quelli delle persone vaccinate.
 
Ricovero in terapia intensiva per i vaccinati entro i sei mesi. Il tasso più alto si registra tra gli over 80 dove 1,8 persone ogni 100.000 rischia il ricovero in terapia intensiva. Tassi 0 o vicino allo 0 per le fasce 12-39 e 40-59 anni.
 
Ricovero in terapia intensiva per i vaccinati dopo sei mesi. Anche in questo i tassi crescono leggermente ma sempre in misura notevolmente inferiore a quelli dei no vax. Il tasso più alto si registra tra i 60-79 anni con 2 ricoveri in TI ogni 100.000.
 
Decessi no vax. Perdono la vita per il Covid ben 64,9 ultra ottantenni ogni 100.000 non vaccinati. Tassi elevati anche per la fascia di età 60-79 anni con 12,3 decessi ogni 100.000.
 
Decessi tra i vaccinati entro sei mesi. Il tasso più elevato si rileva tra gli over 80 con 7,1 decessi ogni 100.000. Nelle altre fasce di età tassi sempre inferiori a 1 o prossimi allo 0.
 
Decessi tra i vaccinati dopo sei mesi. Il tasso più alto tra gli over 80 anche in questo caso, con 10,6 decessi ogni 100.000. Nelle altre fasce di età si registra un tasso di 2 decessi ogni 100.000 nella fascia 60-79 anni e poi tassi vicino allo 0 nelle altre fasce di età.
 
Insomma come è evidente da questi numeri la probabilità di infettarsi, essere ricoverato, finire in terapia intensiva o morire per Covid è decisamente più alta per le persone non vaccinate.
 
Prendendo a termine di paragone la categoria più fragile, quella degli over 80, un no vax ha quasi 5 volte in più la possibilità di infettarsi rispetto a una persona vaccinata entri i primi sei mesi dalla fine del ciclo vaccinale, più di 7 volte in più quella di finire in ospedale o in terapia intensiva e più di 9 volte in più quella di perdere la vita.
 
Ma come, facilmente riscontrabile dalla tabella qui sotto, il rischio di infettarsi, essere ricoverato e intubato e morire, è molto più alto per i no vax in tutte le fasce di età.

 


22 novembre 2021
© Riproduzione riservata

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