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Vaccinazione antinfluenzale. Gimbe: “Netto miglioramento nella fornitura dei vaccini ma in 6 Regioni e Pa dosi limitate alla sola popolazione a rischio”


Rispetto al target ottimale necessario per vaccinare il 75% della popolazione alcune realtà hanno scorte sottodimensionate: Piemonte (61%), Molise (60%), Campania (56%), Provincia Autonoma di Bolzano (52%) e Valle d’Aosta (48%). IL RAPPORTO.

30 NOV - La Fondazione Gimbe ha condotto anche quest’anno una sua analisi sull’andamento della vaccinazione antinfluenzale. Rispetto allo scorso anno - quando, complici anche lockdown e misure preventive antivirali (mascherine, distanziamento, lavaggio mani), si rilevò un’incidenza dell’influenza molto basa rispetto alla norma – le prime stime dell’Iss mostrano una tendenza all’aumento dei casi di sindromi simil-influenzali.
 
La circolare del Ministero della Salute dell’8 aprile 2021 raccomanda, come per la stagione 2020-2021, la vaccinazione antinfluenzale “per tutti i soggetti a partire dai 6 mesi di età che non hanno controindicazioni”, con offerta attiva e gratuita per alcune categorie di popolazione a rischio.
 
“Durante la scorsa stagione influenzale – afferma Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE – sono stati guadagnati oltre dieci punti percentuali (da 54,6% a 65,3%) nelle coperture vaccinali antinfluenzali della popolazione over 65 anni: un risultato di salute pubblica che ha permesso, insieme alle restrizioni in atto per la pandemia COVID-19, di ridurre la circolazione del virus influenzale e le complicanze, in un periodo di imponente sovraccarico dei servizi sanitari territoriali e ospedalieri”.
 
Anche le coperture della popolazione generale sono aumentate nella stagione 2020-2021 rispetto all’anno precedente, passando dal 16,8% al 23,7%: valori che, tuttavia, lasciano enormi margini di miglioramento.
 
L’obiettivo dell’analisi della Fondazione GIMBE lo spiega Renata Gili, Responsabile della Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione GIMBE ed è quello di “mappare le scorte regionali di vaccino antinfluenzale, valutare la potenziale copertura per le categorie a rischio e stimare la disponibilità di dosi per la popolazione generale”.
 
In particolare, la disponibilità nazionale di vaccini antinfluenzali per la stagione 2021/2022 è di 17.702.476 dosi, in linea con lo scorso anno, in un quadro di notevoli variabilità regionali:
• 4 Regioni e 1 Provincia Autonoma, con le scorte disponibili, non raggiungono coperture pari o superiori al 75% della popolazione target per età: Piemonte (61%), Molise (60%), Campania (56%), Provincia Autonoma di Bolzano (52%) e Valle d’Aosta (48%). Questo dato è in miglioramento rispetto alla scorsa stagione, quando a non poter raggiungere coperture vaccinali sufficienti erano 7 Regioni e 2 Province Autonome.
 
• 15 Regioni e 1 Provincia Autonoma si sono aggiudicate un quantitativo adeguato di dosi per raggiungere la copertura del 75% della popolazione target per età. Tuttavia la disponibilità di dosi residue per la popolazione non a rischio è molto variabile: Puglia (n. 582.917), Veneto (n. 406.445), Emilia-Romagna (n. 330.946), Lazio (n. 287.451), Sicilia (n. 281.163), Liguria (n. 229.876), Lombardia (178.698), Friuli-Venezia Giulia (n. 152.715), Calabria (n. 75.286), Toscana (n. 52.992), Umbria (n. 35.099), Marche (n. 32.749), Provincia Autonoma di Trento (n. 22.553), Basilicata (n. 22.539), Sardegna (n. 17.739), Abruzzo (n. 0). Anche in questo caso il dato è in miglioramento rispetto alla scorsa stagione, quando ad ottenere il numero di dosi sufficienti a raggiungere l’obiettivo di copertura sono state solo 12 Regioni.
 

 
“La nostra analisi – conclude Cartabellotta – se da un lato quantifica ancora difficoltà di accesso per la popolazione generale al vaccino antinfluenzale, dall’altro rileva un netto miglioramento nella gestione delle forniture dei vaccini: dai timing di pubblicazione della Circolare Ministeriale, quest’anno anticipata di un mese, alle tempistiche dei bandi di gara per la fornitura dei vaccini antinfluenzali da parte delle Regioni, nel rispetto dei tempi utili per la produzione dei vaccini da parte delle aziende farmaceutiche. Se, tuttavia, da un lato si evidenziano miglioramenti organizzativi che senz’altro favoriscono il raggiungimento di coperture vaccinali più elevate, dall’altro non è possibile conoscere l’impatto delle misure anti-COVID-19 ancora in vigore sull’andamento dell’influenza nella stagione 2021-2022. Per questo, è di fondamentale importanza continuare a incrementare il numero di persone che si sottoporranno a vaccinazione antinfluenzale, con particolare attenzione verso le categorie a maggior rischio”.

30 novembre 2021
© Riproduzione riservata


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