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Le politiche fiscali del governo Meloni impediscono qualsiasi rilancio del Ssn

di Roberto Polillo

Le risorse vanno trovate dove la ricchezza si annida facendo perdere le sue tracce. Da energiche misure fiscali di contrasto all'evasione e da provvedimenti una tantum sulle grandi ricchezze. Tutto il contrario di quanto previsto dalla delega fiscale e dalle altre misure di concordato fiscale che avvantaggiano i soliti noti con scarsa simpatia per il fisco

30 MAR -

Le risorse per la sanità stanziate dal decreto Bollette appena approvato sono meno di un piatto di lenticchie. Il ministero della salute conferma la sua sostanziale inutilità e la totale subalternità al MEF, nonostante la buona volontà mostrata dal Ministro Schillaci.

Chi si illude che il governo di centro destra avrebbe sanato le ferite provocate dai governi di centro sinistra si deve amaramente ricredere.

Il rilancio del SSN può avvenire solo trovando nuove risorse che però non possono essere prelevate dal bancomat del debito pubblico con oneri a carico delle nuove generazioni.

Le risorse vanno trovate dove la ricchezza si annida facendo perdere le sue tracce. Da energiche misure fiscali di contrasto all'evasione e da provvedimenti una tantum sulle grandi ricchezze.

Tutto il contrario di quanto previsto dalla delega fiscale e dalle altre misure di concordato fiscale che avvantaggiano i soliti noti con scarsa simpatia per il fisco. Misure di condono o assimilabili che, insieme alle norme a vantaggio dei concessionari delle spiagge pubbliche affittate a prezzi stracciati, sono il core business delle politiche sulle entrate della coalizione.

Il governo per la sanità non può fare nulla perché non dispone di risorse e offre come unica soluzione il libera-tutti dell'autonomia differenziata con cui le regioni ad alto valore aggiunto potranno recuperare margini operativi facendo leva sulle proprie risorse. Le altre in condizioni di svantaggio si arrangeranno tagliando ulteriormente strutture e servizi e depauperandosi ancora di più delle risorse professionali migliori che migreranno altrove.

Come risposta alle misure governative, i sindacati medici chiamano finalmente alla lotta facendo fuori-uscire Il nostro paese da un lungo letargo. Un sonno fatto di senso di responsabilità per la pandemia ma anche di rassegnazione che ci ha connotato negativamente rispetto al resto di Europa dove nei mesi scorsi si sono svolte imponenti manifestazioni per il rilancio del sistema sanitario.

Oggi che il clima sta cambiando serve dunque una piattaforma di riforma complessiva del SSN in cui siano presenti proposte soluzioni coraggiose incisive e praticabili.

Serve dunque una co-partnership tra professionisti, pazienti e quel mondo imprenditoriale della sanità che si riconosce nei principi di un welfare state universalistico, in cui l'iniziativa privata è un contributo al miglioramento di un servizio e non un profitto realizzato erogando i servizi meno costosi e più redditizi.

Una stagione di lotte che faccia tesoro di quanto ci ha insegnato la terribile pandemia da COVID 19 in cui il paese e la sua economia è stato messo in ginocchio per la mancanza di un servizio sanitario efficiente.

Roberto Polillo



30 marzo 2023
© Riproduzione riservata


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