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Crolla il Pil. Nel 2012: -2,4%. Calano consumi e spesa pubblica


Uscito l'ultimo rapporto Istat. La caduta dell’ultimo anno ha quasi annullato la risalita dei due anni precedenti, facendo scendere il Pil in volume al di sotto del livello registrato nel 2009. Rapporto debito/pil al 127%. I consumi scendono del 3,9% e la spesa delle Amministrazioni pubbliche del 2,9%. Tasse al 44%.

01 MAR - Nel 2012 il Pil ai prezzi di mercato è stato pari a 1.565.916 milioni di euro correnti, con una riduzione dello 0,8% rispetto all'anno precedente. In volume il Pil è diminuito del 2,4%. Il rapporto debito/pil si fissa al 127% contro il 120,8 del 2011, quanto il pil aveva registrato un incremento pari allo 0,4%, in netto rallentamento rispetto alla crescita dell’1,7% manifestatasi nel 2010. La caduta dell’ultimo anno ha quasi annullato la risalita dei due anni precedenti, facendo scendere il Pil in volume leggermente al di sotto del livello registrato nel 2009.
 
I dati finora disponibili per i maggiori paesi sviluppati mostrano un aumento del Pil in volume negli Stati Uniti (2,2%), in Giappone (1,9%), in Germania (0,7%) e nel Regno Unito (0,2%).
 
Dal lato della domanda nel 2012 si registra una caduta in volume del 3,9% dei consumi finali nazionali e dell'8,0% degli investimenti fissi lordi, mentre le esportazioni di beni e servizi hanno segnato un aumento del 2,3%. Le importazioni sono diminuite del 7,7%, mentre le esportazioni di beni e servizi sono aumentate, in volume, del 2,3%.
A livello settoriale, il valore aggiunto ha registrato un calo in volume in tutti i principali comparti, con diminuzioni del 4,4% nell'agricoltura, silvicoltura e pesca, del 3,5% nell'industria in senso stretto, del 6,3% nelle costruzioni e dell'1,2% nei servizi.
 
La spesa delle Amministrazioni pubbliche e quella delle Istituzioni sociali private (Isp) hanno mostrato, rispettivamente, diminuzioni in volume del 2,9% e dell’1,0%. L'indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche, misurato in rapporto al Pil, è pari al -3,0% (era -3,8% nel 2011).
 
L'avanzo primario (indebitamento netto, al netto della spesa per interessi) è pari, in rapporto al Pil, al 2,5% (era 1,2% nel 2011).
La pressione fiscale complessiva (ammontare delle imposte dirette, indirette, in conto capitale e dei contributi sociali in rapporto al Pil) è risultata pari al 44,0%, in aumento di 1,4 punti percentuali rispetto al 2011.

01 marzo 2013
© Riproduzione riservata


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