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Alimentazione. Gli sprechi possono essere una risorsa: il convegno della SIMeVeP a Mestre


Nel corso dell'evento organizzato dalla Società italiana di medicina veterinaria preventiva la riflessione è partita da un dato eloquente: in Italia, 76 kg/procapite di cibo viene buttato ogni anno. E, per invertire il trend, serve una forte azione sinergica di tutti gli attori della filiera agro alimentare.

03 APR - Lo spreco alimentare come una risorsa. L’apparente paradosso stimola una riflessione attorno al concetto di sostenibilità in un mondo che nell’arco di pochi decenni sarà popolato da nove miliardi di persone. Se ne è discusso a Mestre in occasione del Convegno “Lo spreco come risorsa: strategie e tecnologie per la riduzione delle eccedenze e dello spreco nella filiera alimentare”, organizzato dalla Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva (SIMeVeP) in collaborazione con AICQ Triveneta, Confindustria Venezia e Ordine dei Tecnologi Alimentari della Regione Veneto e del Trentino Alto Adige.

“Lo spreco alimentare – osserva una nota - ha assunto negli ultimi anni rilevanza non solo economica ma anche culturale rappresentando, in un mondo dove ogni giorno migliaia di persone muoiono per mancanza di cibo, un problema etico e di sostenibilità del nostro presente e del nostro futuro”. Il rapporto "State of Food Insecurity in the World 2013", pubblicato dalla Fao, stima che nel periodo 2011-2013 sono state afflitte da fame cronica (la carenza di cibo tale da non poter vivere una vita attiva) 842 milioni di persone. Lo spreco alimentare è un tema, o meglio un’emergenza, alla quale da alcuni anni le maggior organizzazioni internazionali (FAO, Commissione europea ecc.) dedicano una particolare attenzione. Ogni anno nel mondo si sprecano 1,3 miliardi di tonnellate di cibo ancora perfettamente commestibile (elaborazione BCFN da FAO 2011), un terzo di quanto prodotto e 4 volte la quantità necessaria per sfamare circa un miliardo di persone nel mondo a rischio di denutrizione. Solo in Italia, 76 kg/procapite di cibo commestibile viene buttato ogni anno.
 
“Considerare uno spreco come risorsa è un modo intelligente di affrontare il tema della disponibilità alimentare per l’umanità oggi e nel futuro - ha dichiarato Aldo Grasselli, Presidente SIMeVeP -. Ragionare sull’ossimoro spreco-risorsa significa porsi la domanda: come nutrire il pianeta se tra pochi decenni saliremo da 7 a 9 miliardi e molti nuovi paesi emergenti aumenteranno le loro richieste di alimenti nobili? Occorre, oggi più che mai, mettere a confronto competenze, professionalità, ruoli e settori economici diversi ma cointeressati”.

Porsi l’obiettivo concreto di ridurre lo spreco di alimenti vuol dire interrogarsi sul modello economico, sullo spreco di fattori limitanti quali l’acqua, le superfici coltivabili, la salubrità dell’ambiente. La sfida della disponibilità di cibo sufficiente dipende in molti casi anche da una forte azione veterinaria preventiva. “Anche la debolezza dei sistemi di epidemio-sorveglianza e di prevenzione della salute animale, sicurezza alimentare e dell’ambiente - ricorda Grasselli - costa sprechi enormi”.

Per il Presidente di SIMeVeP occorre arrivare a Expo 2015 con un progetto corale tra tutti gli attori della prevenzione, gli Osa, l’industria, i consumatori e, naturalmente, la politica. “Prevenire lo spreco delle materie prime - sottolinea Grasselli - è la prima fase, la più strategica. Ricollocare le eccedenze produttive è la seconda fase caratterizzata dall’interesse comune con le imprese alimentari. Eliminare lo spreco nel momento distributivo o di consumo è la terza fase, in cui giocano un ruolo decisivo la cultura alimentare e le informazioni sanitarie dei consumatori”.

I dati relativi all’importanza del fenomeno dello spreco alimentare sono spesso contrastanti, ma al di là della sua esatta stima esso rappresenta un aspetto della filiera agro alimentare che non può essere ignorato e una sfida per tutti i suoi protagonisti. L’incontro organizzato da SIMeVeP si inserisce nell’ambito delle iniziative previste in occasione di EXPO 2015, l’Esposizione Universale che il prossimo anno si svolgerà in Italia, a Milano, e che avrà come tema portante “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, costituendo un momento di riflessione globale sulle tematiche legate all’alimentazione e all’utilizzo consapevole delle risorse del pianeta.

I professionisti che operano ogni giorno a vario titolo nell’ambito agro alimentare sono consapevoli dell’importanza di portare un contributo, promuovendo un ampio confronto anche in questo settore. Il fenomeno dello spreco alimentare non può essere contrastato esclusivamente attraverso la vendita delle eccedenze a mercati secondari o la cessione a food bank ed enti caritativi, ma necessita di una forte azione sinergica anche di tutti gli “attori della filiera agro alimentare”. Questo, in sintesi, il fulcro tematico intorno cui si concentrerà la discussione.
 

03 aprile 2014
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