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Riparto 2011. Finito il primo round tra le Regioni: chi ha “vinto” e chi ha “perso”


La Liguria esce “premiata” dal riparto 2011 (ante mobilità sanitaria) con un finanziamento pro capite di 1.866 euro. La Campania, con 1.671 euro a testa, è quella che ha avuto meno. Tutta colpa della “pesatura” per età che premia il Nord e il Centro Italia (rispettivamente 485 e 193 milioni in più), a discapito del Sud (che perde 678 milioni).

21 APR - Una torta di 106 miliardi, 800 milioni e 300 mila euro. A tanto ammontano le risorse per il Ssn messe a disposizione dallo Stato e sulle quali si è giocato ieri un primo importantissimo round Tra Governo e Regioni (e soprattutto tra queste ultime tra di loro) che hanno convenuto su come spartirsi la fetta più consistente dei fondi, quella non vincolata, pari a 104.380.906.387 euro. La differenza è costituita dai fondi finalizzati e vincolati per un totale di circa 2,4 miliardi di euro.
Il secondo round si giocherà sul come suddividersi gli importi, pari a circa 1,3 miliardi, relativi alla mobilità sanitaria interregionale, mentre un terzo possibile round è appeso alla decisione del Governo di coprire o meno il gettito del ticket di 10 euro sulle prestazioni specialistiche, la cui copertura arriva solo fino al 30 maggio, versando alle Regioni altri 486,50 milioni di euro.
In attesa di conoscere come andrà a finire è però interessante la lettura della proposta di delibera per il Cipe, predisposta dal Ministero della Salute il 19 aprile scorso, sulla quale ieri le Regioni hanno operato con la “lima” della politica per rimodulare le singole assegnazioni regionali, arrivando a quell’accordo di cui abbiamo parlato ieri e che costituirà la nuova base di calcolo per il riparto definitivo, una volta definite le quote di mobilità, in attivo o passivo, spettanti alle singole Regioni.
Nella proposta (da considerare solo per i criteri e non per le tabelle poi modificate a seguito dell'esame delle Regioni) sono infatti illustrati tutti i passaggi che hanno portato alla determinazione del fondo 2011 ed anche i criteri di riparto usati (al netto della citata “limatura” delle Regioni), per ogni branca di assistenza.
In particolare è stato usato il parametro della popolazione non pesata per distribuire il 5% delle risorse destinate alla prevenzione, mentre per il riparto del 51% delle risorse per l’assistenza distrettuale si è usato un mix tra non pesata e pesata, come per l’ospedaliera alla quale è andato il 44% delle risorse disponibili.

Il riparto per età penalizza il Sud che "perde" per strada 681 milioni di euro
Un altro aspetto da considerare, sempre al netto della mobilità sanitaria che inciderà ulteriormente sui totali, è quello di quanto, in soldoni, hanno ottenuto a livello pro capite le singole Regioni (tabella 1).
La media pro capite nazionale è di un finanziamento pari a 1.730 euro, con picchi in Liguria di 1.866 euro (che è l’unica a superare la soglia dei 1.800 euro) cui fa riscontro la Campania con soli 1.673 euro pro capite.
Una differenza che trova spiegazione nel criterio della popolazione pesata che premia le Regioni più “anziane” a discapito di quelle con popolazione più giovane. Tra questi due picchi, si collocano sopra i 1.750 euro procapite: Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche e Molise. Subito dopo, al di sopra la soglia dei 1.700 euro: Abruzzo, Valle d’Aosta, Basilicata, Sardegna, Lombardia, Veneto, Lazio, Trento e Calabria. Infine, sotto i 1.700 euro: Sicilia, Puglia e Bolzano.
Complessivamente (tabella 2), al Nord è andato il 46,18% delle risorse a fronte di una popolazione pari al 45,73%  del totale italiano, al Centro il 19,86% delle risorse su una popolazione pari al 19,67% e al Sud (comprese le Isole) il 33,95% a fronte di una popolazione meridionale pari al 34,60.
Ciò vuol dire che, al netto della mobilità sanitaria che storicamente ha sempre penalizzato il Sud, già oggi le Regioni del Nord hanno avuto 485 milioni in più in proporzione alla loro popolazione. Il Sud, al contrario, ha avuto 678 milioni in meno, mentre il Centro si è aggiudicato 193 milioni in più rispetto alla quota capitaria secca.
 

21 aprile 2011
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