Pil. Istat: “Nel quarto trimestre 2018 calo dello 0,2% dopo -0,1% del terzo”. Italia in recessione
Lo scorso mercoledì il premier Giuseppe Conte aveva anticipato che “se lo aspettava”, oggi arriva la conferma dell'Istat. L’Italia è dunque tornata tecnicamente in recessione, definizione che si applica quando l’attività produttiva arretra per due trimestri consecutivi. Nell'intero 2018 la crescita, corretta per gli effetti di calendario, è stata dello 0,8%.
31 GEN - Nel quarto trimestre del 2018 si stima che il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2010, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, sia diminuito dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e sia aumentato dello 0,1% in termini tendenziali. Lo scorso mercoledì il premier
Giuseppe Conte aveva anticipato che “se lo aspettava”, oggi arriva la conferma dell'Istat: l’Italia è tornata tecnicamente in recessione, definizione che si applica quando l’attività produttiva arretra per due trimestri consecutivi.
"Il quarto trimestre del 2018 ha avuto una giornata lavorativa in meno rispetto al trimestre precedente e due giornate lavorative in più rispetto al quarto trimestre del 2017 - spiega in una nota l'Istat -. La variazione congiunturale è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca e in quello dell’industria e di una sostanziale stabilità dei servizi. Dal lato della domanda, vi è un contributo negativo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e un apporto positivo della componente estera netta".
"Nel 2018 il Pil corretto per gli effetti di calendario è aumentato dello 0,8%. La variazione annua del Pil stimata sui dati trimestrali grezzi è invece pari all’1% (nel 2018 vi sono state tre giornate lavorative in più rispetto al 2017). Si sottolinea che i risultati dei conti nazionali annuali per il 2018 saranno diffusi il prossimo 1° marzo, mentre quelli trimestrali coerenti con i nuovi dati annuali verranno presentati il 5 marzo. La variazione acquisita per il 2019 è pari a -0,2%", conclude l'Istat.
31 gennaio 2019
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