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Scarsa igiene orale per gli italiani. Il 60% non va dall’igienista


Gli italiani non hanno “il fiore in bocca”. Il 60%, infatti, non si reca mai dall’igienista dentale e il 18% vi si reca una sola volta all’anno. Solo il 20% effettua correttamente due sedute all’anno. L’82% preferisce il vecchio spazzolino a quello elettrico raccomandato dal ministero della Salute.

03 FEB - Italiani, uomini e donne, hanno scarsa conoscenza delle regole e delle pratiche quotidiane di igiene orale che garantiscono la salute del cavo orale e prevengono la carie: regolari controlli dall’igienista dentale e pulizia di denti tre volte al giorno per almeno 2 minuti ciascuna, cura di gengive, lingua e mucose per evitare l'accumulo di residui alimentari e la formazione di placca e tartaro. Le conseguenze? Smalto rovinato e macchiato, aumento delle carie e delle malattie parodontali, alitosi.

A confermarlo la prima indagine condotta su mille italiani di età compresa fra i 20 e i 69 anni, equamente suddivisi sul territorio, sviluppata da Datanalysis è stata presentata oggi al Circolo della Stampa di Milano dall’Associazione Igienisti Dentali Italiani (Aidi), in collaborazione con Professional Oral Health Procter&Gamble.

Dall’indagine emerge, infatti, che quasi il 60% non si reca mai dall’igienista dentale e il 18% vi si reca una sola volta all’anno. Solo il 20% effettua correttamente due sedute all’anno. Un ‘poco e male’ accompagnato anche da un pervicace tradizionalismo nella scelta degli strumenti di igiene: l’82% preferisce il vecchio spazzolino a quello elettrico, eludendo le raccomandazioni delle Linee Guida del Ministero della Salute che promuove invece lo spazzolino elettrico.

Scarsa anche la conoscenza dell’igienista dentale: solo il 40% identifica il proprio igienista dentale come la figura professionale che può e deve occuparsi della propria bocca. Qui il rapporto con il proprio igienista è eccellente, vengono seguiti i consigli di lavarsi denti e gengive dopo i pasti, di sottoporsi almeno due volte l’anno a visite di controllo con sedute di igiene orale e di ricorrere a strumenti meno utilizzati, quali il filo interdentale o innovativi, come lo spazzolino elettrico. Unico dato negativo: dal momento che questi argomenti vengono considerati scelta personale, solo nel 40% dei casi viene consigliato a parenti e amici di sottoporsi a sedute di igiene orale.

Notevoli anche le differenze regionali tra Nord e Sud: non si recano ‘mai’ dal dentista o dall’igienista il 53,89% degli intervistati del Nord Est contro il 63,85% di Sud e isole; non ritengono essenziale la figura dell’igienista rispettivamente il 18,67% degli italiani a Nord Est e il 25,93% nel Sud e isole; uguale efficacia attribuiscono allo spazzolino tradizionale e a quello elettrico lo 0,75% degli intervistati a Nord Ovest contro il 2,04% al Sud e isole.

“Questa indagine – ha spiegato Marialice Boldi, presidente Aidi – è molto importante perché per la prima volta consente una analisi accurata della situazione italiana distinta per Regioni. Questo ci consentirà da un lato di fare il punto in generale, ma anche di agire dove vi è più bisogno. Si rileva comunque una maggiore consapevolezza degli italiani alle pratiche di buona igiene orale e una maggiore attenzione all’utilizzo di strumenti di pulizia innovativi”.

Inoltre, ha aggiunto Ivano Leonardi, direttore di Datanalysis, “sono emerseimportanti differenze regionali in tema di cultura sanitaria e di abitudini ad essa correlate. E’ al Sud che si concentra la percentuale di intervistati che non si recano mai dal dentista/igienista per una seduta d’igiene orale o che sono restii a passare da uno spazzolino manuale ad uno elettrico per ragioni economiche e di scarsa informazione. È sottovalutata, ancora al Sud rispetto alle altre aree geografiche, la figura dell’igienista dentale, mentre è al Centro Nord che si tende a promuovere e dare consigli/raccomandazioni sulle tematiche dell’igiene orale anche attraverso il ‘passaparola’”.

“Gli italiani – ha spiegato Luca Levrini, professore presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi dell’Insubria, già direttore nazionale dei corsi di laurea in igiene dentale – stanno cominciando a comprendere l’importanza di sedute di igiene orale regolari, quale atto preventivo e profilattico fondamentale per mantenere la bocca in buona salute. Sono infatti circa il 40% degli intervistati, un dato importante, che si sottopone con periodicità a questa pratica e ben il 5% che ha scelto di smettere di fumare sotto consiglio del proprio igienista, riconoscendone la funzione ed il ruolo. Una percentuale ancora più rilevante se si considera il fatto che l’abitudine al fumo nel 2011 è cresciuta di un punto percentuale, raggiungendo valori del 22,7% di popolazione tabagista. Mi permetto di raccomandare una seduta di igiene orale prima di sottoporsi allo sbiancamento dei denti, a cui gli italiani sono molto affezionati. Infatti se l’alta componente di acido utilizzata per correggere le “pigmentazioni” indogene, interne al dente, viene a contatto con gengive non sane crea danni spesso sottovalutati dai pazienti”.

In sostanza, ha concluso la presidente Boldi, “la disattenzione e la superficialità, sommate alla fretta e alla sottovalutazione del problema restano i punti cardine da sconfiggere per avere una buona igiene orale, che comincia proprio da una pulizia profonda della bocca. Una operazione resa più efficace dall’utilizzo di uno spazzolino elettrico con testine rotanti, preferibilmente tonde, che consente di rimuovere fino al 99,7% della placca e di raggiungere le zone più difficili della bocca. Inoltre le nuove dotazioni degli spazzolini elettrici, interagendo con il paziente, forniscono rinforzi positivi che incentivano ad una pulizia più accurata e avvertono con un segnale di allarme dello spazzolamento troppo vigoroso. Dunque lo spazzolino elettrico unisce l’obiettivo di pulizia profonda e rispetto della delicatezza e sensibilità del cavo orale”.
 

03 febbraio 2012
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