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Dal Summit mondiale dei vaccini una nuova spinta alla ricerca, non solo in chiave anti-Covid

di Grazia Labate

“Se vogliamo rendere questo l’inizio di una nuova era di collaborazione sanitaria globale, dobbiamo anche reintegrare i finanziamenti per i vaccini che già abbiamo, rafforzare l’immunizzazione di routine contro le malattie prevenibili nei Paesi più poveri”, ha detto in apertura il premier britannico Johnson che ha organizzato il summit di quest'anno, mentre Conte ha annunciato un ulteriore impegno finanziario del nostro Paese 

06 GIU - “Per sconfiggere il coronavirus dobbiamo concentrare il nostro ingegno sulla ricerca di un vaccino e garantire che Paesi, aziende farmaceutiche e partner internazionali cooperino”, “vi esorto ad unirvi a noi, a rafforzare questa alleanza salvavita per inaugurare una nuova era di cooperazione sanitaria globale che credo sia ora lo sforzo più essenziale della nostra vita”.
 
Lo ha detto il premier britannico Boris Johnson, aprendo il 4 giugno scorso la videoconferenza del Global vaccine summit 2020, organizzato dal governo del Regno Unito per raccogliere fondi destinati alla ricerca per il vaccino contro il Covid-19.
 
“Se vogliamo rendere questo l’inizio di una nuova era di collaborazione sanitaria globale, dobbiamo anche reintegrare i finanziamenti per i vaccini che già abbiamo, rafforzare l’immunizzazione di routine contro le malattie prevenibili nei Paesi più poveri”, ha aggiunto Johnson sottolineando, che il Regno Unito rimarrà il principale donatore mondiale di Gavi, l’organizzazione di Bill Gates, con un contributo di 1,65 miliardi di sterline nei prossimi cinque anni.
 
Obiettivo raggiunto e superato. Il summit globale promosso dal Regno Unito a favore della Alleanza Gavi sui vaccini, ha raccolto 8,8 miliardi di dollari contro i 7,4 programmati per le vaccinazioni nel mondo: somma da cui verranno stanziati 2 miliardi destinati alla ricerca e alla produzione di un vaccino contro il coronavirus, come ha spiegato Boris Johnson in chiusura dell’incontro svoltosi in forma virtuale a cui hanno partecipato 50 Paesi, organismi internazionali e donatori privati, primo fra tutti Bill Gates.
 
I leader mondiali hanno deciso di finanziare un piano vaccinale Covid-19 prima che sia troppo tardi per milioni di esseri umani.
 
Il Vertice globale sui vaccini arriva in un momento cruciale della storia. In questo momento, non sappiamo come battere questo virus che sta falcidiando grandi fette di popolazione in tutto il mondo. Quello che sappiamo è che la nostra migliore possibilità sta nella scoperta di un vaccino.
 
Ogni giorno vi sono notizie - su un possibile vaccino che mostra qualche promessa nei test sugli animali o uno che potrebbe avanzare nelle sperimentazioni sull'uomo - e il mondo attende con il fiato sospeso che scienziati e ricercatori riescano ad attuare la svolta.
 
Senza contare che una delle conseguenze indirette, tragiche e meno conosciute della pandemia di coronavirus, è l'interruzione delle vaccinazioni, che potrebbe lasciare milioni di bambini a rischio di malattia e morte per malattie prevenibili con il vaccino. Non dimentichiamoci che sotto la guida dell'Organizzazione mondiale della sanità, il vaiolo, che si stima abbia ucciso 300 milioni di persone nel solo 20° secolo, è diventato la prima malattia eradicata al mondo, interamente attraverso la vaccinazione, combinata con una solida sorveglianza, l'impegno della comunità e il coordinamento globale.
 
Siamo all’ultimo miglio dall'eradicazione della polio. I vaccini hanno contribuito a ridurre la metà della mortalità infantile e materna praticamente a metà dal 2000 (53% e 44%, rispettivamente) - principalmente a causa di enormi espansioni nell'accesso all'immunizzazione. I vaccini hanno avuto successo e milioni e milioni di persone sono vive oggi grazie a loro.
 
Sviluppare un vaccino per Covid-19 non sarà sufficiente se non sarà ampiamente e globalmente accessibile. Dobbiamo abbracciare la strada senza precedenti di partenariato tra governi, imprese, organizzazioni internazionali come le Nazioni Unite e l'OMS, organizzazioni non profit, scienziati e ricercatori, necessaria per affrontare seriamente la sfida dell'accesso e dell'equità. Il recente lancio di Access to Covid19 Tools (ACT), coordinato a livello globale dall'OMS, è un passo importante che aiuterà a sfruttare il potere delle partnership globali per accelerare lo sviluppo equo della diagnostica.
 
Dobbiamo fare scelte intelligenti su come emergere da questa crisi e ricostruire sistemi sanitari migliori. Questo è un periodo cruciale durante il quale possiamo rafforzare e ricostruire i sistemi di prevenzione delle malattie.
 
Infine, i leader che si sono radunati virtualmente al vertice globale sui vaccini devono mostrare una visione ambiziosa nell’impegnare nuovi fondi per affrontare le sfide collettive per il mantenimento della salute. Ora è il momento di raddoppiare tutti i nostri sforzi.
 
Tutto ciò ci aiuterà nella lotta collettiva contro Covid-19, così come nella nostra più ampia lotta per assicurarci che ogni bambino, indipendentemente da dove vive, abbia la capacità di crescere sano e realizzare il suo pieno sviluppo.
 
Dal contro nostro l’Italia aumenterà il proprio contributo all’alleanza Gavi impegnata nel programma di immunizzazione di 300 milioni di bambini e per accelerare un’equa distribuzione di un eventuale vaccino contro il Covid-19. Lo ha annunciato il premier Giuseppe Conte intervenendo alla sessione conclusiva dei lavori del Summit. “Il Coronavirus – ha detto il presidente del consiglio – ci ha drammaticamente ricordato quanto sia importante l’immunizzazione per prevenire la pandemia. Ha anche dimostrato che gli investimenti nella salute globale e nei vaccini sono fondamentali non solo per salvare vite umane e proteggere i più vulnerabili, ma anche per preservare la sicurezza globale, la stabilità e la prosperità”.
 
Gavi, ha ricordato il premier, “ha anche aperto la strada a strumenti finanziari innovativi per sviluppare e distribuire rapidamente nuovi vaccini a basso prezzo: come l’International Finance Facility for Immunization (IFFIm) e Advance Market Commitment (AMC), di cui l’Italia è stata promotrice e una delle maggiori donatrici”.
 
“Sono orgoglioso di annunciare i seguenti ulteriori impegni dall’Italia: innanzitutto l’Italia fornirà un ulteriore contributo diretto di 120 milioni di euro per i prossimi 5 anni, con un aumento del 20% rispetto al nostro precedente sostegno. In secondo luogo, riconoscendo il ruolo fondamentale svolto da IFFIm, abbiamo deciso di estendere il nostro contributo allo strumento fino al 2030 con un nuovo impegno di 150 milioni di euro, per un importo totale di 287,5 milioni di euro”, ha spiegato Conte.
 
“Questi contributi – ha sottolineato – sono un segnale concreto della nostra volontà di continuare a investire in un efficace multilateralismo, cooperazione internazionale e solidarietà. Intendiamo mettere questi valori al centro della nostra presidenza del G20 nel 2021. Questa è la nostra solidarietà.
 
 
A differenza degli Stati Uniti di Trump che distribuiscono finanziamenti a pioggia sui diversi progetti per lo sviluppo di un vaccino che fermi Sars Cov 2, l’Europa coopera e unisce le forze.
 
Ed è in un’ottica di alleanza che arriva la notizia che vede Olanda, Italia, Germania e Francia unire le forze e quindi le risorse nella ricerca di un farmaco che prevenga il coronavirus, ma soprattutto per negoziare con potenziali produttori e le aziende farmaceutiche un vaccino che fermi la pandemia.
 
Consentire la produzione sul territorio europeo ove possibile e garantire quantità e possibilità di accesso sufficienti per tutta l’Ue e per i paesi a basso reddito, in particolare in Africa.
 
I quattro Paesi “sono convinti che per raggiungere risultati servano una strategia e investimenti congiunti e per questo hanno formato una ”Alleanza per un vaccino inclusivo” per accelerare il processo di sviluppo e garantire l’accesso a un vaccino efficace”. Tutti insieme, raggiungeremo i nostri obiettivi.

 
Grazia Labate
Ricercatrice in economia sanitaria già sottosegretaria alla sanità
 
 

06 giugno 2020
© Riproduzione riservata


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