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Sanità integrativa. Vale il 14% circa della spesa sanitaria privata degli italiani


06 NOV - Il numero dei Fondi e delle società di mutuo soccorso è cresciuto nel tempo, passando dai 650.000 iscritti del 1998 ai 6.396.770 del 2008. Alla fine del 2013 si stima che il numero di iscritti arriverà a 7 milioni con 12 milioni di assistiti. I dati arrivano dall’ultimo Rapporto Meridiano Sanità, che sottolinea come ormai oggi in tutti i contratti di lavoro, dai trasporti al bancario, dal commercio al turismo, dall’edilizia alle grandi catene alberghiere, sino al mondo delle professioni (avvocati, medici, commercialisti, etc.) sono previste forme integrative di assistenza per gli iscritti ed eventualmente i loro familiari, in alcuni casi anche per i lavoratori pensionati con contributi ad esclusivo loro carico.

E’ cresciuta anche la mutualità sanitaria volontaria con circa 68 mutue su un totale di 1416 società di mutuo soccorso distribuite sul territorio nazionale con oltre 400.000 iscritti.

All’anagrafe dei fondi istituita presso il Ministero della salute nel 2010 ai sensi dei decreti ministeriali scaturiti dai lavori della Commissione sopra citata, nel 2011 si sono iscritti 293 fondi, di cui 254 con attestato per accedere alle agevolazioni fiscali previste dalla normativa. L’83% dei 293 fondi iscritti ha esclusivo fine assistenziale, il 17% è costituito da fondi DOC, l’11% è costituito da fondi aperti, l’89% da fondi chiusi categoriali. Il numero degli iscritti è stato dichiarato solo dal 69% dei fondi (201 in tutto) per un totale di 3.367.000 persone su un totale stimato di 5 milioni di aderenti.

In quasi tutti i casi le prestazioni erogate dai fondi e dalle società di mutuo soccorso sono le stesse del Servizio Sanitario Nazionale (con particolare riferimento alle visite specialistiche, alle indagini di laboratorio e di diagnostica per immagini), si tratta cioè di fondi sostitutivi che in percentuali diverse erogano anche prestazioni non comprese nei livelli essenziali di assistenza.

“E’ difficile stabilire a quanto ammonti il portafoglio dei fondi integrativi oggi - spiega il Rapporto -, ma da stime condotte a cura di alcune Organizzazioni (ANIA), dovrebbe essere pari al 14% circa del totale della spesa sanitaria privata degli italiani e cioè 4,5 miliardi di euro su un totale di 30 miliardi”.

Una recente indagine del Censis su 14 grandi fondi italiani (2 milioni di assistiti) ha stimato il loro portafoglio in oltre 1,5 miliardi di euro.

“La restante spesa privata è per l’82% out of pocket e solo per il 4% circa drenata dalle assicurazioni private, a dimostrazione della scarsa tendenza degli italiani a ricorrere a questo settore”, spiega il Rapporto, che conclude: “L’Italia registra un’anomalia in tema di quota di spesa intermediata da fondi e assicurazioni con un valore, secondo i dati OCSE, pari a circa il 10%”.
 

06 novembre 2012
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