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Toscana. Riforma sanità tiene banco alle elezioni. Rossi: ‘Indispensabile per qualità servizi’. Mugnai (FI): ‘Servizi a rischio’

L’obiettivo del presidente uscente della Regione è compiere, nella Sanità toscana, “una rivoluzione della qualità che ci metta avanti agli altri per almeno 7 o 8 anni”. Ma lo sfidante alle elezioni regionali ribatte: "Per ora sono solo aumentate poltrone e prebende, e tra poco arriveranno nuovi tagli. Questa riforma è da buttare".

05 MAG - “Stare fermi ci porta all'entropia, a gloriarci dei risultati raggiunti e a non essere innovativi". Ad affermarlo è stato Enrico Rossi, presidente uscente della Toscana e candidato alla rielezione, intervenendo ieri nell'aula magna di Careggi a Firenze di fronte agli operatori sanitari dell'ospedale fiorentino nel corso di un incontro che ha avuto come tema principale l'avviata riforma della sanità toscana.

“A un giovane medico - ha proseguito rispondendo a una domanda - direi così: vieni qui a lavorare perché noi vogliamo fare in Toscana, dentro un sistema pubblico che più pubblico non si può, una rivoluzione della qualità che ci metta avanti agli altri per almeno 7 o 8 anni. Il paese è più povero, ma proprio per questo ci dobbiamo prendere più responsabilità. Sui servizi fondamentali in Toscana andiamo bene per qualità, come testimoniano tutti gli indicatori nazionali, ora bisogna provare a fare meglio con meno risorse. Per questo con la riforma occorre eliminare sprechi e doppioni".

Rossi ha poi “ringraziato” il personale medico e sanitario tutto perché “in anni difficili sono riusciti a far avanzare la nostra sanità. Ora chiediamo un altro sforzo. Molto dipende da voi – ha aggiunto - considerate questa riforma come una chiamata alle armi”.
 
Ma i buoni propositi di Rossi non convincono il candidato di Forza Italia alla presidenza della Regione Toscana, Stefano Mugnai, secondo il quale "non solo la riforma della sanità voluta da Rossi e che finora ha prodotto solo poltrone non mette al sicuro un bel nulla, ma il punto è che la sanità toscana già non è più' al sicuro da 7-8 anni. E' proprio al rovescio. Forse le Asl avranno bilanci formalmente accettabili, ma i cittadini perderanno servizi".

Mugnai si domanda dunque se "si può forse affermare che mentre si produceva il buco di Massa che ha sottratto alla sanità toscana 420 milioni di euro il sistema fosse al sicuro? Forse no. Si può sostenere che mentre si riducevano i posti letto ospedalieri oltre i parametri del decreto Balduzzi fosse al sicuro? Forse no. E mentre Rossi annuncia di voler rottamare infermieri e medici considerandoli esuberi si può dire che la nostra sanità sia al sicuro? Non direi". Per Mugnai "Per ora sono aumentate poltrone e prebende. Fra poco arriveranno nuovi tagli. Questa riforma è da buttare".

05 maggio 2015
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