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Speciale Elezioni/4. Il voto in Toscana. Le proposte di Rossi (PD), Borghi (Lega), Mugnai (FI) e Giannarelli (M5S) per la sanità

Per Rossi contano le cose fatte e soprattutto la sua riforma della sanità con la riduzione delle Asl. Ed è sempre la riforma sanitaria regionale a tener calda la campagna elettoriale con la netta opposizione di Borghi e Giannarelli. Con Mugnai che promette: “Se vincerò, ribalterò la riforma sanitaria di Rossi”. I programmi dei quattro candidati. Vedi gli Speciali VenetoCampania e Puglia.

23 MAG - Manca una settimana alle elezioni regionali. Ecco una rassegna delle proposte per la sanità contenute nei programmi dei quattro candidati: Enrico Rossi (Partito democratico), Claudio Borghi (Lega nord, Fratelli d’Italia), Stefano Mugnai (Forza Italia), Giacomo Giannarelli (Movimento 5 stelle).

ENRICO ROSSI (Partito democratico)
Il presidente uscente esordisce elencando i risultati finora raggiunti finora:
-    La Toscana è la regione più longeva d’Europa.
-    La mortalità infantile è la più bassa d’Italia. Abbiamo abbattuto la mortalità di tumore alla mammella.
-    Abbiamo, per primi, introdotto l’uso terapeutico della Cannabis.
-    Abbiamo per primi introdotto l’inseminazione eterologa.
-    Abbiamo costruito 4 nuovi ospedali.
-    In futuro il 75% dei cittadini con reddito medio basso non pagherà i ticket sanitari.
 
Ma Rossi non dimentica le sfide del futuro. E sul suo sito afferma: “Non siamo perfetti ma ci mettiamo tutto l’impegno possibile per dare un sevizio adeguato. La Toscana è la regione con i migliori servizi sanitari in Italia. Sono gli altri che ce lo dicono. Per questo ringraziamo di cuore tutti gli operatori del servizio sanitario regionale. A noi, come a voi, tutto questo non basta. Siamo impegnati a fare meglio. Per questo dal 2015 promuoveremo una riforma delle strutture, con la quale vogliamo migliorare ancora la qualità dei servizi. Per noi la sanità pubblica, di qualità e per tutti, prima di essere una questione politica è un dovere morale”.
 
Questi gli impegni di Rossi per il 2015-2020:
-    Rivoluzione della qualità per garantire a tutti una sanità pubblica meno costosa e più efficace
-    Passeremo da 3 a 1 centrale di acquisto di bene e servizi per risparmiare il 7% in più
-    Da 16 a 9 aziende sanitarie per avere meno burocrazia e più servizi
-    In Toscana il 75% dei cittadini non pagherà i ticket sanitari
-    130 milioni per trattamenti e farmaci
-    80 milioni per il trasporto sociale
-    10 milioni per la vita indipendente dei disabili
-    3 milioni per i lettori ottici per i malati di Sla
-    1 milione per le parrucche per i malati di tumore
IL PROGRAMMA E’ PUBBLICATO SUL SITO UFFICIALE DEL CANDIDATO. TESTO INTEGRALE IN FORMATO PDF NON DISPONIBILE


CLAUDIO BORGHI (Lega nord, Fratelli d’Italia)
Non c’è traccia del programma sul sito ufficiale del candidato leghista e non è stato possibile contattare il suo staff. Un’idea di cosa Borghi voglia fare per la sanità toscana si può comunque ricavare da alcune sue dichiarazioni in materia rilasciate nelle ultime settimane.
Il 27 febbraio Borghi attaccava i buchi di bilancio della Asl 1 e sostiene che non ci sono dubbi sul fatto che un buco sanitario da oltre 400 milioni di euro si sia ripercosso non soltanto sulla popolazione della Asl di appartenenza, ma su tutti i cittadini toscani: " Guarda caso - ha detto - con grande coraggio Rossi annuncia che nel nuovo piano sanitario ci saranno 450 milioni in meno, una cifra troppo vicina a quella del buco della Asl 1 per essere una semplice coincidenza". Riguardo gli accorpamenti delle Asl toscane Borghi ha detto: "Vengo dal mondo finanziario e mi sembra di rivedere le vecchie fusioni tra banche, fatte quando si voleva nascondere qualcosa, per salvare le malefatte
di qualcuno. La super Asl sarà la rapina del secolo".
 
Il 3 marzo tornava a parlare di sanità parlando di “voragini finanziarie enormi in varie parti della Toscana, Siena compresa, cresciute a dismisura sotto l'assessorato di Rossi”. Il candidato leghista alla presidenza della Toscana ha anche commentato la situazione delle liste d'attesa con "cittadini di altre Regioni messi in graduatoria sopra ai toscani, per ottenere rimborsi dalle Regioni di provenienza. Rimborsi che però spesso non arrivano". Una situazione che secondo Borghi costringe i toscani a pagare "due volte: per le attese infinite e per ripianare i debiti della sanità regionale con le proprie tasche".


STEFANO MUGNAI (Forza Italia)
Stefano Mugnai (non abbiamo recuperato il suo programma), nelle ultime settimane è intervenuto spesso per parlare di sanità, soprattutto per attaccare il presidente uscente Enrico Rossi. Tanto che Mugnai promette: ”Se vincerò le elezioni regionali, con il voto del 31 maggio, ribalterò la riforma sanitaria”, ha annunciato lo scorso 16 maggio aggiungendo che “i toscani saranno comodi, e le burocrazie saranno al loro servizio". “Avevamo chiesto di tagliare le poltrone - ha attaccato Mugnai - e ci hanno dato il taglio dei servizi ai cittadini, degli operatori sanitari e dei posti letto ospedalieri oppure, come ci è stato segnalato qui oggi, si chiude nel fine settimana il day hospital del centro oncologico come se il male potesse aspettare. Intanto si aggiungono costosi apparati e figure apicali inventate al solo scopo di trattenere nelle mani del governatore il controllo politico della sanità". "Ma la salute delle persone - ha concluso il candidato governatore azzurro - e' una cosa seria da cui la politica deve distogliere i suoi appetiti. Con noi lo farà, io sono pronto".
 
Tra le dichiarazioni di Mugnai, anche quelle relative alla necessità di stabilizzare i medici precari del 118 che “ci salvano la vita ogni giorno, ma della loro vita nessuno si occupa e la Regione li tiene ormai da anni in una situazione di precariato inaccettabile malgrado le promesse ripetute e sempre a vuoto. Sono appena un'ottantina e dobbiamo stabilizzarli”. Agli infermieri ha poi detto: “Oggi la persona non e' al centro del sistema sanitario regionale, e voi infermieri che avete il compito della presa in carico siete di conseguenza messi al margine. E' un'architettura da riconfigurare completamente, abbattendo l'apparato per valorizzare la sanità dei servizi e creare un nuovo contesto nel quale la vostra professionalità trovi giusta collocazione".


GIACOMO GIANNARELLI (Movimento 5 stelle)
Il Movimento 5 Stelle sostiene una sanità ed un sociale pubblici ed universali. Per centrare questo obiettivo è fondamentale che i partiti restino fuori dalla determinazione degli incarichi dirigenziali che devono essere affidati per pubblica selezione, seguendo criteri di merito.
Il Movimento 5 Stelle ritiene necessario che le riforme della sanità vengano fatte con adeguamenti progressivi e non con trasformazioni colossali decise dall’alto, senza la partecipazione dei diretti interessati. A questo proposito ribadiamo la nostra contrarietà al Modello per Intensità di Cure adottato dalla Regione Toscana, che prevede il superamento dei reparti differenziati secondo la disciplina specialistica.

Vogliamo:
1.    prevenzione sanitaria e sociale e promozione della salute quali cardini del sistema sanitario regionale. In particolare ci premono gli interventi mirati a stili di vita individuali, collettivi ed ambientali, sani;
2.    eliminazione dei ticket aggiuntivi, abbattimento delle liste di attesa e potenziamento capillare del 118;
3.    difesa dei presidi ospedalieri periferici e della rete dei servizi assistenziali territoriali, con particolare attenzione ai disabili, ai non autosufficienti e alle patologie cronico-degenerative.
Tra gli impegni di Giannarelli:
•    Formazione efficace ed efficiente per gli operatori finalizzata ad un costante miglioramento della qualità dei servizi offerti
•    Selezione pubblica con criteri oggettivi e trasparenti mirati alla competenza ed al merito, del direttore generale attualmente di nomina politica e di tutti i dirigenti dipartimentali;
•    Inclusione dei lavoratori da quelle ‘strutture chiave’ delle aziende sanitarie che ne decidono i destini, come per esempio la commissione terapeutica regionale che aggiorna i prontuari delle aziende o nelle scelte che compiono i direttori di dipartimento;
•    Potenziare il coordinamento tra ARPAT e servizi ASL;
•    Diffusione e miglioramento dei piccoli ospedali funzionali al territorio su cui insistono;
•    Migliorare l’appropriatezza prescrittiva, con verifiche periodiche concordando obiettivi regionali specifici con i medici di medicina generale (MMG) e pediatri di libera scelta (PLS), con una reale presa in carico del paziente, promuovendo una una reale rete con i centri specialistici;
•    Riattivazione dei distretti e dei consultori con percorsi condivisi tra territorio e ospedale, con l’attivazione di indicatori a cui tutte le strutture dovranno adeguarsi e rispondere.
•    Riorganizzazione di strutture come le aggregazioni funzionali territoriali (AFT) e le Case della Salute in reali strutture pubbliche riabilitative dedicate a pazienti cronici e diversamente abili;
•    Eliminazione dei carrozzoni come le società della salute;
•    Riduzione della spesa attraverso un controllo ed un taglio delle indennità accessorie dei dirigenti;
•    Rendicontazione trasparente delle organizzazioni sanitarie;
•    Censimento trasparente e pubblico dei macchinari non utilizzati;
•    Divisione in reparti specialistici e aumento dei posti letto per acuti;
•    Assunzioni nella linea di produzione: più medici e infermieri, meno incarichi dirigenziali;
•    No all’accorpamento ASL, se non previa effettiva dimostrazione con dati oggettivi di risparmio ed efficienza.
 
IL PROGRAMMA E’ PUBBLICATO SUL SITO UFFICIALE DEL CANDIDATO. TESTO INTEGRALE IN FORMATO PDF NON DISPONIBILE

23 maggio 2015
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