Continuità affettiva. Saccardi plaude a nuova legge: “Valorizza l'affido, espressione di generosità e solidarietà"
L’assessore alla sanità commenta positivamente l'approvazione della legge sulla continuità affettiva che prevede una via preferenziale per le famiglie affidatarie disponibili ad accogliere stabilmente il minore a loro affidato quando sia dichiarato adottabile.
16 OTT - "Non possiamo che rallegrarci dell'approvazione della legge sulla continuità affettiva che prevede una via preferenziale per le famiglie affidatarie disponibili ad accogliere stabilmente il minore a loro affidato quando sia dichiarato adottabile. Viene così salvaguardata la continuità di un legame affettivo forte e duraturo come è quello che si crea tra il bambino e gli affidatari, e viene valorizzato l'istituto dell'affido, per il quale mi sono sempre battuta".
Così l'assessore regionale a welfare, diritto alla salute e sport
Stefania Saccardi commenta l'approvazione definitiva della legge, sottolineando che "l'affido rappresenta una grande espressione di solidarietà e generosità dando risposta ai bisogni affettivi ed educativi di figli di famiglie in difficoltà".
La Regione Toscana, come ricorda l'assessore, “ha sostenuto con ottimi risultati l'istituto dell'affido familiare nell'ambito delle politiche dedicate all'infanzia e all'adolescenza che hanno attivato da anni una rete consolidata di servizi mirati. Accanto ai quattro Centri adozione di Area vasta di Firenze, Prato, Siena e Pisa, sono diffusi sul territorio regionale ventiquattro Centri per l'affido che provvedono a tenere viva l'attenzione sui bisogni di bambini che per vari motivi non possono continuare a vivere nella propria famiglia. Grazie ad un lavoro di rete con i servizi sociali dei comuni e con i servizi di psicologia delle aziende sanitarie, tali centri con il loro personale specializzato preparano e selezionano famiglie e single disponibili a questa esperienza di solidarietà.
Qualche numero sugli affidi
Nel 2014 i dati del Centro regionale Infanzia e adolescenza, raccolti in stretta collaborazione con le zone sociosanitarie e le società della salute toscane, indicano che i minori fuori famiglia nella nostra Regione erano circa 2.000. Di questi 1.204 in affidamento familiare e 792 accolti in strutture residenziali (con 319 - circa il 16 per cento - di minori stranieri non accompagnati).
L'aumento più consistente si è registrato soprattutto nell'ultimo anno di rilevazione: tra il 2013 e il 2014, infatti, si passa dai 1.115 minori in affidamento ai già citati 1.204, con un incremento dell'8 per cento. Nel corso del 2014 aumentano gli italiani, che passano da 782 a 814 (+4 per cento), cresce il numero degli stranieri, che passano da 266 a 290 (+9 per cento) e aumentano in particolar modo i minori stranieri non accompagnati, che in un anno passano da 67 a 100, per un aumento percentuale del 49 per cento. Nel 2014 i maschi incidono per il 56 per cento del totale degli affidamenti familiari e si sposta in avanti l'età media, con un 28 % di 15-17enni.
16 ottobre 2015
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