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Toscana. I dirigenti Asl si incontrano in resort di lusso. Il Consiglio chiede chiarimenti, Saccardi avvia indagine

Giovanni Donzelli (Fdi), Laura Bottici e Sara Paglini (M5S) puntano il dito anche sulla scelta del resort: "Un vero e proprio regalo al potente senatore del Partito democratico Andrea Marcucci". Anche i consiglieri PD chiedono chiarezza: "E se emergeranno sprechi o distorsioni nell’uso delle risorse, la Regione dovrà prendere provvedimenti”.

03 NOV - Aziende sanitarie toscana nell’occhio del ciclone dopo avere organizzato per i loro dirigenti un convegno di due giorni in un resort di Lusso. Contro questa scelta si sono scagliati esponenti politici di un po’ tutte le parti, che chiedono chiarezza sull’uso delle risorse dei contribuenti e provvedimenti da parte della Regione (che avrebbe già avviato un'indagine) nel caso dovessero emergere sprechi o distorsioni. E anche se sul numero di partecipanti e sui costi sostenuti c’è confusione (alcuni parlano di oltre 100 dirigenti, altri di oltre 200, per una spesa che secondo alcuni si aggira intorno ai 33 mila euro e secondo altri arriverebbe a ben 94 mila), molta chiarezza c’è invece sul luogo dell’incontro e sulle motivazioni che avrebbero portato alla scelta della location. Si parla infatti del resort Il Ciocco, appartenente alla famiglia del senatore del Pd, renziniano, Andrea Marcucci. “Sulle motivazioni che hanno spinto alla selezione del luogo per ospitare l’incontro ho presentato un’interrogazione”, annuncia in una nota il capogruppo Fdi in Consiglio regionale Giovanni Donzelli, che ipotizza "un vero e proprio regalo al potente senatore del Partito democratico, un favoritismo realizzato utilizzando risorse pubbliche". Peraltro, secondo le senatrici toscane del Movimento 5 Stelle Laura Bottici e Sara Paglini, la chiarezza sulla scelta della location è resa necessaria anche “considerato che sui conflitti di interesse legati a questioni sanitarie la famiglia Marcucci e le rispettive aziende, non brillano certo di trasparenza”. Intanto Bottizi e Paglini annunciano segnaleranno l'accaduto alla Corte dei Conti.

A chiedere “totale chiarezza” sulla vicenda sono anche gli esponenti del Pd regionale, “e se emergeranno sprechi o distorsioni nell’uso delle risorse delle aziende sanitarie, la Regione dovrà prendere provvedimenti”, è la presa di posizione di Stefano Scaramelli (Pd), presidente della Commissione sanità del Consiglio regionale, dal capogruppo Leonardo Marras e dai membri Pd della commissione sanità Bambagioni, Ciolini, Giovannetti, Sostegni e Spinelli.
 
I consiglieri del Pd chiedono alle aziende sanitarie “di spiegare la loro decisione in merito alla scelta del luogo e delle modalità del corso di formazione” e “apprezziamo che l’assessore Saccardi abbia subito disposto l’avvio di un’indagine, affinché la Regione faccia tutte le verifiche e valutazioni necessarie sulle spese sostenute e sulla congruità dell’attività formativa svolta nei due giorni nel resort al Ciocco”. “Di sicuro – proseguono gli esponenti del Pd in una nota -, chi è chiamato a gestire risorse pubbliche, deve farlo con la dovuta accortezza e cercando di ottenere il massimo risultato con il minimo della spesa. La nostra Regione è in una fase di profonda riorganizzazione della sanità, nella quale ci siamo posti l’obiettivo di semplificare e razionalizzare il sistema, per raggiungere la massima efficienza e per togliere ogni forma di spreco o di spesa non necessaria. E lo faremo partendo dalle ‘poltrone’, diminuendo il numero delle Asl e dei dirigenti aziendali, e non dal tagliare i servizi. E’ così che intendiamo raccogliere la sfida di dare una sanità ancora migliore alla nostra regione”.

Intanto, però, la vicenda che getta ombre sulla gestione delle risorse regionali: “Mentre i disabili protestano per i tagli alle risorse, i reparti degli ospedali chiudono, la gente è costretta a liste di un anno di attesa per banali esami di controllo, la Asl paga a caro prezzo la caccia al tesoro per motivare dirigenti con stipendi d’oro. E' un calcio alla decenza a cui la sinistra toscana ormai troppo spesso ricorre”, osserva Donzelli. E anche le senatrici del Movimento 5 Stelle si domandano “come sia possibile che di fronte ad una sanità bistrattata e ai minimi livelli di efficienza, anche a causa delle sempre più mancate risorse, si continuino a sperperare i soldi dei cittadini utilizzando resort ad alto costo e non strutture pubbliche a costo zero”.

03 novembre 2015
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