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Certificare la qualità in sanità. A Livorno esperienze a confronto

Il convegno, promosso in occasione della certificazione ISO dell’area amministrativa della Asl 6, ha visto protagonisti anche il Dipartimento della prevenzione della Asl 10 di Firenze e la Medicina di laboratorio della Azienda Ospadaliero Universitaria Senese.

15 DIC - Si è tenuto a Livorno lo scorso 10 dicembre il convegno dal titolo “Certificare la qualità in sanità: esperienza e confronto”. L’iniziativa promossa dalla Asl 6 di Livorno ha consentito di confrontare le esperienze esistenti in Regione Toscana sulla certificazione della qualità nelle aziende sanitarie pubbliche. Professionisti della sanità operanti nell’area amministrativa, sanitaria e tecnica si sono incontrati per condividere esperienze di miglioramento aziendale confrontandone aspetti di forza e punti di debolezza.

La presenza al convegno delle istituzioni ha sicuramente dato valore all’iniziativa dimostrando attenzione non solo agli aspetti organizzativi, ma soprattutto ai professionisti che continuano a garantire ai cittadini risposte sempre migliori anche in momenti storicamente difficili.

“Incontri come questo – ha dichiarato Antonio Mazzeo, Presidente della Commissione Regione Toscana per il rilancio della costa,- sono determinanti per favorire un miglioramento della sanità offrendo maggiore efficienza, maggiore qualità sul territorio. Anche i processi di qualità riguardanti l’amministrazione sono importanti e costituiscono la base per un rilancio della sanità in tutta l’area costiera. Con la mia presenza oggi intendo stare vicino a professionisti e cittadini perché insieme vogliamo fare di questo territorio una delle parti più belle della Toscana”.

Il convegno promosso in occasione della certificazione ISO dell’area amministrativa della Asl 6 ha visto la partecipazione di SNV GL con la presenza del General Manager Europe Nicola Privato il quale al termine dei lavori ha premiato l’azienda rilasciando il certificato internazionale di qualità.

“La certificazione ottenuta secondo criteri di valutazione legati al possesso della documentazione, la definizione delle procedure più importanti e poi la verifica sul campo” - ha dichiarato il vice commissario Eugenio Porfido – “Per l’Azienda questo è un passaggio importante perché costituisce il primo passaggio fondamentale per consentire anche alla parte sanitaria di misurarsi con standard internazionali completando così un percorso di qualità il cui primo beneficiario è sicuramente il cittadino”. Nicola Privato ha invece sottolineato “l’importanza di strumenti di autovalutazione prodotti da questa esperienza quali il cruscotto direzionale presentato da Pierluigi Vecchio, responsabile qualità di area amministrativa Asl 6,  che costituiscono un valido strumento per gestire i rischi cui le aziende pubbliche sono esposte”. Nel suo intervento infatti Privato ha annunciato gli aspetti innovativi della nuova norma ISO 9001:2015 e tra questi appunto l’individuazione e la gestione dei rischi tecnico organizzativi delle aziende sanitarie pubbliche.

Il convegno è stato il palcoscenico ideale per presentare esperienze anche più mature di certificazione della qualità quali appunto quelle raggiunte dal Dipartimento della Prevenzione della stessa Asl 6 di Livorno, allo scopo di acquisire strumenti e modelli condivisi ed omogenei che siano di supporto all’erogazione di prestazioni (e relativi outcome) il più possibile uniformi, standardizzare i processi e soprattutto indirizzare risorse verso attività ritenute maggiormente appropriate ed efficaci, soprassedendo a tutte le prestazioni che, nell’ottica della risposta ai bisogni dei nostri clienti e quindi della prevenzione collettiva, possono essere considerate di poca utilità.

Non solo Asl 6 però, anzi l’esigenza di confronto maturata tra i professionisti del settore qualità è stata soddisfatta grazie alla preziosa presenza di altre esperienze quali quella del Dipartimento della prevenzione della Asl 10 di Firenze e quella della Medicina di laboratorio della Azienda Ospadaliero Universitaria Senese.

La prima di queste esperienze ha consentito di creare un Manuale di qualità  per assolvere alcune funzioni indispensabili quali orientare il personale sui temi della Qualità rendendo trasparente il Sistema Qualità, rendere espliciti e valutabili i requisiti di qualità e le regole di gestione, riportare le modalità e le azioni con cui il dipartimento ha rispettato i requisiti, esplicitare le modalità di accesso a tutta la documentazione, sia quella di derivazione esterna che quella di produzione interna, indispensabile per il funzionamento e la qualità dell’organizzazione.

La seconda esperienza, quella senese, tesa al concetto del Total Quality Management ovvero  tutta l’azienda deve essere coinvolta nel raggiungimento dell'obiettivo (mission),  ciò comportando  anche il coinvolgimento e la mobilitazione dei dipendenti e la riduzione degli sprechi in un'ottica di ottimizzazione degli sforzi.

Antonella Valeri, Paola Chelli, Pierluigi Vecchio
Asl Livorno

15 dicembre 2015
© Riproduzione riservata

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