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Il 1° febbraio il governatore Rossi si confronta con gli autori del libro 'Cannabis per tutti'

L'incontro si terrà alle ore 17.30, nella Sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati, piazza Duomo 10, a Firenze. “Volentieri torno a parlare di questo tema -sottolinea Rossi - e a difendere il primato della Toscana che tutt'oggi spero di condividere sempre di più con i miei colleghi presidenti di Regione”.

29 GEN - La Toscana è stata la prima Regione a varare una legge sull'uso terapeutico della cannabis. Oggi la cannabis viene prodotta dall'Istituto Chimico Farmaceutico Militare di Firenze e usata per lenire il dolore nei pazienti oncologici, in quelli affetti da sclerosi multipla e da altre patologie neurologiche. E la ricerca sta ancora lavorando per ampliare le indicazioni terapeutiche. Il presidente Enrico Rossi ne discuterà con Fabio Firenzuoli, fitoterapeuta, Francesco Epifani, matematico, Idalba Loiacono, farmacista, autori del libro "Cannabis.... per tutti", e con Enzo Brogi, consigliere del presidente per i diritti civili e primo firmatario della legge regionale sul tema.

L'incontro si terrà lunedì 1° febbraio alle ore 17.30, nella Sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati, piazza Duomo 10, Firenze.
"Volentieri torno a parlare di questo tema - dice Enrico Rossi - e a difendere il primato della Toscana che tutt'oggi spero di condividere sempre di più con i miei colleghi presidenti di Regione, non solo confermando gli intenti di un progetto vicino ai pazienti che ne hanno bisogno, ma rilanciando su scenari più ampi che riguardano i concetti di sofferenza e di dolore. La cannabis, un tempo conosciuta solo come droga da abuso, oggi è, a tutti gli effetti, una prestazione sanitaria".

La legge regionale sull'uso terapeutico della cannabis fu approvata dal Consiglio regionale nel maggio 2012. E dal 2014 in Toscana la cannabis può essere prescritta, a pazienti che rientrano in categorie ben definite, dai medici della struttura pubblica, e preparata ad hoc dalle farmacie ospedaliere. Tutto a costo zero per il paziente. La prescrizione e l'inizio del trattamento devono essere eseguiti in strutture ospedaliere. Nel caso ci sia necessità di proseguire il trattamento farmacologico anche dopo la degenza in ospedale, il medico e la struttura possono attuare una dimissione assistita del paziente e provvedere direttamente alla consegna dei farmaci.
 

29 gennaio 2016
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