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Firenze. Bimbo di 2 mesi lasciato nella culla termica di Careggi. Salvo grazie al Progetto Ninna ho

Pesa 5 kg ed è chiamato Francesco. Saccardi: “Evitata una tragedia. Opereremo per garantire al piccolo un’infanzia felice”. La culla termica realizzata per assicurare le migliori condizioni di sopravvivenza al bambino è attiva a Careggi dal dicembre 2012 ed è stata utilizzata per la prima volta il 2 gennaio 2015.

22 FEB - Un bimbo di due mesi è stato lasciato nella notte tra sabato e domenica, verso le 2, nella culla termica che si trova vicino al reparto di maternità dell’ospedale di Careggi, attiva nell’ambito del progetto “Ninna ho”. Il piccolo, che è stato chiamato Francesco dal personale che lo ha accolto, pesa cinque chili e all’apparenza sarebbe in buone condizioni. Il personale dell’ospedale di Careggi ha iniziato accertamenti utili ad approfondire il quadro clinico.
 
“Siamo evidentemente in presenza di una situazione drammatica – spiega Stefania Saccardi, assessore regionale alla sanità e alle politiche sociali, immediatamente avvertita dell’accaduto, in una nota diffusa dal Carreggi -. E’ chiaro che il servizio Ninna ho è stato attivato per offrire un punto di riferimento certo per evitare tragedie. Vorrei ricordare anche che è possibile partorire in sicurezza nei nostri ospedali e, qualora si reputi impossibile proseguire il rapporto di maternità, lasciare il neonato alle cure dell’ospedale; è il progetto Mamma segreta. Adesso ci prenderemo cura del bambino. Immaginiamo lo strazio dei suoi genitori, se tornassero sui loro passi faremo l'impossibile per garantire a questo bimbo una vita degna. In caso contrario ci impegneremo per garantirgli un’infanzia serena e ricca d’amore”.
 
La culla termica per neonati abbandonati realizzata per assicurare le migliori condizioni di sopravvivenza al bambino è attiva a Careggi dal dicembre 2012 ed è stata utilizzata per la prima volta il 2 gennaio 2015 quando nelle prime ore del mattino venne lasciata una bambina. E' situata all’interno di una struttura in muratura collocata in una zona protetta e riservata di Careggi, in via Lungo il Rio Freddo, vicino al padiglione 7 Polo materno infantile. E’ dotata di particolari sensori ed è costantemente video-sorvegliata da un controllo remoto tramite una telecamera che verifica in ogni momento la presenza o meno di un neonato. Ma, mette in chiaro l’azienda, “è assicurato il totale anonimato della madre che lascia il bambino”.

Nel dettaglio, in corrispondenza dell’accesso esterno alla struttura è presente una tapparella automatica termoisolata, un citofono di comunicazione collegato con la SOD Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale e un pulsante di comando, premendo il quale la tapparella si solleva, consentendo così di deporre il neonato; dopo di che, la tapparella si chiude automaticamente mettendo il piccolo al sicuro.
Un allarme acustico avvisa tempestivamente il personale medico che si reca sul posto per trasferire il prima possibile il neonato, mediante l’apposita incubatrice da trasporto, presso il reparto di terapia intensiva o neonatologia, per gli accertamenti e le cure del caso.
Il bimbo trovato è quindi ricoverato seguendo la procedura adottata per il neonato non riconosciuto e viene avviato il procedimento di adozione.

22 febbraio 2016
© Riproduzione riservata

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