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Toscana. Autismo, Saccardi: "Individuazione precoce e presa in carico, perno azioni regionali"

L’assessore regionale alla Salute ha riferito di un Protocollo di Intesa tra Regione Toscana, Ufficio Scolastico Regionale ed ANCI per l'inclusione scolastica di bambini e ragazzi con disturbi dello spettro autistico e per azioni integrate di orientamento, formazione e lavoro.

04 APR - "Risposte articolate e modelli di intervento dinamici, che si devono adattare a bisogni che si modificano nel tempo e che devono tenere conto della dimensione evolutiva. Questo è necessario prevedere per un disturbo specifico e complesso dello sviluppo come l'autismo, caratterizzato da una grave compromissione delle abilità sociali e di comunicazione". Così l'assessore a sociale, diritto alla salute e sport Stefania Saccardi, intervenuta sabato a Carrara al convegno "Autismo ora e dopo. Tra diritti da esigere e sogni da realizzare" in occasione della IX giornata mondiale della consapevolezza sull'autismo.

"Per affrontare efficacemente le problematiche dell'assistenza delle persone con disturbi dello spettro autistico la Regione e le Ausl toscane si sono impegnate da tempo – ha sottolineato l'assessore Saccardi – puntando a due obiettivi principali. Da un lato l'individuazione precoce del disturbo, attuando uno screening, al bilancio di salute del 18esimo mese di età dei bambini, per valutare lo sviluppo della comunicazione e relazione. Uno strumento diagnostico che tra l'altro si sta rivelando molto utile per individuare oltre all'autismo anche altre patologie. L'altro obiettivo è la presa in carico della persona, definendo un progetto terapeutico-riabilitativo personalizzato che tenga conto dei bisogni specifici della persona e della famiglia e tuteli la continuità di cura, in particolare nel passaggio dalla minore alla maggiore età".

Le azioni finanziate dalla Regione per lo sviluppo di progetti da parte delle Ausl, si spiega nella nota della Regione, si inseriscono in questi due filoni, “con interventi multiprofessionali tempestivi ed intensivi in età evolutiva ed il raggiungimento e mantenimento in età adulta della maggiore autonomia possibile. Si vuole favorire la continuità dell'assistenza per l'intero ciclo di vita e potenziare l'attività di supporto e di formazione dei familiari. Gli interventi puntano inoltre a rafforzare le competenze degli operatori”.

"Vista l'importanza per la cura e l'assistenza dei casi di DSA dell'integrazione tra servizi sanitari e sociali, istituzioni educative ed il mondo della scuola – ha detto ancora Saccardi - è stato approvato un Protocollo di Intesa tra Regione Toscana, Ufficio Scolastico Regionale ed ANCI per l'inclusione scolastica di bambini e ragazzi con disturbi dello spettro autistico e per azioni integrate di orientamento, formazione e lavoro. La finalità è quella di migliorare l'integrazione scolastica dei minori anche favorendo la realizzazione di percorsi pedagogici ed educativi specifici e di sviluppare esperienze di formazione al lavoro in continuità tra il percorso di istruzione e quello di formazione professionale".

L'assessore ha ricordato che si rivolgono anche a persone con problemi di autismo, oltre che a persone con disabilità e con problemi di salute mentale, i percorsi di inclusione sociale e lavorativa promossi attraverso le opportunità derivanti dal Fondo Sociale Europeo (FSE). Il bando attualmente in corso prevede il loro accompagnamento al lavoro, dentro un sistema inclusivo basato sul miglioramento dell'occupabilità e la riduzione delle iniquità e discriminazioni. Interessanti esperienze si sono sviluppate anche nell'area dell'Agricoltura sociale, confermando l'importanza di valorizzare progetti attivi che si configurano come "buone pratiche" e di sviluppare nuove esperienze.

"Certo, come ribadito anche dalla Linee di indirizzo approvate a livello nazionale dalla Conferenza unificata – riflette in conclusione Saccardi - non esiste un particolare modello di intervento per i disturbi dello spettro autistico per il quale ci sia una evidenza conclusiva e risolutiva. Ma la direzione avallata anche dall'orientamento internazionale è quella di un intervento abilitativo tempestivo, intensivo e strutturato che cerchi di modulare gli approcci psicoeducativi adeguandoli alle esigenze individuali e coinvolgendo anche le famiglie. E in questo ambito si collocano gli interventi della Regione Toscana che, come è il caso del territorio apuano, molto devono alla collaborazione con associazioni come Anffas".

04 aprile 2016
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