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Infermiere aggredito al Pronto Soccorso. Ipasvi Siena: “Episodi che non devono accadere” 

Secondo i dati presentati dal Collegio, le aggressioni sul lavoro in sanità sono salite in pochi anni dal 25% al 50%. “Più esposti gli infermieri, soprattutto del Pronto Soccorso”. Per l’Ipasvi il fenomeno va sottoposto a “una riflessione più ampia”, anche considerato che “l’operatore sanitario si prende cura della persona, della sua salute ed è sempre a fianco del cittadino”.

15 GIU - “Vogliamo esprimere piena solidarietà al collega che è stato oggetto di un’ingiustificabile aggressione da parte di un paziente” e “ sottoporre all’attenzione dell’opinione pubblica una riflessione più ampia sulle aggressioni che gli operatori sanitari spesso subiscono sul luogo di lavoro e che la stessa World Health Organization riconosce come un problema da non sottovalutare”. E’ quanto afferma in una nota il Collegio Ipasvi di Siena, intervenendo dopo l’aggressione subita da un infermiere nel pronto soccorso di Campostaggia.

“Purtroppo diffusa in tutti gli ambiti lavorativi, e tragicamente in continua crescita, la violenza nei confronti dei sanitari, è la più comune. Si valuta infatti che in pochi anni tra tutte le aggressioni operate durante il lavoro, quelle nel settore sanitario sono salite complessivamente dal 25% al 50%”, spiega l’Ipasvi di Siene. Che evidenzia come “se la sanità è il settore più interessato, gli infermieri rappresentano i lavoratori più colpiti e quelli del Pronto Soccorso, soprattutto se impegnati nell'attività di triage, sono in assoluto i più esposti. La letteratura internazionale sull’argomento mette in evidenza le preoccupanti dimensioni del fenomeno, che rimane comunque tendenzialmente sottostimato a causa della scarsa propensione nel denunciare gli episodi di violenza da parte degli infermieri, consapevoli che hanno a che fare con utenti (pazienti e loro cari) sottoposti a situazioni stressanti”.

“Ogni forma di aggressione fisica, verbale o comportamentale – commenta il presidente del Collegio Ipasvi di Siena, Michele Aurigi - è assolutamente deprecabile in ogni ambiente e in ogni situazione. L’operatore sanitario si prende cura della persona,della sua salute ed è sempre a fianco del cittadino. Ci auguriamo che episodi del genere non debbono più accadere. Al collega vittima di questo episodio il mio abbraccio personale e un augurio di pronta guarigione”.

15 giugno 2016
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