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Ictus. Gli ospedali della Asl Toscana centro e Careggi in rete per intervenire con tempestività

Tutti gli ospedali della Asl Toscana centro e l'azienda ospedaliero universitaria di Careggi sono in rete per garantire interventi tempestivi e cure adeguate in caso di ictus ischemico (per il quale è necessario intervenire in tempi brevi). E' la Rete ictus, da un mese attiva, appunto, nell'Area vasta centro, ma che si estenderà presto in tutta la regione

21 DIC - Tutti gli ospedali della Asl Toscana centro e l'azienda ospedaliero universitaria di Careggi sono in rete per garantire interventi tempestivi e cure adeguate in caso di ictus ischemico (per il quale è necessario intervenire in tempi brevi). E' la Rete ictus, da un mese attiva, appunto, nell'Area vasta centro, ma che si estenderà presto in tutta la regione. La procedura è già in funzione anche in altri ospedali, ma una imminente delibera ne formalizzerà l'applicazione in tutte le aziende.

La procedura operativa della Rete ictus è stata messa a punto nei mesi scorsi da un gruppo interaziendale di professionisti della Asl Toscana centro e della Aou di Careggi. Si tratta di una procedura tempo dipendente, che prevede principalmente due interventi terapeutici. Nel primo caso si tratta di una terapia endovenosa fibrinolitica, trombolisi sistemica, che deve essere somministrata non oltre le 4 ore e mezzo (ma prima si fa, meglio è), e questa viene fatta in tutti gli ospedali della Asl Toscana centro (è necessaria una specifica autorizzazione). Nel secondo caso si tratta di una terapia endoarteriosa, intervento endovascolare cerebrale, che viene effettuata solo ad alcuni pazienti, e solo nell'azienda ospedaliero universitaria dai radiologi interventisti e che deve anch'essa essere fatta entro un tempo definito, di solito non oltre le 6 ore.

Nell'Area vasta centro tutti gli ospedali maggiori sono autorizzati a fare la terapia endovenosa, Careggi fa sia la trombolisi sistemica che l'intervento endovascolare. Il paziente può arrivare in un ospedale che fa la terapia endovenosa, poi, se si rende necessario l'intervento, viene trasferito a Careggi. Tutto nel tempo prefissato. Il paziente colpito da deficit neurologico acuto di natura ischemica trae il maggior vantaggio dal lavoro multidisciplinare e multiprofessionale di elevata competenza. Il protocollo applica il progetto condiviso con le figure professionali dell'Aou Careggi, degli ospedali della Asl Toscana centro e del 118.

"Con questo lavoro - sottolinea l'assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi - è stata creata una rete fra professionisti e fra ospedali, in funzione per tutti gli ospedali dell'Area vasta centro. Presto estenderemo la rete su tutto il territorio regionale. Un grande passo avanti, perché con la messa in rete nel sistema, questa terapia verrà garantita a tutti i pazienti, ovunque essi risiedano".

Pochi giorni fa si è verificato un caso in cui è stata realizzata una perfetta applicazione della procedura operativa della Rete ictus messa a punto dagli esperti poco tempo prima. Alle ore 14,24 è stata portata al pronto soccorso dell'ospedale di Borgo San Lorenzo con ambulanza medicalizzata 118 (previo allertamento telefonico) una signora di 69 anni, che in pieno benessere aveva manifestato un'improvvisa comparsa di disartria (difficoltà ad articolare il linguaggio), disequilibrio e deficit motorio dei quattro arti. Identificata come codice di priorità "rosso tecnico" (NIHSS 16 - National Institutes of Health Stroke Scale), l'accertamento angioTC eseguito in meno di trenta minuti ha permesso di individuare la presenza di occlusione trombotica all'apice dell'arteria basilare.

Alle ore 15.10 è stato iniziato il trattamento trombolitico sistemico e allertata la Radiologia interventistica della Aou Careggi e di seguito la Centrale operativa del 118. Alle ore 15.29 la paziente è stata trasferita a Careggi con un ambulanza infermieristica, con trattamento trombolitico in corso, che è proseguito anche all'arrivo in sala di emodinamica a Careggi. Nel corso della procedura di tromboaspirazione rapidamente eseguita si è assistito al repentino miglioramento del quadro clinico, con la quasi totale scomparsa dei deficit neurologici di esordio.

Al trasferimento nel reparto di Medicina di Borgo San Lorenzo, dove poi è rimasta per le terapie del caso, la paziente presentava un livello molto più basso nella scala: NIHSS 1.
 
Lorenzo Proia

21 dicembre 2016
© Riproduzione riservata

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