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Pisa. Protesta dei dipendenti del Cottolengo. Licenziata delegata Usi

Al centro della protesta il cambio di appalto, che ha comportato, denuncia l’Usi-Ait, “un carico di lavoro inammissibile il quale mette a repentaglio non solo la sicurezza degli ospiti, ma anche quella dei lavoratori”. Intanto la nuova Cooperativa, la Quadrifoglio, licenzia due dipendenti, tra cui la delegata sindacale di Usi sanità.

24 GEN - “Sapevamo molto bene purtroppo che a seguito del cambio di appalto avvenuto al Cottolengo (di Pisa, ndr) la Cooperativa entrante avrebbe modificato i rapporti e l’organizzazione del lavoro. Sapevamo molto bene che le condizioni sarebbero peggiorate per i lavoratori e che conseguentemente avrebbero avuto ricadute direttamente sugli ospiti della struttura. Lo sapevamo perché conosciamo per esperienze dirette la Cooperativa Quadrifoglio e quale sia il loro tipo di approccio. Per queste motivazioni avevamo chiesto immediatamente un incontro urgente con la Cooperativa. Lo avevamo chiesto per chiarire alcune questioni lavorative in merito all’aumento dei carichi che erano stati rivisti nel nuovo piano di lavoro presentato. Un piano di lavoro inaccettabile che prevede un carico di lavoro inammissibile il quale mette a repentaglio non solo la sicurezza degli ospiti, ma anche quella dei lavoratori”.
 
Ma le cose non sono andate nel modo sperato. Dopo questa premessa, il sindacato Usi di Siena informa infatti che “la risposta della Cooperativa” alla richiesta di confronto “è stata il licenziamento immediato di una lavoratrice” nei giorni scorsi, e poi di un’altra, “delegata sindacale di Usi sanità”.

Quanto alla prima dipendente mandata a casa, per il sindacato si è trattato di “un licenziamento strumentale, per futili motivi con l’unico scopo di attuare un ricambio di personale, formato da lavoratrici preparate professionalmente ed a tempo indeterminato per sostituirlo con personale precario e ricattabile. Non solo rimandiamo al mittente quanto contestato alla lavoratrice, ma indichiamo la cooperativa come unica responsabile di ogni disguido ed imprevisto che andrà a presentarsi, in quanto promotrice di una organizzazione lavorativa che non ne consente uno svolgimento adeguato. Affermare che la lavoratrice, a seguito di quanto contestato non abbia superato un periodo dopo una attività decennale è pressoché ridicola e inaccettabile”, prosegue il sindacato spiegando che, “come Federazione nazionale sanità, congiuntamente ad Usi sanità Pisa , Usi Livorno ed Usi Lucca abbiamo indetto ed iniziato lo stato di agitazione. Saranno programmate una serie di iniziative che termineranno soltanto al reintegro della lavoratrice. Come Usi non siamo più disposti a nessuna trattativa con la Cooperativa se non quella per reintegro e la rivisitazione del piano di lavoro presentato dopo il cambio di appalto”.

La Cooperativa, però, non sembra disposta a trattare, e al primo licenziamento se ne è aggiunto uno nuovo, quello di una delegata Usi Sanità. “Riteniamo un fatto gravissimo questo nuovo licenziamento perché si tratta di un licenziamento politico”, commenta la Federazione Nazionale USI sanità. “Monica – prosegue - è una delegata sindacale nel pieno esercizio delle proprie funzioni che in nessun momento si è resa disponibile ad indietreggiare e trattare sui diritti e la sicurezza dei lavoratori”.

La Federazione nazionale sanità afferma quindi di ritenere la cooperativa “unica responsabile di ogni imprevisto che si presenterà in quanto promotrice di carichi di lavoro che non consentono uno svolgimento di un lavoro adeguato”.

Alla direzione della Cooperativa, ai lavoratori ed ai cittadini l’Usi comunica infine di essersi già attivata legalmente contro il licenziamento e che intensificherà la mobilitazione già in atto contro “la prepotenza padronale”.

24 gennaio 2017
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