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Ipasvi Firenze-Pistoia. Il presidente Massai presenta il programma 2018-2020

Etica, rilevanza, partnership, consapevolezza. Queste le parole chiave del programma del nuovo direttivo del Collegio interprovinciale, sulla base di cui “sono definiti i livelli di priorità e gli strumenti per implementare, monitorare e valutare l’evoluzione della professione”. Il piano di lavoro per il prossimo trienni approvato insieme al bilancio preventivo.

15 DIC - “Non sempre è utile cambiare progetto, essenziale è approcciarlo con nuove idee ed azioni”. Con questo slogan il consiglio direttivo del Collegio interprovinciale Ipasvi di Firenze-Pistoia presenta il piano attuativo del programma politico 2018-2020. Il documento è stato illustrato dal presidente Danilo Massai durante la prima assemblea generale degli iscritti, tenutasi a Firenze il 12 dicembre. Nell’ambito del Consiglio, la Tesoriera ha presentato anche il bilancio preventivo 2018 anch'esso approvato e visionabile su www.ipasvifipt.it.

“Etica, rilevanza, partnership, consapevolezza. Sono queste le parole chiave – ha spiegato il presidente del Collegio, Danilo Massai - e su queste sono definiti i livelli di priorità e gli strumenti per implementare, monitorare e valutare l’evoluzione della professione. Il programma riprende molto dai contenuti del documento condiviso dai due Collegi di Firenze e Pistoia nel corso del precedente mandato e definisce i principi guida per l’infermieristica in Toscana per il periodo 2018-2020. Sei gli obiettivi principali individuati per l'area di sviluppo della professione infermieristica”.

Il primo punto riguarda il “dare agli infermieri un ruolo più ampio in modo che il progetto, le prestazioni, e le performance dei sistemi sanitari coincidano con i bisogni delle persone e i determinanti sociali della salute. Questo prevede l’inserimento di indicatori propri dell'infermieristica nel bersaglio di performance MES, l’istituzione di un Comitato area infermieristica nell'ambito dell'Assessorato alla salute della Regione Toscana e di un sistema di certificazione delle competenze professionali in linea con quanto già presente in Europa per la certificazione e accreditamento dei professionisti”.

Il secondo e terzo tema riguardano “l’esigenza di porre attenzione alla leadership infermieristica, perorando lo sviluppo della dirigenza sui livelli dipartimentali, aziendali e di processo, e la creazione di un centro regionale di ‘evidenze scientifiche e ricerca infermieristica’.
 
A questo si aggiunge la necessità di agire sui programmi di formazione universitaria perché diano competenze con riscontro nella pratica professionale. Questo implica l’agire sul processo di Tuning e nei percorsi di tirocinio (che siano fatti in ambienti consoni alle competenze da acquisire) e istituire scuole di specializzazione (come da legge 341/1990)”.

Quinto punto: “Garantire piani regionali di sviluppo adeguati e condivisi per strategie di programmazione e gestione delle risorse infermieristiche che tengano conto di modelli consoni alle esigenze di assistenza dei cittadini sia a livello ospedaliero che territoriale. Infine, collaborare con il governo regionale per sostenere e implementare il SSR con una governance visibile e trasparente dotato di una rete di servizi efficienti consoni alle reali esigenze dei cittadini sfruttando le risorse informatiche ma anche le reali potenzialità dei professionisti in gioco, creando una rete di relazioni multi professionali”.

“Un documento di programmazione politica corposo – spiega l’Ipasvi nella nota di sintesi del programma - necessita di un’articolata strutturazione organizzativa con funzioni e compiti ben definiti. Per questo alla presidenza e vice presidenza afferiscono una serie di macro aree, divise in aree di processi e politiche. Ogni area avrà una sotto struttura che si lega alle altre andando a formare una rete dove ogni snodo è funzionale agli altri. Ecco quindi l’area segreteria con le commissioni dedicate agli Albi, a processi e procedure, all’etica e deontologia, tutela giuridico-professionale, libera professione e l’area tesoreria con la parte economico-finanziaria, gestione fornitori e consulenti. All’area relazioni giovani e lavoro spetterà invece il compito di creare una rete di relazioni tra i giovani professionisti, il collegio e il mondo del lavoro, mentre l’area università e ricerca dovrà agire sulla struttura dei corsi, sulla ricerca universitaria, sulla raccolta di EBN e buone pratiche, sulle commissioni”.

Le aree professional sono suddivise a loro volta in infermieristica pediatrica, infermieristica territoriale e domiciliare, ospedaliera, socio sanitaria, emergenza territoriale, igiene mentale e salute in carcere. “In particolare, l’infermieristica pediatrica avrà tra i suoi compiti quello di redigere un albo degli infermieri pediatrici, creare un osservatorio scienza e prassi, agire sulla formazione universitaria e regionale, definire criteri di accreditamento e certificazione delle competenze, partecipare alla stesura di un Codice deontologico per gli infermieri pediatrici, rafforzare le relazioni con le aziende”.

Infine l’area macro eventi “per l’attuazione di iniziative annuali programmate e condivise anche insieme ad altri enti e l'area relazioni con gli Enti (aziende, industrie, Camera di commercio, sindacati) alla quale è affidato il compito di stabilire collegamenti per l'attuazione di progetti e piani comuni, agendo sulle relazioni, sui temi, sul sostegno reciproco. Avrà anche il compito di organizzare incontri a invito, laboratori standard mix, costruire elenchi di portatori d'interesse”.

Trasversalmente a tutte agiranno due macro aree: l’area responsabilità, attività, programmi politici, sicurezza interna e controllo di gestione; e l'area comunicazione e marketing. “La prima si occuperà del sostegno allo sviluppo del piano politico con proposte, definizione indicatori, misurazione degli esiti coadiuvando il Presidente nei percorsi e nell’analisi di politiche, proposte, azioni. A questa afferisce anche lo sviluppo e la consulta delle “segnalazioni” con l’istituzione de un osservatorio delle segnalazioni e reclami. La seconda provvede a definire il piano annuale di comunicazione interna ed esterna, il piano marketing, l'ufficio stampa, i rapporti con i media, la definizione degli strumenti comunicativi”.

L’area management-coordinamento-direzione infine “definisce le strategie politiche interfacciandosi con aziende, Università e Regione, comitati e associazioni per la definizione di modelli standard e organizzativi, comitati professionali e di settore, formazione e certificazione delle competenze. Una nota particolare per l'area giuridico legale, afferente alla Segreteria, la quale si occuperà della magistratura interna, monitoraggio della normativa, quesiti e pareri, studi legali, tutela giuridica, osservatorio Risk M, osservatorio violenze, assicurazioni, lotta all'abusivismo”.

15 dicembre 2017
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