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Infermieri. Ordine Firenze-Pistoia dà vita a un gruppo dedicato al lavoro nelle strutture residenziali

Scarselli: “Le Rsa toscane si sono trasformate progressivamente da strutture a prevalente componente sociale a luoghi di cura per anziani e disabili gravi. Bisogna coniugare la qualità della vita con la gestione dei problemi sanitari. Ruolo infermieri è centrale”.

28 FEB - L’Ordine professioni infermieristiche (Opi) di Firenze-Pistoia ha dato vita, al suo interno, a un gruppo di lavoro per Assistenza Residenziale e nelle Strutture di Continuità.

Il gruppo di lavoro si prefigge principalmente lo scopo di valorizzare la figura professionale infermieristica nell’ambito dell’assistenza residenziale e nelle strutture di continuità. In questi anni, con l’aumentare della vita media e della cronicità, la figura infermieristica risulta infatti centrale nella gestione del paziente cronico ricoverato.

“Le Rsa toscane si sono trasformate progressivamente da strutture a prevalente componente sociale a luoghi di cura per anziani e disabili gravi. Le persone che necessitano di una struttura residenziale non sono solo anziani non autosufficienti, ma anche soggetti accompagnati da più problemi clinici contemporaneamente. Bisogna coniugare la qualità della vita con la gestione dei problemi sanitari”, dice Giampaolo Scarselli consigliere Opi Firenze-Pistoia e referente del gruppo che ha tra i suoi obiettivi anche quello di accreditarsi come punto di riferimento o di ascolto presso i decisori regionali sulle problematiche delle Rsa che vedono coinvolti tanti infermieri.

“Dal punto di vista operativo – aggiunge Scarselli - ci proponiamo di ridefinire gli standard regionali di assistenza, superare la prescrizione domiciliare per la fornitura di farmaci, stabilire il ruolo e la presenza di un infermiere coordinatore nel gruppo dirigente, favorire la continuità assistenziale del personale infermieristico (riduzione del turnover e presenza infermiere su 24 ore). L’ambito prioritario di intervento del gruppo sarà quello di progettare un sistema di assistenza a domicilio da proporre alla Regione Toscana, incentrato sulla presa in carico della popolazione fragile affetta da malattie croniche o anziana, favorendo l’implementazione dell’infermiere di famiglia e di comunità con un ruolo attivo delle RSA nella gestione della cronicità nell’ambito territoriale di appartenenza sfruttando sinergie e competenze acquisite. Non ultimo – conclude Scarselli - un altro obiettivo importante sarà quello di far diventare il mondo residenziale attrattivo per i nuovi colleghi e non un luogo di ripiego in attesa di ambiti lavorativi considerati più gratificanti”.

28 febbraio 2018
© Riproduzione riservata

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