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Ausl Toscana Centro. Carenza medici di 118 è ormai cronica

14 MAG - Gentile direttore, 
dal 2016 lottiamo a forza di “stati di agitazione” nei confronti dell'ex Asl 11 di Empoli, oggi facente parte dell'Asl Toscana Centro, per il perpetuarsi di problematiche nei confronti dei medici del 118, prima fra tutte la carenza, ormai cronica, del personale attivo.

Negli ultimi due anni alcuni medici sono andati via, complici anche le condizioni di lavoro e non sono stati sostituiti. Quest'anno finalmente la Regione, su richiesta del sindacato di categoria SNAMI, ha autorizzato la pubblicazione delle zone carenti, come previsto dall'Accordo Nazionale dei medici convenzionati, per richiedere medici in uno specifico territorio in cui è stata riconosciuta la carenza di personale medico nei vari settori: medicina di base, guardia medica, emergenza 118. 

L'Asl Toscana centro ha richiesto zero posti per il 118, il che negherebbe la carenza di personale; la realtà però è ben diversa, dato che nell'ex Asl di Empoli continuiamo a subire ormai da quasi due anni un inaccettabile sovraccarico lavorativo a cui si vanno ad aggiungere i turni di reperibilità per coprire le malattie dei colleghi e per l'esecuzione di trasporti assistiti in cui è richiesta la presenza del medico.
 
Il risultato è un orario schizofrenico che non permette alcuna programmazione del giorno di riposo, difficoltà nella fruizione delle ferie, impossibilità di svolgere le ore di formazione obbligatoria previste. L'aiuto fornito con attività incentivante da parte di personale di altri reparti è stato esiguo e non ha permesso di limitare il monte orario in maniera significativa.

Tutto questo determina un'oggettiva situazione di stress per il personale medico che può riflettersi in un potenziale rischio clinico per la popolazione in un settore critico come quello dell'emergenza territoriale.

È vero che negli ultimi anni sono stati formati alcuni medici specialisti in medicina d'urgenza, ma ben pochi di questi si sono resi disponibili per il lavoro sul territorio a bordo delle automediche con medico ed infermiere e delle ambulanze con medico e soccorritori; nessuno di questi è presente nell'area empolese. 
 
La Regione, dopo aver portato a termine la stabilizzazione dei medici convenzionati precari previo superamento di un corso di formazione specifico, ha consentito quindi, come abbiamo detto, alla riapertura delle c.d. zone carenti per l'emergenza 118.

Riteniamo grave che le Aziende sanitarie abbiano rifiutato di utilizzare questo strumento che, al momento, è la principale strategia percorribile per fronteggiare questa situazione. 

In seguito a ciò SNAMI ha deciso la riapertura dello stato di agitazione; l'incontro alla Prefettura di Firenze per le c.d. procedure di “raffreddamento e conciliazione” tra i Dirigenti aziendali di settore e i rappresentanti del Direttivo regionale SNAMI ha dato esito negativo, in quanto l'Azienda è rimasta sostanzialmente arroccata sulle sue posizioni, non proponendo alcuna soluzione per il problema, se non una generica demedicalizzazione del territorio. A tal proposito, qualora ci saranno proposte di riorganizzazione della rete 118, segnaliamo l'indispensabilità della presenza delle organizzazioni sindacali di categoria, mediche e infermieristiche, ai tavoli specifici.
 
Genoveffa Alfiero 
Snami Pisa-Empoli

Alberto Nannelli
direttivo Snami Toscana


14 maggio 2018
© Riproduzione riservata

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