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Infermiere di famiglia. Delibera della Toscana è un segno importante di innovazione

21 GIU - Gent.mo Direttore,
a nome dell'Associazione degli Infermieri di Famiglia e di Comunità vorrei esprimere, attraverso le pagine del suo giornale, la nostra soddisfazione per la delibera 597 della Regione Toscana riguardante gli "Indirizzi sullo sviluppo del modello assistenziale Infermiere di famiglia e di Comunità". AIFeC, su esempio dei colleghi spagnoli, promuove tale ruolo dal 2009, a sostegno della qualità di vita e della salute dei cittadini italiani. La delibera toscana recepisce le indicazioni emerse dall'indagine promossa dal Tribunale per i Diritti del Malato di Cittadinanza Attiva e dalla FNOPI in cui il 78,6% degli intervistati chiede di poter disporre di un infermiere di famiglia e di comunità.
 
In Spagna, dove esiste un SSN simile al nostro, viene assegnato ai cittadini oltre che il Medico di Medicina Generale anche l’Infermiere di Famiglia e di Comunità, come auspicato dall'OMS nel 1998 nel documento Health 21.

Ci auguriamo che, attraverso la formazione post base e la possibilità di contatto a libero accesso con i cittadini, si possano liberare i "talenti " degli infermieri e iniziare un cammino virtuoso di attenzione alla bassa soglia, di promozione della salute di prossimità, di prevenzione e di assistenza personalizzata.

Come già avvenuto con la Deliberazione n. 32-5173 del 12 giugno 2017 della Giunta Regionale del Piemonte "Riconoscimento delle sperimentazioni parallele al progetto CoNSENSo  Programma di cooperazione transnazionale Spazio Alpino 2014-2020" che ha evidenziato la valenza strategica dell’Infermiere di famiglia e comunità per potenziare l’offerta dei servizi territoriali e domiciliari, questi primi passi di riconoscimento costituiscono tasselli importanti per l'evoluzione e la modernizzazione del nostro Servizio Sanitario Nazionale.

Ricordiamo che la Regione Piemonte è stata nominata sito di riferimento nel programma dell’Unione Europea dedicato all’innovazione per l’invecchiamento sano e attivo (EIPonAHA) per la formazione a livello di master universitario in Infermieristica di Famiglia e di Comunità attiva dal 2005 a Torino e dal 2012 anche a Novara.

La sostenibilità della copertura universale sanitaria, condizione di equità insostituibile per il suo valore etico, morale e di equilibrio sociale, necessita di un miglior impiego delle risorse umane e strutturali per la realizzazione di sinergie e collaborazioni tra tutti i diversi attori delle cure primarie, primi fra tutti Medici di Medicina Generale, e la costruzione effettiva del team assistenziale. Solo così si possono mettere in atto interventi che consentiranno in futuro risparmi significativi senza tagli ai servizi e penalizzazione della tutela della salute.

Per questo consideriamo la delibera 597 della Regione Toscana e l'allocazione di fondi per la formazione, per quanto contenuta, un segno importante di innovazione nella risposta ai bisogni dei cittadini che speriamo sia presto seguito da altre Regioni.

Paola Obbia
AIFeC (Associazione degli Infermieri di Famiglia e di Comunità)


21 giugno 2018
© Riproduzione riservata

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