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Diabete in età evolutiva. Tornano i campi scuola per curarsi divertendosi

I campi scuola sono gestiti dal Centro per il diabete dell’età evolutiva del Meyer, dalla Asl Toscana nord ovest e dalla Asl Toscana sud est. Con l’aiuto di medici e psicologi, i ragazzi imparano a gestire il diabete, acquistano autonomia, conoscono altri coetanei, stanno all’aria aperta, fanno sport, si divertono. Per finanziare i campi scuola la Regione finanzia ha messo in campo per il 2019 con 170.000 euro, 20mila euro in più degli anni scorsi.

20 FEB - Il diabete in età evolutiva è in aumento, e la Regione Toscana, impegnata fin dal 2000 a sostenere progetti di organizzazione di campi scuola per bambini e adolescenti con diabete, finanzia anche per il 2019 i progetti dell’azienda ospedaliero universitaria Meyer e delle Asl Toscana sud est e Toscana nord ovest, con 170.000 euro (un finanziamento superiore a quello degli anni passati, 150.000 euro).

Ai campi scuola sono gestiti dal Centro regionale per il diabete dell’età evolutiva dell’azienda ospedaliero-universitaria Meyer, dalla ex Asl 6 di Livorno (Toscana nord ovest) e dalla ex Asl 9 di Grosseto (Toscana sud est). Durante il periodo di vacanza (da 7 a 10 giorni) i ragazzi imparano, con l’aiuto di medici e psicologi, a gestire il diabete e superare i problemi connessi con la convivenza con una patologia cronica: acquistano autonomia, conoscono altri coetanei, stanno all’aria aperta, a contatto con la natura, fanno sport, si divertono.

“Come Regione consideriamo fondamentali questi campi scuola per ii bambini e ragazzi con il diabete, e per questo ci teniamo a finanziare ogni anno i progetti, ormai da tanti anni – sottolinea in una nota l’assessore alla Salute Stefania Saccardi - Il campo scuola è il primo passo per l’autonomia del ragazzo dalla famiglia. Al campo scuola è il ragazzo ad essere coinvolto e responsabilizzato in prima persona nella gestione della propria patologia. Le esperienze degli anni passati ci hanno dimostrato l’efficacia e la valenza terapeutica di questi campi e noi, in accordo con le associazioni di volontariato, siamo determinati ad assicurare continuità a questi progetti”.

“Dall’inizio degli anni ottanta il nostro Centro di riferimento organizza il campo scuola, trasferendo le competenze multidisciplinari del team sanitario al di fuori dell’ospedale e permettendo così ai soggetti con diabete, all’interno di una sorta di vacanza, di acquisire, verificare e approfondire le conoscenze diabetologiche necessarie per la gestione della terapia nel quotidiano - dice la dottoressa Sonia Toni, responsabile del Centro regionale per il diabete dell’età evolutiva del Meyer - Il campo scuola è parte integrante del programma di educazione all’autocontrollo e all’autogestione del diabete, che prevede nozioni teoriche, addestramento pratico e supporto psicologico per superare le problematiche di vita connesse con la convivenza con la malattia cronica”.

“In particolare la gestione del diabete richiede che, fin dai primi momenti dopo l’esordio, la famiglia e il bambino siano parte integrante del team e siano gli attori principali del processo di cura - spiegano gli esperti coinvolti nell’organizzazione dei campi scuola - Affinché questo possa avvenire è necessario che la famiglia entri nel percorso di accettazione per trasformare la malattia in condizione di vita, e trovi le risorse che la mettano in condizione di superare la cronicità e trasformarla in energia. In questo percorso si inserisce il campo scuola, che rappresenta sotto tutti gli aspetti un alto momento di educazione terapeutica: un’opportunità finalizzata a migliorare le capacità di autogestione e l’integrazione sociale”.

I campi per i ragazzi più grandi (11-16 e 14-17 anni) sono rivolti ai soli ragazzi, con la partecipazione di 3-4 ragazzi di età superiore, che svolgono la funzione di “diabetico guida”, grazie alle esperienze già maturate nei precedenti campi scuola. I campi per i più piccoli sono rivolti ai gruppi familiari e il bambino (6-10 anni) partecipa con entrambi i genitori. Ai campi sono presenti medici, infermieri, psicologi, pediatri, dietisti, preparatori atletici della facoltà di scienze motorie, personale dell’Associazione diabetici. I campi si svolgono in montagna, in agriturismo, in barca.

La Regione evidenzia come “ vivere in stretto contatto, 24 ore su 24, consenta ai medici di osservare i ragazzi più da vicino a stabilire con loro un rapporto che non è più di dipendenza medico-paziente, ma di collaborazione attiva e diretta. Le lezioni teoriche si alternano a esercitazioni pratiche e ogni ragazzo è stimolato a compiere da solo i controlli e le terapie necessarie”.

Ogni anno nella fascia di età 0-14 anni si verificano 8-10 nuovi casi ogni 100.000 bambini e 6-7 nella fascia di età giovanile tra 15 e 29 anni. E il trend è in aumento, in Toscana come nel resto d’Italia: +3,6% l’anno. Il diabete dell’età evolutiva colpisce in Italia circa l’1 per mille della popolazione ed è pari a circa l’8% di tutti i casi di diabete.

20 febbraio 2019
© Riproduzione riservata

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