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Alcol. Nel 2018 in Toscana 5 mila accessi alcol correlati al Ps

Nel 68% dei casi riguardavano gli uomini. L’intossicazione da alcol etilico risulta la causa più frequente (86%). La classe d’età maggiormente coinvolta è quella compresa tra i 18 e i 24 anni. Il punto del coordinatore dell’Osservatorio di Epidemiologia dell’Ars, Fabio Voller, che sul consumo di cannabis evidenzia: "Quasi 2 consumatori su 3 la ottengono in regalo/condivisione con il gruppo di amici, denotando il forte ruolo che il ‘gruppo dei pari’ ricopre nel condizionare le scelte individuali”.

02 OTT - “L’andamento del consumo di alcolici in Toscana, così come nel resto del paese, è in constante calo a partire dalla metà degli anni ’60”. Lo afferma Fabio Voller, coordinatore dell’Osservatorio di Epidemiologia dell’Agenzia Regionale di Sanità della Toscana, in un approfondimento tracciato dall’Ordine delle professioni infermieristiche interprovinciale Firenze Pistoia. Eppure i dati continuano a preccupare. In Toscana, spiega l'esperto, lo studio EDIT del 2018 (condotto da ARS ogni tre anni a partire dal 2005, su un campione di studenti toscani tra i 14 e i 18 anni) rivela che gli episodi di ubriacatura (ultimo anno) riguardano quasi la metà degli studenti (48,2%), mentre il binge drinking (ultimo mese) viene riferito da un adolescente su tre (33,4%). Nel tempo, si registra una lieve tendenza all’aumento, in particolare per le ubriacature: dal 42% del 2005 al 48% del 2018.

La diffusione di questi comportamenti coinvolge maggiormente gli uomini. Tuttavia, spiega Voller, c’è un progressivo avvicinamento dei comportamenti nei due generi: nel 2018, per la prima volta in Toscana, è maggiore il numero di ragazze ad aver avuto episodi di ubriacature rispetto ai ragazzi (rispettivamente 49,2% e 47,2%); i ragazzi però riportano un maggior numero di episodi (il 20% più di 10 volte, a fronte di un 14% di ragazze). La birra resta al primo posto tra gli alcolici più consumati (42,3%), seguita dagli aperitivi (37,7%).
 
Gli utenti in carico presso i Servizi alcologici della Toscana nel 2018 erano 5.427 di cui il 24% nuovi utenti e il 73% di sesso maschile, con un rapporto maschi/femmine pari a 2,8 sia tra gli utenti incidenti che prevalenti. L’età media si mantiene costante, 45 anni per i nuovi utenti e 50 per l’utenza generale, così come la distribuzione della bevanda d’abuso prevalente: vino 51%; birra 25%; superalcolici 11%; amari 5%.

“L’accesso ai Pronto Soccorso per cause alcol correlate rappresenta una delle conseguenze sanitarie dell’uso e abuso di alcolici”, spiega Voller. Nel 2018, secondo i dati presentati dal coordinatore dell’Osservatorio di Epidemiologia dell’Ars, in Toscana, su un totale di circa 1 milione e mezzo di accessi ai Pronto Soccorso toscani, si sono verificati circa 5mila accessi alcol-correlati (135 ogni 100mila abitanti). Nel 68% dei casi gli accessi sono stati effettuati da uomini.

L’intossicazione da alcol etilico risulta la causa più frequente (86%). La classe d’età con il più alto tasso di accessi ai Pronto Soccorso è quella compresa tra i 18 e i 24 anni, con 412 accessi ogni 100mila abitanti, seguita da quella dei 16-17enni con 362 accessi per 100mila abitanti.

Infine, per quanto riguarda la mortalità totalmente attribuibile all’alcol, in Toscana, nell’ultimo anno disponibile (2015) sono stati contati 47 casi (di cui 34 maschi: 72%), pari a un tasso standardizzato per età di 1,2 decessi per 100mila abitanti, inferiore alla media nazionale (2,3 decessi per 100mila abitanti). L’andamento del fenomeno è in lieve diminuzione. Le patologie che causano il maggior numero di eventi sono le epatopatie alcoliche, nel 2015 responsabili del 79% dei decessi attribuibili all’alcol.

Per quanto riguarda l’uso e abuso di sostanze psicotrope illegali, “in Toscana la cannabis infatti continua a essere la sostanza maggiormente diffusa tra i consumatori, il 27% ne fa uso nell’anno, seguita da cocaina (1,6%), stimolanti (0,9%), allucinogeni (0,8%) ed eroina (0,2%). L’uso di cannabinoidi nell’ultimo mese in Toscana riguarda il 18% dei ragazzi e, di questi, circa il 40% (quasi 14mila adolescenti) ne fa un uso frequente (da qualche giorno alla settimana a tutti i giorni)”.

Quasi 2 consumatori su 3 non acquistano le sostanze su piazza, bensì le ottengono in regalo/condivisione con il gruppo di amici “denotando, come oramai noto, il forte ruolo che il “gruppo dei pari” ricopre nel condizionare le scelte individuali”, evidenzia l’esperto.
 
In Toscana nel 2018 i soggetti in trattamento per tossicodipendenza presso i 40 Servizi per le dipendenze (Ser.D) sono stati 16.682 con una quota di utenza incidente, ossia di nuovi soggetti, pari al 28,5%. “Il dato si mantiene stabile nel tempo e risulta sensibilmente più alto della media nazionale (16% circa nel 2017), a conferma della forte capacità attrattiva da parte dei Servizi toscani”, afferma il coordinatore dell’Osservatorio di Epidemiologia dell’Ars. Che aggiunge: “Gli utenti già in carico, in oltre 20 anni di rilevazione, sono aumentati in modo costante (dal 1991 ad oggi sono passati da 4.273 utenti a 13.549) per merito dei lunghi tempi di ritenzione in trattamento, caratteristici dei percorsi di cura di queste complesse patologie”. La proporzione di utenti femmine è pari al 20%, sia tra i nuovi che tra gli utenti in carico. L’età media è di circa 40 anni per entrambi i generi, anche se tra i nuovi utenti i maschi hanno un’età media di 36,5 anni; le femmine di circa 41.

Per quanto riguarda le sostanze d’abuso primario (ovvero quella responsabile della dipendenza in atto), i dati confermano le tendenze avviate dai primi anni ’90: continua a decresce l’eroina arrivando nel 2018 al 63,6% (1991: 91%), mentre cocaina e cannabis registrano prevalenze pari rispettivamente al 21,3% e 16,6%. Per quanto riguarda i soli nuovi utenti l’abuso di eroina riguarda circa il 27% dei soggetti in trattamento e quello di cocaina e cannabis rispettivamente il 30% ed il 33%, stabili rispetto all’anno precedente.

02 ottobre 2019
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