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Coronavirus. Intersindacale medica e sanitaria toscana chiede direttive uniformi per le assenze giustificate e norme nazionali per la responsabilità professionale

In particolare viene sollecitata una direttiva unica alle Asl della Regione affinché in tutti i casi in cui la permanenza al proprio domicilio sia dettata da disposizioni governative o aziendali o non sia comprovata la necessità della prestazione lavorativa per sospensione della stessa disposta dall’azienda, l’assenza dal luogo di lavoro trovi giustificazione con causali ad hoc. LA LETTERA

13 MAR - L'intrsindacale medicia e della dirigenza sanitaria della Toscana a fronte dell'emergenza Coronavirus in atto ha chiesto alla Regione di emanare "direttive univoche alle aziende sanitarie in tema di giustificativi delle assenze sull’esempio di quanto già fatto in altre realtà".  
 
In particolare, i firmatari della lettera inviata oggi in Regione Toscana (ANAAO ASSOMED – CIMO – AAROI EMAC – FASSID – FESMED –
CGIL FP MEDICI – CISL MEDICI – FVM – ANPO ASCOTI FIALS – UIL FPL MEDICI), chiedono che in tutti i casi in cui la permanenza al proprio domicilio sia dettata da disposizioni governative o aziendali o non sia comprovata la necessità della prestazione lavorativa per sospensione della stessa disposta dall’azienda, l’assenza dal luogo di lavoro trovi giustificazione con causali ad hoc.
 
Inoltre, secondo i sindacati, "devono essere predisposte causali che riconoscano come orario di servizio la reperibilità svolta in sostituzione della presenza effettiva sul luogo di lavoro, per le attività ridotte a seguito di disposizioni analoghe a quelle su citate".
 
"Resta inteso - aggiunge l'Intersindacale - che, nei casi in cui dovessero essere emessi ordini di servizio che prevedano l’utilizzo di professionisti in percorsi specialistici differenti da quelli di appartenenza, le Aziende dovranno esplicitare che per tali attività si dispone la sospensione della facoltà di rivalsa nei confronti del professionista in caso di denunce o condanne collegate a tali attività".
 
E in ultimo i sindacati hanno chiesto alla Toscana "di farsi promotrice presso il governo di un provvedimento che sancisca l’esclusione della responsabilità penale e civile degli esercenti le professioni sanitarie, ivi inclusa l'azione di rivalsa o di responsabilità amministrativa di cui all’art. 9, L. n. 24/2017, per qualsiasi evento colposo verificatisi durante l’intero periodo di durata dell’emergenza sanitaria di cui al Dpcm 31/1/2020".
 

13 marzo 2020
© Riproduzione riservata

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