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Dopo di noi. Nel 2018 a disposizione 2 milioni di euro per interventi e servizi di assistenza


Le risorse sono state ripartite dalla Giunta regionale tra le dodici Zone sociali della sulla base di criteri sociodemografici, tenendo conto della popolazione residente, del numero delle famiglie presenti e dell’incidenza del tasso di disabilità. Le Zone sociali dovranno realizzare i progetti previsti dalla legge in materia, mettendo al centro la persona gravemente disabile, sola o con una famiglia non più in grado di prendersene cura.

13 DIC - Una serie di interventi e servizi innovativi per l’assistenza alle persone con disabilità grave, prive del sostegno familiare, saranno attivati per la prima volta in Umbria all’inizio del 2018, con circa 2 milioni di euro messi a disposizione dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, tramite il cosiddetto fondo per il “Dopo di noi”, previsto dalla legge nazionale n. 112 del 2016. Lo comunica una nota della Regione nel dare notizia che la Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Salute, alla Coesione sociale e al Welfare, Luca Barberini, ha approvato lo schema di riparto delle risorse tra le dodici Zone sociali della regione.

Con le risorse, le Zone sociali dovranno realizzare concretamente i progetti previsti, mettendo al centro la persona gravemente disabile, sola o con una famiglia non più in grado di prendersene cura.

La ripartizione è stata effettuata sulla base di criteri sociodemografici, tenendo conto della popolazione residente, del numero delle famiglie presenti e dell’incidenza del tasso di disabilità. In particolare, alla Zona sociale n. 1 sono stati assegnati circa 165mila euro, alla n. 2 quasi 420mila, alla n. 3 oltre 132mila, alla n. 4 e alla n. 5 circa 125mila, alla n. 6 oltre 26mila, alla n. 7 circa 120mila, alla n. 8 oltre 212mila, alla n. 9 circa 102mila, alla n. 10 oltre 291mila, alla n. 11 circa 115mila e alla n. 12 oltre 91mila.

“L’Umbria – commenta Barberini – è stata una delle prime Regioni a recepire la legge sul ‘Dopo di noi’, approvata dal Parlamento nel 2016 dopo anni di vuoto normativo in un ambito così delicato. Una legge di civiltà, che mette a disposizione dei territori risorse specifiche per dare risposte concrete a chi si trova in una situazione di particolare fragilità e non può più contare, o non potrà più fare affidamento in un futuro prossimo, sulla protezione della famiglia. La programmazione regionale in questo settore è stata definita dopo un’ampia partecipazione con le associazioni maggiormente rappresentative delle persone con disabilità ed è stata subito approvata dal Ministero”.

13 dicembre 2017
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