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Hiv/Aids. In Valle D’Aosta 3 nuovi casi nel 2015

Nessun decesso per Aids è stato registrato in Regione nell’anno in corso (nel 2014 se ne contarono due) e anche il trend è, secondo l’Ausl, “tutto sommato positivo”. Lo scorso anno i nuovi casi di sieropositività furono otto. Appello alla prevenzione e al test per una diagnosi tempestiva.

01 DIC - Ricorre il 1° dicembre di ogni anno la Giornata mondiale di lotta contro l’Aids, istituita per la prima volta nel 1988 per volontà dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. Un’occasione per fare anche il punto sull’infezione in Valle D’Aosta. Dai dati forniti dal reparto di Malattie Infettive dell’ospedale “Parini”, nell’anno in corso si sono registrati tre nuovi casi di sieropositività: due sono riferiti a cittadini italiani ultracinquantenni, uno ad un cittadino straniero con poco più di 30 anni. I soggetti sono sia etero che omosessuali. Mentre due di essi hanno già iniziato la terapia antiretrovitrale, il terzo sta completando gli esami di screening.

“Nessuno dei tre soggetti ha fatto il test volontariamente”, spiega Silvia Magnani, infettivologa presso il Parini. “In occasione di altri esami abbiamo consigliato loro di effettuate anche il test HIV. Da lì la conferma della sieropositività”.

Nessun decesso per AIDS è stato registrato nell’anno in corso (nel 2014 se ne contarono due) e anche il trend è tutto sommato positivo. Lo scorso anno i nuovi casi di sieropositività furono otto.

Oggi, sottolinea l’Ausl, le nuove terapie sono sopportabili e i sieropositivi si configurano come malati cronici che possono convivere anche a lungo con la patologia. Resta invece grave la carenza di consapevolezza. “Come confermato dal dato nazionale, i casi di sieropositività sono conseguenti a rapporti sessuali non protetti – prosegue Silvia Magnani – ed è ciò che è accaduto ai nostri pazienti. Purtroppo l’attenzione nei confronti dell’AIDS sta diminuendo sempre più e con essa l’utilizzo dei profilattici”. Molti soggetti, inoltre, “non sono consapevoli di essere sieropositivi e magari lo scoprono casualmente in occasione di altri test. Consigliamo a tutte le persone che hanno una intensa vita sessuale e cambiano frequentemente partner di usare le debite precauzioni e, comunque, di effettuare i test a distanza ravvicinata”.

01 dicembre 2015
© Riproduzione riservata

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