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Come cambia la sanità del Veneto. Cosa prevede la riforma


20 OTT - La proposta di legge di riforma del servizio sanitario regionale, fortemente voluta dal presidente del Veneto, Luca Zaia, che ne è primo firmatario, prevede anzitutto la creazione di un nuovo ente denominato “Azienda Zero” (artt. 1-9).
 
L'Azienda Zero
Questo nuovo ente risponde alla finalità di unificare e centralizzare in capo ad un solo soggetto le funzioni di programmazione, di attuazione sanitaria e socio-sanitaria, nonché di coordinamento e governance del SSR, riconducendo a esso le attività di gestione tecnico-amministrativa su scala regionale. “Questa nuova distribuzione di funzioni - –si spiega nella relazione al provvedimento -, oltre a rappresentare un’evidente garanzia di coordinamento e di efficienza, consente una indubbia razionalizzazione delle risorse assegnate, determinando altresì un significativo risparmio nelle spese collegate all’amministrazione del SSR. Il coordinamento degli acquisti sanitari permetterà un forte contenimento dei tempi e dei costi collegati all’espletamento delle procedure di gara pubbliche per l'approvvigionamento di beni e servizi nelle Aziende Ulss, ma parallelamente garantirà una maggiore efficacia e appropriatezza dei prodotti acquistati, frutto della comparazione tra le caratteristiche tecniche e i costi dei diversi beni impiegati per utilizzi analoghi in ambito sanitario”.

Allo stesso modo, “l’omogeneizzazione delle procedure tra le Aziende del Ssr, i cui standard saranno definiti e monitorati dall’Azienda Zero, consentirà il raggiungimento di livelli di qualità, di risultato, di servizio e di efficienza, secondo le migliori pratiche ed eccellenze già presenti in Veneto e che necessitano di diventare standard diffusi su tutto il territorio. Inoltre – si spiega nella relazione - , la gestione della Sanità che si intende realizzare con la proposta di legge regionale consentirà una maggiore trasparenza dell’azione amministrativa e permetterà un controllo più agevole sull’efficienza e sull’efficacia delle decisioni adottate: si tratta di esigenze che è imprescindibile considerare, nel tentativo di porre un freno a fenomeni che, oltre ad impoverire le istituzioni, le squalificano agli occhi dei cittadini.

É previsto un Comitato d’indirizzo (art. 6) nominato dalla Giunta regionale cui compete la verifica della conformità dell’azione dell’Azienda Zero alla programmazione sanitaria regionale.

Ma per l’effettivo esercizio delle funzioni amministrative l’Azienda Zero avrà bisogno di risorse umane, strumentali e finanziarie, “risorse che non dovranno comunque comportare costi ulteriori per l’Amministrazione regionale”. A questo scopo la riforma dispone (art. 7) che l’Azienda Zero possa avvalersi del personale in mobilità sia dalla Regione e dalle Aziende sanitarie sia dagli altri Enti territoriali (Stato, Province, Comuni), con possibilità solo residuale di poter ricorrere ad eventuali assunzioni, con il riconoscimento infine dell’applicazione della contrattazione del Sistema sanitario nazionale.

Ulss ridotte da 21 a 9
La riforma prevede poi la riduzione del numero delle Aziende Ulss (artt. 15-16), che passeranno dalle attuali 21 a 9 (ma la proposta iniziale ne prevedeva 7), mentre “in considerazione delle loro peculiari caratteristiche” restano confermate “eccellenze” della nostra Regione quali l’Azienda Ospedaliera di Padova, l’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona e l’Istituto Oncologico Veneto. Secondo la relazione“tali trasformazioni determineranno, fermo il livello dei servizi sul territorio che non verrà minimamente intaccato, una riduzione della spesa che in prima battuta sarà riferibile principalmente ai compensi per le direzioni strategiche e per gli organi aziendali, e progressivamente sarà collegata all’aggregazione di sedi e unità operative tecnico-amministrative”, si precisa nella relazione”.

Istituito il Servizio ispettivo della sanità
Compito del nuovo Servizio ispettivo (art. 11) sarà garantire il necessario controllo sull’attività posta in essere in materia sanitaria. La sua attività di controllo e di vigilanza sarà di carattere amministrativo, contabile sui soggetti che operano nel SSR.


La riforma illustrata punto per punto dalla Regione

Per la Regione la riforma della sanità veneta approvata in consiglio regionale, con il passaggio delle Ullss da ventuno a nove e con la nascita dell’Azienda Zero costituisce “una sorta di ‘rivoluzione’ nella gestione dei servizi amministrativi, che non tocca in alcun modo i servizi e le cure sia ospedalieri che territoriali ma, al contrario, punta a potenziarli utilizzando le risorse risparmiate in burocrazia, in sovrapposizione di uffici con gli stessi compiti, in sistemi informatici non omogenei, nella produzione delle cosiddette “carte” che non fanno altro che complicare la vita agli operatori sanitari ma, soprattutto, alla gente, sia in termini di costi che di tempo dedicato. Le novità sono numerosissime, sia di sistema che di dettaglio”.

Ecco le novità più significative descritte dalla Regione.

-    MENO BUROCRAZIA PIU’ SALUTE – Secondo le stime tecniche la nuova organizzazione farà risparmiare circa 90 milioni l’anno in costi amministrativi, che verranno reinvestiti in cure e tecnologie sanitarie.

-    PER LE “CARTE” BASTA UN UFFICIO – Nell’Azienda Zero verranno concentrate importanti funzioni amministrative finora svolte da uffici diversi in ogni Ullss. Si centralizzano tutti gli acquisti, risparmiando perché si compra “all’ingrosso”; magazzino unico (oggi sono decine) ; una sola gestione di buste paga, personale, assicurazioni, informatica.

-    LE ULLSS DA 21 A 9 – E’ la risposta alla richiesta della gente di risparmiare in stipendi dirigenziali. Viene più che dimezzato il costo complessivo degli emolumenti dei DG e delle altre figure di vertice. Meno scrivanie e accentramento dei servizi amministrativi, più soldi per macchinari e diagnosi.

-    TANTA INFORMATICA: COSI’ SI RISPARMIA – la maggiore efficienza dei servizi tecnico-amministrativi significa una gestione quanto più possibile informatizzata. Calano i tempi di ogni pratica amministrativa, si accelerano i pagamenti dei fornitori. Meno burocrazia realizza risparmi di tempo e denaro.

-    CURE D’ECCELLENZA PER TUTTI – Il Coordinamento dei direttori generali in seno all’Azienda Zero permetterà di condividere continuamente le migliori pratiche presenti sul territorio e di rendere i servizi e le cure omogenei ovunque. Nessuno riceverà così meno di altri. In Veneto niente sanità di serie A e di serie B.

-    GIU’ LE LISTE D’ATTESA – Adozione di un Programma Straordinario per la riduzione delle liste d’attesa. Servizi e procedure omogenee, progetti innovativi e supporti tecnologici creati all’interno dell’Azienda Zero permetteranno di gestire meglio prenotazioni e appuntamenti, potenziando la rete dell’offerta e della presa in carico del paziente. Più facile trovare il tempo più breve per fissare la prestazione.

-    BASTA UN “CLIC” – Il completamento dell’informatizzazione consentirà al cittadino, attraverso il fascicolo sanitario elettronico, di avere sotto controllo giorno per giorno la sua situazione di salute. Il fascicolo permetterà anche a un medico che vede il paziente per la prima volta di sapere tutto di lui. Significa diagnosi più veloci e sicure e meno esami inutili. Basta un “Clic”.

-    DOVE VANNO I 90 MILIONI RISPARMIATI – In nuove tecnologie e nel potenziamento delle cure sul territorio (salvo nuovi tagli nazionali). Si punterà sulla possibilità di acquistare ulteriori nuovi macchinari (robot chirurgici, tac, risonanze magnetiche ecc. ecc.). Sul territorio si potranno creare i tanto attesi posti letto in più negli ospedali di comunità e sostenere lo sviluppo della rete delle medicine di gruppo.

“Non ci sono solo benefici di tipo economico e amministrativo – osserva la Regione - sono anche le caratteristiche organizzative e le ricadute per una migliore gestione ed erogazione delle cure, sia ospedaliere che territoriali”. Ed evidenzia:

-    GLI OSPEDALI NON SI TOCCANO - non cambia la rete Ospedaliera che invece sarà sgravata dalle attività non sanitarie; si potrà  focalizzare maggiormente l’attenzione sui bisogni di cura dei cittadini e rendere più efficiente il sistema;

-    PIU’ INTEGRAZIONE OSPEDALE-TERRITORIO - l’assistenza ospedaliera potrà essere sempre più integrata con quella territoriale grazie ad una più efficiente programmazione locale, realizzata anche attraverso la maggiore presenza sul territorio di  luoghi di cura più vicini ai cittadini come le Medicine di Gruppo Integrate, Ospedali di Comunità, Hospice e Unità Riabilitative Territoriali;

-    HUB & SPOK MODELLO VINCENTE - si rafforza il modello Hub and Spoke nel quale vengono valorizzate le eccellenze e le specificità degli ospedali nel proprio territorio di riferimento, rendendo possibile una maggiore integrazione tra le strutture;

-    OGNI PATOLOGIA E’ UN CASO A SE’ - la migliore programmazione locale renderà i luoghi di cura più sicuri  grazie all’identificazione di punti di riferimento per patologia;

-    PIU’ DISTRETTO PIU’ TERRITORIO - si rafforza il modello veneto di assistenza distrettuale attraverso un più efficiente coordinamento dell’area di riferimento ed un presidio puntuale del territorio con l’identificazione di un responsabile per ogni bacino dell’ex ulss;

-    PAROLA D’ORDINE COORDINARSI - il maggiore coordinamento degli Osservatori Regionali di supporto alle Aziende Sanitarie, che faranno riferimento al nuovo ente “azienda Zero”, potrà garantire un servizio più efficiente;

-    SICUREZZA A 360° - un’organizzazione centralizzata dell’accreditamento, del rischio clinico e dei  controlli sulle prestazioni sanitarie renderà più sicuro il sistema sanitario e garantirà prestazioni più appropriate  ed efficaci;

-    RETI CLINICHE UGUALE QUALITA’ - lo sviluppo delle reti cliniche, che fungono da collegamento tra gli ospedali, facilita la multidisciplinarietà e la collaborazione tra gli operatori sanitari e la maggiore condivisione delle conoscenze, con una crescita qualitativa dell’intero sistema.
 

20 ottobre 2016
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